Fs-Anas, è nato ufficialmente il gruppo che gestirà 44mila chilometri di strade e ferrovie

Si è celebrato ufficialmente giovedì il matrimonio tra Anas e Ferrovie dello Stato, dalla cui unione nasce un vero e proprio colosso delle infrastrutture. Dopo il parere positivo dell’Antitrust, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatti conferito le azioni Anas a Fs Italiane. “La sottoscrizione dell’aumento di capitale di 2,86 miliardi di euro da parte del Mef completa l’iter per la nascita del primo polo integrato di ferrovie e strade in Europa per abitanti serviti e investimenti”, spiega una nota di Fs, che ora gestirà una rete infrastrutturale, ferroviaria e stradale, di circa 44mila chilometri.
“Nella nuova configurazione”, spiega la nota, “Ferrovie dello Stato Italiane conta 81mila dipendenti, 108 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni e un capitale investito di circa 50 miliardi di euro. Oltre a maturare nel 2018 un fatturato di 11,2 miliardi di euro e una capacità di investimento di 8 miliardi”. I 2,3 miliardi di veicoli che percorrono annualmente 64,5 miliardi di chilometri sulle strade e autostrade in gestione ad Anas vanno così a sommarsi al traffico gestito dal Gruppo: circa 750 milioni di passeggeri all’anno su ferro (di cui 150 all’estero), 290 milioni su gomma (130 all’estero) e 50 milioni di tonnellate merci. L’ingresso di Anas in Fs permetterà di “ottimizzare i costi operativi e manutentivi delle reti, generando risparmi per almeno 400 milioni di euro nei prossimi dieci anni”. L’obiettivo, spiega la nota, “è potenziare gli standard di qualità e sicurezza della rete viaria e la manutenzione, a partire dalla vigilanza della sede stradale, dei viadotti e delle gallerie che su oltre 10mila km, dove le infrastrutture stradali e ferroviarie corrono in affiancamento, potrà essere effettuata in modo integrato dagli operatori di Rete Ferroviaria Italiana e Anas”. Il coordinamento fra Rfi e Anas consentirà anche di collegare in maniera più efficace ed efficiente i nodi logistici: porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, punti di interscambio modale. Nell’arco di tre anni, spiega la nota, Anas “potrà raddoppiare la propria capacità di spesa, passando da 1,5 miliardi del 2017 ai 3 miliardi previsti nel 2020, con effetti immediati e visibili sul risanamento dei viadotti e delle gallerie, sulle pavimentazioni stradali e sulla qualità della rete”.

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