Camionisti sfruttati e costretti a guidare 15 ore al giorno, denunciati i titolari

69912Camionisti sfruttati, costretti a guidare anche 15 ore al giorno e a distruggere i dischi del cronotachigrafo, e impiegati controllati con un sistema di videosorveglianza. È questo il quadro emerso da un’indagine, denominata “Guida non stop” della polizia stradale di Lucca che nei giorni scorsi ha perquisito la sede di un’azienda di autotrasporto di Piana di Lucca e denunciato i due proprietari e l’amministratore.

I responsabili della ditta, spiega la Questura di Lucca, “avevano posto in essere un illecito sistema mediante il quale riuscivano a portare a termine con i propri autoarticolati e in un’unica giornata, viaggi e spedizioni di lunga percorrenza nel territorio italiano, limitando fortemente i costi di gestione dell’attività”. In pratica agli autisti impegnati nei lunghi viaggi veniva consegnato il “Modulo di controllo assenze del conducente” che, spiega sempre la Questura, attestava falsamente che il conducente era in ferie, in malattia o comunque non impegnato alla guida nei 28 giorni precedenti il viaggio in questione, “al fine così di precludere qualsiasi tipo di controllo documentale su strada da parte degli organi di Polizia che, a quel punto non potevano chiedere all’autista alcuna documentazione relativa ai viaggi precedentemente effettuati dallo stesso e quindi non potevano accertare le violazioni”. Inoltre, i responsabili dell’azienda, facevano periodicamente sparire i dischi per poi denunciare il furto. “Durante la perquisizione della sede”, si legge su trasportoeuropa.it, “gli agenti hanno trovato tre scatoloni con duemila dischi dei quali era stata denunciata la sottrazione” e uno dei titolari “ha invitato telefonicamente l’amministratore di farli sparire durante una verifica dell’Ispettorato del Lavoro”. La polizia stradale stava intercettando la telefonata e, racconta sempre trasportoeuropa.it, “ha avvertito gli ispettori sul posto, che hanno preso sul fatto l’uomo mentre stava caricando uno scatolone di dischi sulla sua macchina”. I tre uomini sono stati accusati di falso, violenza privata, illecita concorrenza e violazione delle normative sulla sicurezza nel lavoro. Nei guai anche tre autisti della ditta che in occasione dei controlli della polizia sulla strada hanno mostrato i documenti falsi fornita dall’azienda.

Credits: Questura di Lucca

5 risposte a “Camionisti sfruttati e costretti a guidare 15 ore al giorno, denunciati i titolari

  1. Non conosco chi sia l’azienda che si è comportata nel modo sopra rappresentato. Le regole ci sono ed è dovere d’ufficio farle rispettare. Credo tuttavia che a sua scusante l’imprenditore sosterrà lo stato di necessità. “Sono stato costretto ad accettare i prezzi imposti dal committente; se non garantivo il servizio veniva affidato ad altri, a qualche operatore estero, a qualche spedizioniere che avrebbe fornito ampie garanzie, etc. Un fatto è certo sono state riscontrate violazioni alle norme di sicurezza sociale e quindi debbono essere applicate le previste sanzioni. Finito qua? Ma le norme si applicano solo severamente nei confronti degli autotrasportatori oppure anche nei confronti di altri? Gli agenti accertatori sono a conoscenza che esistono delle norme sui costi della sicurezza che vedono coinvolgere nella responsabilità i committenti? Sono stati disposti i controlli previsti da norme di legge e, nel caso del riscontro delle violazioni, le previste sanzioni? Giriamo questi quesiti nella speranza di aprire un inchiesta che dimostri come il Italia le regole non si applichino solo per i nemici ma si interpretino solo per gli amici. Nel caso si colpisce il soggetto più debole ma non si va a controllare chi ha “indotto”, sfruttando la propria posizione dominante, un operatore a violare norme che assicurano più sicurezza sulle strade. Chissà che qualche parlamentare legga i commenti di stradafacendo e non chieda conto al signor ministro dei Trasporti Del Rio chiarimenti in merito. Un funzionario pubblico viene a conoscere che è stata commessa una infrazione alla legge deve intervenire oppure omettere di effettuare delle verifiche.

  2. Ho letto su il Giornale un articolo nel quale si segnala come, dopo il depotenziamento delle norme sui costi minimi della sicurezza siano incrementati gli incidenti mortali che vedono coinvolti gli automezzi pesanti. Dopo aver letto questa notizia ed il commento d Salvatore mi domando se il nostro Paese possa ancora essere considerato “civile” e se lo Stato sia in grado di svolgere con la serietà necessaria a non perdere la fiducia la propria funzione.

  3. E brava la questura di Lucca. Ma ora il signor questore, che spero venga portato a conoscenza, se già non le conosce Lui come dovrebbe, da questi commenti, cosa intende fare? Omettere degli atti d’ufficio? Scommettiamo che non succederà nulla? Anzi questi commenti non genereranno alcun intervento? “Quieta non movere” recita un vecchio detto latino.

  4. Non mi stancherò mai di ripeterlo, si deve chiedere al governo una cosa sola e che è a costo zero : rendere indetraibili i costi e l’Iva dei trasporti effettuati al di fuori dalle regole e cioè: 1) trasporti affidati a ditte non regolari (nuova regolarità impresa) 2) trasporti non pagati nei termini di legge di 60 gg 3) trasporti affidati a chi infrange le regole del codice stradale in modo grave (in questo caso deve essere lasciata facoltà al committente di recuperare il costo della sanzione dal trasportatore).
    Dobbiamo concentrare gli sforzi per ottenere questo e di aziende che “buttano giù i prezzi” ne rimarranno gran poche.

  5. Il sig. Salvatore offre una difesa d’ufficio al collega trasportatore. Ebbene io non ci sto. Anche il collega conosceva le norme e ha deciso di infrangerle. La sanzione e la denuncia sono il minimo indispensabile. Se costoro facessero parte di qualche associazione sarebbe opportuno cacciarli.

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