Pirati della strada, troppi gli impuniti: solo il 65 per cento viene identificato

È di 653 morti il bilancio delle vittime dei pirati della strada negli ultimi sei anni: oltre centro croci all’anno piantate sulla strada. Lo rileva l’Osservatorio il Centauro-Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale). Un dato a cui va aggiunto quello dei feriti (4.943) e quello degli episodi di pirateria stradale (4.168). Spesso i pirati hanno una breve carriera e vengono assicurati nel giro di poche ore alla giustizia. Ma c’è anche un altro dato allarmante.

Il 26,4 per cento dei conducenti protagonisti di episodi di pirateria stradale sono risultati ubriachi e/o drogati. Una percentuale sottostimata, secondo il presidente dell’Asaps. Se la cattura avviene infatti a distanza di giorni invece che di ore, i fumi dell’alcol o della droga sono svaniti. Secondo l’Asaps un pirata su due era al volante alterato da alcol o droga. Tanti pirati finiscono nella rete, ma altrettanti la fanno franca. Solo il 65 per cento dei colpevoli di incidenti viene identificato. Le forze dell’ordine hanno assicurato alla giustizia 2.711 pirati e 2.233 sono ancora liberi. Per quanto riguarda la nazionalità, un pirata su quattro è straniero (678).

Una risposta a “Pirati della strada, troppi gli impuniti: solo il 65 per cento viene identificato

  1. Immagino che vengano definiti “pirati” anche quelli che non si fermano a prestare soccorso, ma che si costituiscono autonomamente pochi giorni dopo … e sarebbe giusto.
    Deve essere chiaro, a tutti, lampante, ben scolpito in fronte, che NON FERMARSI è una scelta che può causare la morte di altri, e DEVE essere punita: non c’è scusa che tenga.
    Magari evidenziare maggiormente il dovere del guidatore (e passeggero) a scuola guida potrebbe aiutare.

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