Baumgartner: “I costi minimi del trasporto sono il passato, ora costruiamo il futuro”

“Il confronto avviato prima della pausa estiva deve essere ripreso, poiché credo che il dialogo sia l’unica strada percorribile per impostare insieme ogni ragionamento sul futuro del nostro settore”. Con queste parole Thomas Baumgartner, presidente di Anita, ha commentato la sentenza con la quale la Corte di giustizia dell’Unione europea ha giudicato i costi minimi per la sicurezza nell’autotrasporto merci non compatibili con le norme comunitarie sulla concorrenza. “Prendiamo atto della sentenza, che certamente apre un nuovo capitolo nei rapporti commerciali fra le imprese, ma che al tempo stesso non risolve i problemi che avevano dato origine ai costi minimi”, ha commentato Thomas Baumgartner, sottolineando come Anita avesse “manifestato da tempo tutte le proprie perplessità sulla reale efficacia dell’impianto normativo sui costi minimi, ritenendolo uno strumento inadeguato e incapace di portare il settore a superare le proprie contraddizioni, ma soprattutto non idoneo alla qualificazione dell’autotrasporto. Anita ha sempre mirato alla crescita del settore puntando su regolarità, professionalità, qualificazione delle imprese, e a mettere anche gli operatori più deboli nelle condizioni di poter sostenere le dinamiche del mercato, sempre più complesse”, ha concluso il numero uno di Anita, “per raggiungere tutto questo siamo pronti a riprendere il dialogo”.

2 risposte a “Baumgartner: “I costi minimi del trasporto sono il passato, ora costruiamo il futuro”

  1. Mi spiace contraddire il presidente di Anita,ma credo che non abbia letto bene la sentenza. La corte ha infatti confermato chiaramente che gli attuali costi minimi, quelli emanati dal Ministero dei trasporti, sono legittimi e applicabili anche in futuro. Il parere negativo, riguarda quelli emanati dall’osservatorio della Consulta autotrasporto e logistica fino al giugno 2012. I rapporti tra le aziende committenti, posizione del Presidente, e le aziende di autotrasporto, potranno essere sicuramente liberi come lo sono oggi, nel rispetto delle norme di tutela dei cittadini.

  2. Vorrei sommessamente suggerire al sig. Baumgartner di adottare almeno lo stesso comportamento nei confronti dei sei costruttori di veicoli industriali pesanti che hanno attuato un accordo, durato ben quattordici anni, per aumentare i prezzi dei veicoli durante l’introduzione dell’euro 3. Non ho letto nessuna nota di indignazione al riguardo da parte di Anita. Forse si ritiene che i “cartelli” siano idonei a ” mettere anche gli operatori più deboli nelle condizioni di poter sostenere le dinamiche del mercato, sempre più complesse”?

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