Accise sul gasolio, il Governo fa come quel marito che per punire la moglie si evira…

C’è un vecchio modo di dire, in uso da decenni in tutta Italia, che viene puntualmente ripescato per dimostrare quanto possa essere sciocca una persona quando, per fare un dispetto a una persona, provoca un danno ben maggiore a se stesso. Il detto racconta di un marito che, arrabbiatissimo con la moglie bisbetica, per farle dispetto, decide di tagliarsi gli “attributi”. Una storiella che molti camionisti hanno deciso di utilizzare per raccontare come il Governo italiano, disperatamente a caccia di liquidità per coprire i buchi in bilancio, con i tagli sui rimborsi delle accise sul gasolio stia in realtà lanciando un pericolosissimo boomerang. O, se preferite, come racconta la storiella, si stia tagliando gli attributi. Come hanno denunciato, negli ultimi mesi, numerosi rappresentanti della categoria e come, ora, conferma anche uno studio, realizzato da Confcommercio, secondo il quale con il taglio ai rimborsi sulle accise del gasolio l’ammontare delle entrate per l’erario diminuirebbe pesantemente, visto che moltissime imprese di autotrasporto sceglierebbero di andare a rifornirsi oltrefrontiera, nei Paesi dove il carburante costa decisamente meno. Ebbene, i calcoli effettuati dimostrano che la perdita potrebbe ammontare a oltre 300 milioni di euro nel caso in cui solamente  il 60 per cento delle imprese che operano nei traffici internazionali decidesse di rifornirsi all’estero.

 

 

 

4 risposte a “Accise sul gasolio, il Governo fa come quel marito che per punire la moglie si evira…

  1. Ma il governo, che parla di rilancio dell’economia, lo sa che il rimborso accise non è destinato agli autotrasportatori ma al sistema industriale e commerciale?
    Dovrebbe invece saperlo bene perché fino ad oggi nel calcolo dei costi minimi per la sicurezza, la voce carburante era formata dal prezzo del gasolio ridotto del rimborso previsto. Cosa succederà ai costi minimi lo vedremo, di sicuro l’eliminazione dello sconto accise porterà un aumento dei costi di trasporto per le industrie italiane. Porterà quindi una diminuzione di competitività delle stesse sui mercati esteri.
    Questa misura invece che eliminata andrebbe inquadrata tra quelle che il governo vuole mettere in campo per sostenere il nostro sistema economico.
    Nelle tasche degli autotrasportatori non è restato mai niente.

  2. Credo che il commento di Francesco sia chiaro, cristallino e innegabile. Visto che i trasportatori italiani viaggiano a zero margine, 2.000€ di accisa (14.000€ ne paghiamo già, tanto per ricordarlo) in più sarà un aumento di 1.5/2% delle tariffe di autotrasporto. I trasportatori che saranno in grado di averlo, lo avranno; quelli che non saranno in grado, falliranno (danneggiando ulteriormente l’indotto). In più, i produttori che non saranno in grado di pagarlo (artigiani/industrie al limite della sopravvivenza o già oltre) andranno sul mercato irregolare o chiuderanno.

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