Blocco dei Tir al Brennero, 4 ore per fare 17 chilometri. La situazione può diventare esplosiva

Quattro ore per percorrere 17 chilometri e una colonna di Tir lunga 20 chilometri. Sono alcune delle conseguenze del contingemento della circolazione dei mezzi pesanti, scattato ieri mattina, che permette il passaggio al Brennero di soli 300 veicoli ogni ora e “rallenta notevolmente il rientro di molti operatori italiani”. L’allarme lo lancia Conftrasporto, con il vicepresidente Paolo Uggè che in una nota parla di “situazione che può diventare esplosiva” e chiede l’intervento del governo italiano. “A bordo dei mezzi pesanti”, spiega Uggè, “si trovano uomini che non possono essere ‘sequestrati’ e subire le conseguenze delle scelte politico-economiche dei Paesi di transito. Il rischio di iniziative di autotutela da parte dei conducenti può essere elevato”.
Da ieri mattina, spiega Conftrasporto, in Austria è scattato il contingentamento della circolazione dei mezzi pesanti e si è formata una colonna di oltre 20 chilometri di automezzi pesanti che “determina più inquinamento e, in considerazione dei tempi di guida consentiti ai conducenti degli automezzi, ritarda e danneggia l’intero ciclo di attività legate al trasporto”. In quattro ore gli automezzi hanno percorso solo 17 chilometri di strada. “Quanto attuato dal governo austriaco”, sottolinea il vicepresidente di Conftrasporto e di Confcommercio, Paolo Uggè, “è contrario alle normative europee, come già riconosciuto dalla Commissaria ai trasporti Violeta Bulc e dal portavoce della Commissione trasporti Ue. Il contingentamento che l’Austria introduce limita il diritto della libera circolazione e penalizza l’intero sistema produttivo italiano. Nonostante questi pronunciamenti delle Autorità comunitarie il governo austriaco procede con il suo programma deciso unilateralmente”. Uggè rivolge “un appello al ministro Delrio, perché intervenga nei confronti delle Autorità austriache che non rispettano neppure quanto concordato il 5 febbraio scorso con la previsione di decisioni condivise”.

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