Per coprire i buchi si tagliano i rimborsi sul gasolio? I Tir faranno il pieno all’estero

Al peggio non c’è davvero mai fine? Verrebbe da pensarlo guardando gli ultimi  dati diffusi dall’Istat relativi all’andamento della nostra economia. Dati che sono ancora peggiori di quelli (già poco confortanti) diffusi da Confcommercio e che fanno prevedere un settembre particolarmente caldo dal punto di vista sindacale. Se le previsioni  dell’istituto nazionale di statistica verranno confermate, si rischia di concludere l’anno con un Pil a -0,3 e a questo punto solo un taglio pesante nei trasferimenti alle imprese potrà mitigare gli incrementi di nuove tasse, necessarie per far avere i famosi 80 euro  promessi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi almeno a coloro che oggi ne sono i destinatari. Uno dei tagli previsti riguarderà la compensazione per le accise sul gasolio per l’autotrasporto, oggi prevista per le imprese. Conftrasporto e Confcommercio hanno già evidenziato quelle che saranno le conseguenze di una simile decisione: a fronte di un recupero di 24 centesimi di euro per ogni litro di carburante se ne perderanno 403. Perché tutte le imprese che potranno rifornirsi nei diversi Paesi europei, nei quali il costo del gasolio è oggi mediamente allineato a quello europeo solo grazie alla compensazione, otterranno un prezzo notevolmente inferiore. E il risultato sarà una fortissima perdita per l’erario. Ma  settembre si preannuncia caldissimo e a rischio di gravi conflittualità nel mondo dell’autotrasporto anche per un’altra ragione: il giorno 4 la Corte europea si pronuncerà infatti sulla compatibilità  delle norme, introdotte nel 2010, secondo le quali  il ministero dei Trasporti deve indicare periodicamente i costi incomprimibili, derivanti dall’applicazione delle disposizioni in materia di sicurezza sociale e della circolazione. Secondo i dati Istat queste norme, volute per  tutelare milioni di utenti della strada, hanno già ridotto significativamente le morti e i ferimenti provocati da incidenti con mezzi pesanti coinvolti. Se la sentenza attesa il 4 settembre dovesse bocciare l’impianto introdotto dal governo italiano, in netto contrasto con altre sentenze già pronunciate che hanno sempre confermato la supremazia della sicurezza rispetto alle regole del mercato, la reazione molte imprese si preannuncia durissima, con conseguenze economiche devastanti. Basti pensare che una sola settimana di fermo dell’autotrasporto produce una danno di circa tre miliardi di euro. Il  Governo e le rappresentanze degli operatori del settore dovranno valutare con molta prudenza le proprie mosse.

Paolo Uggé

2 risposte a “Per coprire i buchi si tagliano i rimborsi sul gasolio? I Tir faranno il pieno all’estero

  1. Gentilissimo Sig. Paolo io credo che se cio’ avvenisse non dovremmo di certo stare con le mani in mano quando si va a colpire un settore già in crisi e in enorme difficoltà come il settore dell’autotrasporto.
    Non credo che gli autotrasportatori possano sempre pagare tutti gli imbrogli e i sotterfugi dei vari governi, pensi che non accendo nemmeno più la televisione da quanto sono schifato per quello che sento e vedo.
    Comunque una bella tirata di orecchie va anche ai miei colleghi i quali la maggior parte non lavorano come devono in quanto soggetti ai ricatti della committenza (se il carico non lo fai tu c’è l’altro che lo fa con un prezzo inferiore al tuo oppure se non accetti queste condizioni di pagamento c’è l’altra azienda che le accetta ecc. ecc.) o perchè sono costretti visto degli investimenti sbagliati che hanno fatto nelle proprie aziende pensando che le cose cambiassero in questo settore o perchè hanno acquistato dei mezzi in base a delle promesse di lavoro e poi le aziende committenti hanno chiuso e allora si vedono cronotachigrafi truccati,tariffe da ridere,orari di sosta,pausa e guida che non esistono,soste allo scarico e al carico infinite che non vengono pagate perchè altrimenti si chiama un altro trasportatore ecc. ecc.
    Penso che se si verificasse una cosa simile sia proprio ora di fare una bell’esame di coscienza dentro ognuno di noi e capire perchè accade tutto ciò e se è colpa dei o di chi li rappresenta al Governo Centrale Visto che non abbiamo più la forza di battere i pugni sul tavolo in maniera educata e decisa perchè ci sono troppi interessi dietro i quali non vanno toccati e perchè l’autotrasporto Italiano non è più coeso come una volta.

    Colgo l’occasione per Porgerle Cordiali e Rispettosi Saluti.

    Aldo.

  2. cosa dobbiamo barattare questa volta per le accise ancora qualche controllo in piu’ per far quadrare i bilanci dello stato basta coi ricatti fermiamoci come trasportatori una volta per tutte

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