Fuorilegge 40mila imprese di trasporto, con il nuovo Albo sarà più facile scoprirle

Con la firma del decreto da parte del ministro per i Trasporti Maurizio Lupi riparte il nuovo Comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori. E dopo 13 anni le competenze degli albi provinciali delle imprese di autotrasporto, tolte agli uffici periferici della Motorizzazione civile da una assurda decisione dell’allora ministro per la Funzione pubblica e gli affari regionali Franco Bassanini, tornano a chi ha le competenze tecniche adeguate. La riassegnazione delle competenze alle motorizzazioni apre una nuova fase per l’Albo, nato per garantire ai cittadini italiani che le imprese che esercitano l’attività di autotrasporto siano realmente in possesso di una professionalità adeguata, di una capacità finanziaria che garantisca i terzi e dell’onorabilità, per impedire che la malavita organizzata possa entrare in un settore così delicato. Diverse sono le novità e riguardano anche i criteri che stabiliscono come la rappresentatività delle federazioni debba essere dimostrata al ministero dei Trasporti. Fra questi, la presenza sull’intero territorio nazionale, la sottoscrizione di contratti di lavoro e un numero minimo di imprese. Un’altra importante svolta riguarda la possibilità d’interfacciare i dati che riguardano le imprese con l’Agenzia delle Entrate e gli istituti previdenziali, per verificare se versano regolarmente i contributi e pagano le imposte. Inoltre, i responsabili dell’Albo dovranno provvedere alla cancellazione delle imprese iscritte solo per poter godere, senza esercitare l’attività, delle misure decise dal Governo a favore del settore. Sono 40mila attualmente le imprese che non possiedono i requisiti richiesti. E proprio grazie a tutte queste verifiche l’Albo potrà rendere pubblico l’elenco delle imprese regolari. Si darà così la possibilità, a coloro che devono affidare le merci, di sapere quale siano le imprese virtuose. Si potrà così avere un autotrasporto professionalmente adeguato e soprattutto che operi nel rispetto delle disposizioni sulla sicurezza sociale e della circolazione. Con la possibilità di poter ricorrere a imprese “regolari”, infine,  la committenza  non potrà più invocare l’esclusione da responsabilità se vorrà utilizzare, per risparmiare sul corrispettivo del trasporto, operatori irregolari o abusivi. Per effetto della responsabilità condivisa, la committenza sarà così coinvolta e quindi finalmente chiamata a rispondere dei danni arrecati eventualmente a terzi.

Paolo Uggé

10 risposte a “Fuorilegge 40mila imprese di trasporto, con il nuovo Albo sarà più facile scoprirle

  1. Speriamo facciano presto perché, visto come vanno le cose al momento, c’è il rischio che fra 6 mesi rimangano solo le ditte irregolari perché quelle virtuose saranno morte!!!

  2. Spero che non sia una altra illusione, è il momento di dire basta agli abusivi, bisogna colpire le aziende che fanno del lavoro nero la propria forza e riconoscere i virtuosi ma bisogna fare presto per evitare che gli abusivi ci mangino operando fuori da ogni regola, ma principalmente bisogna mettere pressione alla committenza e anche a quelle categorie che pur non avendone i requisiti acquisiscono e vendono trasporto, bisognerebbe istituire un Albo di intermediario del trasporto come avviene per il trasporto CER (trasporto rifiuti). Chi non è accreditato come intermediario non può acquisire trasporti.

  3. La Guardia di Finanza si faccia dare l’elenco delle 40mila imprese che non possiedono neanche un camion poi le vada a trovare per fare due chiacchiere, per scoprire come fanno a fare gli autotrasportatori senza nemmeno uno straccio di furgone!!!!!!

  4. Sono d’accordo con i signori che hanno lasciato la loro opinione. Però non basta cancellare le imprese che non sono in regola: bisogna trovare il modo
    di bloccare la loro attivita’ a tutti gli effetti, fermando, definitivamente, gli automezzi. Diversamente continueranno a operare abusivamente.

  5. Una proposta per la Fai (per me la più professionale fra tutte le associazioni di categoria…): perché non fa stampare degli striscioni con slogan che denuncino l’abusivismo, le imprese senza tir, ma anche la committenza che si comporta come i peggiori strozzini ricattando le imprese e rifiutando di pagare i costi minimi per la sicurezza, e li regala a quegli autotrasportatori disposti ad appiccicarlo sui propri teloni? Avete idea di che campagna mediatica potremmo fare facendo circolare migliaia di Tir con quei messaggi che ovviamente la Fai (visto che li pagherebbe) “firmerebbe” col proprio marchio? Non sarebbe una campagna intelligente? I teloni viaggerebbero ogni giorno, giornali e radio, per non parlare della tv che ormai ha ascolti sottoterra, passata la messa in onda scompaiono….

  6. In effetti sarebbe opportuno un “invito” alla solerzia richiedendo formalmente l’adempimento della legge. Secondo l’art. 28 della Costituzione, «i funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione dei diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici». Perché la responsabilità sorga, è necessario che l’omissione sia «fatta constare da chi vi ha interesse mediante diffida notificata all’impiegato e all’amministrazione a mezzo di ufficiale giudiziario”. Si può fare?

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