Fai Brescia da record: è la prima a regalarsi, per i suoi 40 anni, la certificazione di qualità

fai-brescia-2È da tempo considerata la federazione provinciale dell’autotrasporto operativamente più efficace d’Italia. Da oggi è anche la prima associazione di categoria a ricevere, a livello nazionale, la certificazione di qualità da Certiquality per gli innumerevoli servizi che offre agli associati. E per festeggiare il nuovo importantissimo traguardo raggiunto, la Fai Brescia non avrebbe potuto scegliere giorno migliore: quello della cerimonia organizzata a Villa Fenaroli, a Rezzato, per il 40° compleanno dell’associazione.

Un evento emozionante, che ha riunito tutta la “grande famiglia bresciana” della federazione autotrasportatori d’Italia, e che ha visto Giulio Traversi, ex dirigente Gruppo Montedison nel settore trasporti e oggi esponente dell’organismo specializzato nella certificazione dei sistemi di gestione per la qualità, l’ambiente, l’energia, la sicurezza sul lavoro, inserito nel circuito  IQNet – International certification network, che riunisce le più prestigiose realtà di esperti in certificazione di 36 Paesi del mondo, consegnare lo “storico” diploma  a Sergio Piardi, presidente di Fai Brescia, Giuseppina Mussetola, segretario provinciale, e Antonio Petrogalli, oggi past president dopo aver guidato operativamente la federazione per 30 anni. Portandola dai 38 associati del 1984, anno in cui si era insediato al volante di Fai Brescia, ai 2.300 associati “lasciati in eredità” al nuovo presidente. Un traguardo che Antonio Petrogalli ha ricordato senza riuscire a nascondere l’emozione, dopo la standing ovation che la platea ha voluto riservargli, alzandosi in piedi per un lungo calorosissimo applauso. Battiti di mani convinti che hanno salutato anche gli interventi degli altri relatori, fra cui il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè, e il segretario Pasquale Russo che, insieme al già presidente di Fai e oggi presidente onorario di Conftrasporto, Fabrizio Palenzona, non hanno voluto mancare all’importantissimo appuntamento. Una grande festa, per celebrare il lungo cammino fin qui percorso, pur fra mille difficoltà, e ricordare i principali traguardi raggiunti (dalla costruzione in via della Volta della “casa dei trasportatori bresciani”, all’apertura della scuola di formazione frequentata da 2.500 corsisti all’anno, fino alla realizzazione del primo Autoparco a Brescia est, “luogo moderno, sicuro e civile per la sosta”), ma senza dimenticare i tanti ostacoli che attendono il mondo dell’autotrasporto. Ostacoli evidenziati da Sergio Piardi, che ha voluto ricordare agli industriali “che sono bravissimi a far crescere l’economia ma continuano a pensare che il trasporto sia un costo anziché un valore aggiunto”, di quanto sia importante “lasciare alle imprese che hanno le capacità per occupasi di  logistica e trasporto, di far giungere a destinazione le loro merci”; da Paolo Uggè, che ha chiamato a sua volta in causa la committenza per assicurare maggior sicurezza sulle strade, sottolineando come “non si possa pretendere un agente per ogni trasporto, ma si debba invece pretendere che, in caso di incidente grave, i controlli avvengano sull’intera filiera come prevede la legge,  interessando anche i committenti che spesso impongono la consegna in tempi certi con la minaccia di non pagare il viaggio”. O come gli ostacoli evidenziati da Pasquale Russo, che ha voluto denunciare invece a gran voce la “concorrenza insostenibile delle imprese dell’Est, avvantaggiate da un minore costo del lavoro, con il 53 per cento di traffico in arrivo in Italia che nel 2013-15 è stato fatto da vettori stranieri”, ha tuonato dal palco il segretario nazionale di Conftrasporto, “perché sono sempre più le aziende italiane che si trasferiscono all’estero e il Paese perde tre miliardi di fatturato”. E tutto questo mentre “la burocrazia impone 72 giornate di divieto senza riscontro altrove, impiega un mese per immatricolare un mezzo e spesso non è in condizione di fare le revisioni”. Tanti problemi in attesa di soluzioni che spesso la classe politica, poco preparata in materia, non sa affrontare adeguatamente. Per risolverli probabilmente bisognerebbe ascoltare i suggerimenti di chi ogni giorno se li ritrova davanti, percorrendo le strade d’Italia, d’Europa. Indicazioni importanti, come quella, lanciata dal palco di Villa Fenaroli da Sergio Piardi che ha chiesto un “contratto nazionale europeo per l’autotrasporto”. Per smetterla di favorire imprese di Paesi dove il costo del lavoro è meno della metà di quello italiano, costringendo gli autotrasportatori italiani a un’impossibile corsa a handicap.

Una risposta a “Fai Brescia da record: è la prima a regalarsi, per i suoi 40 anni, la certificazione di qualità

  1. Sulla stampa non ho trovato traccia di un’affermazione secondo me bellissima (e sulla quale occorrerebbe riflettere) fatta proprio alla festa di Fai Brescia dal presidente Palenzona: ovvero che in un mondo che viaggia sempre più in direzione della tecnologia e dei computer occorrerebbe prestare molta più attenzione all’uomo. E, probabilmente, anche ai “veri risvolti” che questa corsa verso Internet ha sull’economia. Palenzona ha fatto un esempio: fare shopping in Internet tramite il portale di un colosso mondiale ha permesso di creare 75mila posti di lavoro? Bene, ma quante decine di migliaia di negozi ha fatto chiudere con tutto quanto ne consegue (le attività commerciali tengono affittato un edificio, lo tengono vivo e con esso la via e il quartiere….). Riflessioni che occorrerebbe “fermarsi” a fare prima che sia troppo tardi….

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