Niente sciopero dei Tir. “Ma la vittoria dell’autotrasporto rischia di far ridere”

“Vittoria dell’autotrasporto. Così inizia il comunicato stampa con il quale il segretario di Trasporto unito ha dato la notizia della decisione di rinviare il fermo previsto per lunedì 28 ottobre, dopo aver ricevuto  una lettera di impegno trasmessagli dal sottosegretario Rocco  Girlanda. Peccato che  leggendo quella lettera, pubblicata per esteso sul sito www.conftrasporto.it e inviata, oltre che  a Trasporto unito anche ad  altre associazioni minori, non si trovi una sola virgola di diverso di quanto già definito dallo stesso sottosegretario tre giorni prima al tavolo con le principali associazioni del settore. Forse i responsabili di Trasporto unito in quanto a informazione viaggiano con qualche giorno di ritardo? O forse pensano di avere a che fare con una categoria, gli autotrasportatori, incapace di farsi un’idea, leggendo quella lettera,  della ” grande portata” dei risultati ottenuti?  Una cosa è certa:  non possiamo che convenire con Trasporto unito, l’autotrasporto serio ha proprio vinto. Il fermo non sara’ dunque effettuato. Alla prossima puntata”. Sono un autentico concentrato d’ironia le dichiarazioni con cui Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, ha commentato la decisione presa dai rappresentanti dell’associazione Trasporto unito di rinviare il fermo programmato a partire dal 28 ottobre dopo aver ricevuto una lettera in cui il sottosegretario Rocco Girlanda si impegnava ad “attivare immediatamente un confronto con tutti i soggetti interessati al fine di giungere alla predisposizione di proposte normative condivise che potranno essere rapidamente veicolate in uno dei provvedimenti legislativi in corso di esame o di emanazione”, garantendo il proprio impegno ad attivare un immediato confronto con il ministero dell’Economia e delle Finanze per realizzare quanto già segnalato direttamente dal ministro ai Trasporti Maurizio Lupi riguardo la necessità del ripensamento della disposizione sul taglio del rimborso delle accise sui carburanti. “Tutte cose che il mondo dell’autotrasporto sapeva perfettamente da giorni, senza che quella lettera aggiungesse nulla di nuovo”, ha commentato sorridendo  Paolo Uggè. “Una vittoria di cui qualcuno evidentemente ha voluto attribuirsi meriti senza però averne…”.

46 risposte a “Niente sciopero dei Tir. “Ma la vittoria dell’autotrasporto rischia di far ridere”

  1. Di proclami ” Vittoria dell’Autotrasporto in 35 anni di onorata professione ne ho sentitti tanti. La sostanza che al contrario sono 35 anni che la categoria va ” indietro”. Costretta a vivacchiare con furbizie anche poco legali per poter far tariffe sempre più basse alla maggior parte della committenza che pochi scupoli e senso etico ha.

  2. È una vergogna ma questi sindacati fanno qualcosa o sono come sempre chiacchiere!!!! Organizzate uno sciopero serio di almeno 5 giorni poi si vedranno i risultati. Ma fatelo!!!

  3. Siamo stanchi di essere presi in giro, siamo al tracollo con aumenti sconsiderati di tasse carburante assicurazione e tanti costi inerenti all’attività del trasporto e questi signori continuano a prenderci in giro. Nessuno più crede a Babbo natale, abbiamo una forza nelle mani e dovremmo usarla dobbiamo scioperareeeeeeeeeeeeee. con questi signori non servono le parole ma i fatti e per far capire che facciamo sul serio dobbiamo scioperare. Che ne dite?

  4. Ma dobbiamo essere tutti d’accordo, non diamo la colpa alle associazioni i primi siamo noi a farci concorrenza spietata a viaggiare sottocosto, perché quando non c’era crisi si viaggiava minimo a 2 euro al chilometro e in economia si lavorava a 80 euro all’ora, minimo 3 ore e non sapevi dove sbattere la testa dal tanto lavoro che c’ era. Oggi lavorano a 50 euro all’ora e le ore effettive cioè o una o due che siano. Oggi fai fatica a viaggiare a 1,50, parlo con i carrelloni trasporto macchine operatrici, e nonostante tutto riescono a portarti via il viaggio a 1 euro al chilometro. Perciò prima siamo onesti tra di noi poi incazziamoci con loro: è vero che il gasolio è caro ma se lavori al prezzo giusto non pesa più di tanto e se hai autisti giusti made in Italy da 2500,00 euro al mese non 1300,00, poi rubano tutto. Ricordatevi che i primi dobbiamo essere noi, poi il resto viene da sé come chi fa i container alla Spezia: viaggiano a 1,03 al chilometro facendo la CXisa due volte al giorno, vorrei sapere cosa gli rimane: fermatevi e rompete i c……. io sarò dalla vostra parte.

  5. Anche questa volta c’è l’anno messa in quel posto. Ci dobbiamo solo vergognare (non noi ma tutto il sindacato che ci rappresenta vergogna)

  6. Il fatto e che questi sindacati sono come il nostro amato governo, dove stanno più soldi la ci sono loro. Purtroppo noi italiani me compreso, questi siamo (UNA NULLITÀ). Qui per fare lo sciopero in Italia ci vogliono le palle, e questo e quello che manca a noi. Io sono del parere che qui ci vuole uno sciopero dell’autista non del trasporto, ok il caro trasportatore pensa solo a se stesso e non a noi autisti. Ormai siamo schiavi di tutto questo, perciò prendiamolo nel popò e stiamo ci zitti che facciamo più bella figura.

  7. Lo sciopero va fatto tutti finché non c’è scritto nero su bianco: allora ce ne andremo a casa, qui non se ne può più a goccia goccia ci fanno chiudere…

  8. Una cosa è uscita, che siamo una categoria senza una guida , costretti a lavorare come 20 anni fa, quando all’estero sono avanti nel far rispettare le leggi e nel tutelare gli operai e i datori di lavoro, uno schifo.

  9. Sarebbe da rimuovere questi sindacati e mettere un camionista come portavoce. Solo cosi si trova la soluzione. Perché i sindacati lo fanno per interesse, Il camionista prima lo fa’ per passione e poi almeno per sopravvivere visto che metà della nostra vita noi la passiamo al volante e non come altri che lavorano 6.40 h al giorno e vogliono dettare LEGGE!

  10. Siamo al collasso!! Fatture pagate con mesi e mesi di ritardo, prezzi irrisori, zero professionalità. Qui ci perdiamo pure in salute!!!!! È ora di dire stop fermarsi e farlo ad oltranza. Fino quando non si vedrà una chiara soluzione.

  11. Ci vogliamo svegliare? Perché devono trattarci come dei pezzenti? Ci rendiamo conto che piu’ giorni passano e piu’ ci indebitiamo? Ma avete capito che abbiamo in mano l’intera economia
    nazionale e non facciamo valere i nostri diritti? Ci dobbiamo fermare per davvero, dobbiamo fermare tutto,lo hanno capito che senza di noi non arrivano farmaci,alimenti e tutto il resto che serve?

  12. E’ una vergogna. Troppe chiacchiere e poca sostanza. Si deve fare sul serio, mai tirarsi indietro. Così i potenti se ne approfitteranno sempre perché conoscono la nostra debolezza e intanto noi paghiamo sempre per far incassare gli altri.

  13. Siamo una forza senza coraggio pronti a mettercelo nel di dietro fra di noi facendoci concorrenza sleale invece di essere uniti fra di noi siamo in guerra….

  14. Niente sciopero, che vergogna. Chi ci rappresenta, o meglio dovrebbe farlo crede che gli asini volano svendendo la categoria con tutti i suoi problemi ai signori del fare. Il fare nulla. Vergogna. E noi autotrasportatori dovremmo fare da soli. sciopero volontario con i mezzi nelle rimesse. Signori facciamoci sentire.

  15. Siamo alle solite, ma quando mai e successo qualche cosa di positivo? Si parla da tempo indeterminato dei pagamenti a 30 giorni ma dove sono? Vorrei sottolineare la questione dei tempi di scarico e carico merci. PERCHE NON SI DEVE applicare una tariffa per le attese di scarico o di carico, perché si e prigionieri delle aziende che ci fanno restare nei piazzali a loro piacimento senza che debbano pagare un centesimo per il fermo macchina? Nelle officine autorizzate le ore di lavoro si pagano (e sono anche salate) e le nostre? Molte sono le questioni esagerate nella nostra categoria ci sarebbe da scrivere un romanzo. INIZIATE CARE ASSOCIAZIONI A ELIMINARE CONCRETAMENTE UNA QUESTIONE ALLA VOLTA MA CHE SIANO TANGIBILI E CHE POSSANO DARE UNA SPINTA POSITIVA ALLA CATEGORIA ORMAI ALLO SBANDO COMPLETO. A TUTTI I COLLEGHI AUGURO BUONA STRADA

  16. Bisogna scioperare contro lo Stato, non contro la comunità cioè le persone comuni. Sciopero sulle tasse non sulla merce che deve essere consegnata. Non pagare le tasse = sciopero utile.

  17. Ma fatemi capire come funziona la cosa: lo Stato deve dare il consenso al sindacato per fare lo sciopero. Allora quando a me autotrasportatore, o quando, a me autista il committente/proprietario nn mi paga devo andare a fare reclamo al sindacato? Che questa sia stata una grande pagliacciata è fuori dubbio, a decidere lo sciopero dovrebbero essere gli autotrasportatori e non i sindacati, ma purtroppo in Italia potete stare sicuri che anche questa volta il venerdi che ancora non si sapeva sciopero si…sciopero no…. già stavano tutti col camion già carico x lunedi. Allora ditemi voi come mai poteremo ottenere qualcosa. Poi il problema principale nn è il gasolio… ma il continuo abbassamento dei prezzi che fanno per farsi la guerra uno con l’altro

  18. A volte mi chiedo se se sia giusto far parte di questa categoria: gli autotrasportatori. Continuiamo a dire “fermiamoci 5 giorni, due settimane, a oltranza” e poi basta che qualcuno faccia qualcosa cominciamo a preoccuparci di come potremo consegnare le merci aggirando i blocchi stradali. Colleghi, se vogliamo far qualcosa per noi dobbiamo essere tutti uniti e non pensare che sia qualcuno al posto nostro che lo farà per noi. Ma si sa che è piu’ facile dire: vai avanti tu intanto, che io arrivo dopo…

  19. Quando la disperazione supera la ragione e il buon senso, i risultati non possono che essere questi. Ma vi siete mai domandati cosa si possa ottenere con gli scioperi inutili? Lo scioero è un’arma che va usata con grande prudenza. Quello che mi sembra non abbiano compreso tutti quelli che hanno preso posizione è che lo sciopero deve essere unitario, o coinvolgere più gente possibile e ottenere risultati concreti. Il che vuol dire disposizioni che entrano in vigore subito. Faccio un esempio: lo scioero serve a cancellare una norma che riduca il recupero dell’accisa. Questa è una cosa certa sulla quale scioperare. Ma fino a quando questa norma non sarà approvata, e quindi non esiste, chiamare all’azione operatori è da irresponsabili. Così com’è irresponsabile effettuare il fermo come qualcuno voleva farci fare per ottenere la certezza dei pagamenti entro 30 giorni. La norma c’è già! Cosa possa dare il Governo di più non si riesce a comprendere. Nessuno può pensare che vi sia un Governo che cambia solo per un settore una regola generale. A proposito: il fermo lo aveva proclamato solo una organizzazione che ancora una volta ha preso in giro noi operatori per poi di fronte a una lettere piena di impegni e basta ha scelto di non andare al fermo. Tutte le altre federazioni hanno scelto di trattare e vedere cosa si vuole fare sul gasolio. Poi andare al fermo. Non prendiamoci in giro i primi che accettano di farsi pagare in ritardo (quando non sono addirittura molti di noi a offrirsi) sono tanti colleghi. Fino a quando non cresceremo non andremo da nessuna parte. I primi a essere poco seri sono molti di noi. Altro che accusare i sindacati di essere venduti. Io ringrazio chi ha voluto chiarire come realmente stavano le cose sul gasolio e sul resto e ha deciso di provare a trattare prima di proclamare un fermo che avrebbe solo generato casini e non risolto nulla. Chi vuole fare lo sciopero comunque è quasi certamente chi non riesce a dire no a ogni richiesta che il suo committente gli chiede ed allora vuole nascondersi dietro agli altri per avere l’alibi per protestare. smettiamola di essere conigli e ragioniamo con la testa. Sopratutto informiamoci di come stanno le cose ma molti di quelli che hanno scritto, lo si capisce dalle cose che dicono, non sanno nulla e non si sono neppure informati. Disperati volevano solo protestare senza sapere quello che avrebbero potuto ottenere. Chi li voleva portare allo sciopero voleva solo strumentalizzarli quelli si per propri fini.

  20. Scioperiamo contro una legge (sui tagli del recupero delle accise) che ancora non c’é? Vogliamo far ridere? A volte penso proprio di appartenere a una categoria di ignoranti!!!!

  21. Ho capito bene? Le federazioni dell’autotrasporto stanno aspettando di capire cosa farà il governo e poi, se dovesse tagliare il recupero delle accise, faremo lo sciopero? Signor Uggè, ho capito davvero bene? E’ davvero così? Me lo metterebbe “nero su bianco”?

  22. Rispondo volentieri ad Enrico che (e lo ringrazio per la fiducia che ripone nei miei confronti) che mi pone tramite questo blog un quesito. Posso confermare a lui ed ad altri che seguono questo organo di informazione che quanto scritto su Stradafacendo.tgcom24.it (e riportato nel comunicato diffuso da tutte le organizzazioni del settore martedì al termine dell’incontro avuto al ministero dei Trasporti) che qualora la proposta di ridurre l’accisa sul gasolio dovesse essere approvata, sarà proclamato il fermo dei servizi. E’ già scritto. Chi avesse dei dubbi può sempre consultare il sito di Conftrasporto (www.conftrasporto.it) dove vengono riportate le scelte assunte. Spero di essere stato chiaro. Le decisioni nella nostra realtà le assumono gli autotrasportatori che sono presenti negli organismi eletti nelle assemblee congressuali. Il presidente è solo un esecutore delle delibere.

  23. Qualcuno voleva scioperare contro una norma non in vigore? Complimenti: ci saremmo dati dei deficienti da soli!!!!! Se però ora il governo dovesse confermare i tagli sulle accise non dobbiamo avere più nessun dubbio: sciopero a oltranza, finchè nei negozi non resterà più nemmeno un prodotto sugli scaffali e la gente capirà finalmente quanto siamo importanti e quanto lo Stato ci stia trattando da pezzenti…..

  24. Signor Uggè, lei che frequenta i “palazzi” ha un’idea precisa di quando il Governo prenderà una decisione sulle accise? Di quanto dovremo ancora aspettare per sapere cosa decideranno sulle nostre teste????’

  25. Siamo tutti consapevoli che il momento e’ difficile, ma non solo per noi autotrasportatori. Facciamo alcune riflessioni e possiamo capire che la colpa di tutto questo disastro e ‘ solo da cercare tra di noi. Il gasolio costa caro per tutti, con la differenza che noi trasportatori recuperiamo accise che altri settori non recuperano, ma anziche’ tenerle per noi le regaliamo alla committenza. I costi minimi ci sono e se analizzate come sono strutturati, sono al netto di tutte le agevolazioni che dovremmo usufruire, pero’ non siamo capaci di farci pagare e giriamo le nostre agevolazioni alla committenza viaggiando sotto costo. Per caso qualcuno di voi oltre ai debiti ha la pistola puntata da parte di qualcuno per dover viaggiare in perdita?

  26. Ringrazio il signor Paolo Uggè per il chiarimento. Lo pregherei di interessarsi di un grande problema dello Stretto di Messina,è possibile che dobbiamo fare ore di attesa pagando € 240,00 per 5km via mare!!! Grazie anticipatamente…

  27. I peggiori nemici dei camionisti sono…i camionisti. Quelli che viaggiano sotto i costi minimi facendo concorrenza sleale, quelli che non rispettano le regole e poi, senza essersi informati e senza aver capito un c…. urlano di scioperare. Fortunatamente leggendo i commenti lasciati da tanti colleghi mi rendo conto che qualcuno sta finalmente imparando a ragionare con la propria testa…

  28. Trasportounito ha solo cercato di guadagnassi un posto di posto al sole.Tutto qui. Lo fanno in tanti, perché scandalizzarsi?

  29. Nessuno si scandalizza. Solo fa ridere scoprire che qualcuno voleva fare quello che non si spezza e poi, dopo essersi piegato a novanta, ha pensato bene anche di farsi del male da solo (per pudicizia lascio a voi intuire come…)

  30. Buongiorno a tutti. Io vorrei dare un piccolo ma, a mio parere, importante suggerimento: l’Informazione, con la “I” maiuscola, come sempre e’ fondamentale. Chi vuole essere informato su ciò che davvero accade in questo settore così difficile ma così strategico per la vita sociale ed economica del nostro Paese, trovi qualche minuto di tempo per entrare in Conftrasporto.it. e leggere tutte le news, specialmente quelle di maggior interesse per l’attivita’ delle imprese. Informarsi, con le possibilità che ci sono al giorno d’oggi e’ molto semplice e costa poco o niente; chi conosce come stanno veramente le cose difficilmente potrà essere preso in giro dai vari “agitatori di popolo”, che a parole risolvono tutti i problemi del mondo ma, nei fatti, non fanno altro che fare disinformazione e danneggiare ancora di piu’ la categoria.

  31. Caro Stefano, premetto che la frequentazione dei “palazzi” è afferente alla mia funzione di cercare di rappresentare al meglio (io ci provo anche se non sempre ci riesco) gli interessi degli operatori che mi hanno scelto come loro rappresentante. Fatta questa premessa, io in questo compito non porto avanti idee mie (non che non ne abbia, ma il mio dovere è questo) bensì quelle dei dirigenti della organizzazione della quale sono presidente. Qualcuno sostiene che le precisazioni non servono, ma talvolta mi capita di leggere delle tesi o critiche, legittime ma quasi sempre prive dei necessari riscontri e qualche volta determinate da ignoranza dei problemi o peggio ancora di invidie personali. Ciò detto (scuserà la precisazione, ma qualche volta ci vuole), vengo alla domanda. Il Governo, o meglio il dicastero dell’Economia, ha proposto la riduzione del recupero dell’accisa. Siamo però di fronte a una proposta, quindi non in vigore. Dopo la nostra presa di posizione, il ministro Maurizio Lupi ha scritto sostenendo di non essere stato portato a conoscenza e chiedendone l’eliminazione. Ora la palla passa al Senato che molto probabilmente si esprimerà entro il mese di novembre. Dopo l’approvazione del Senato il testo andrà alla Camera per la definitiva approvazione o modificazione (in tal caso il provvedimento dovrà tornare al Senato). Comunque la definitiva approvazione avverrà in modo presumibile entro dicembre. A questo punto il Governo, con ulteriore decreto, dovrà stabilire la percentuale della riduzione, sempre che questa non venga, come invece è stato garantito, stralciata. Noi per non correre rischi abbiamo deciso, qualora il Senato non eliminasse la norma (il che ripeto non significa comunque l’entrata in vigore) di proclamare il fermo. Le ragioni sono due: la prima è perché avremmo la dimostrazione che il Governo non ha mantenuto fede agli impegni assunti; la seconda perché abbiamo la necessità di rispettare i tempi previsti dalle leggi sugli scioperi, oltre alla necessità di preparare la gente che deve essere coinvolta e informata dell’azione di fermo. Spero di essere stato chiaro.

  32. Non ci lasciamo scappare proprio neanche un’occasione per dimostrare che razza di deficienti siamo, eh???? Scioperare contro una legge che non c’é!!!! E poi ci lamentiamo se la gente ha di noi un’immagine di bestioni con muscoli grandi così e un cervello piccolo così…..

  33. Ma perchè avere delle associazioni composte da quattro gatti (e spesso qualche cane…) che non contano un accidente e fanno come quei partituncoli politici che servono solo a non trovare delle soluzioni per i problemi della gente? I trasportatori oggi voterebbero, per fare un esempio, un partito guidato da Gianfranco Fini sapendo che non conterebbe niente? Probabilmente no. E allora perchp votare dei signori nessuno del mondo dell’autotrasporto?. Ci sono associazioni forti come Cna Fita Confindustria o Conftrasporto (per chi avesse idee diverse), Diamo più peso a loro e forse potranno aiutarci di più…

  34. Salve, come al solito ognuno dice la sua! Ed e’ cosa giusta, ma siamo alle solite. Fermo si, fermo no, bla bla bla, sono quasi quaranta gli anni che sento dire sempre le stesse cose. Alcuni li chiamano sindacati, io invece li chiamo associazioni di categoria (in realta’ sono queste), ma hanno tutti i difetti dei sindacati. Invece dovrebbero partire dalla base, sentire
    tutti noi e le diffifolta’ che abbiamo tutti i giorni, a cominciare dall’autista che deve combattere per prima con gli automobilisti, poi con il personale addetto della ditta che deve fare il carico e o lo scarico e tante, anzi mille antre cose. Tutti noi, chi vuole essere onesto, dobbiamo solo lottare perche’ le leggi (che sono gia’ troppe) devono essere rispettate e questo si ha solo con il controllo delle istituzione.Vi siete mai domandati perche’ quando andiamo nei Paesi tipo Germania o altri, a stento respiriamo, perche’ abbiamo paura di un fermo della polizia, in quanto se qualcosa non va bene ti fermano e non ti lasciano andare via, se non paghi prima? Siamo nel 2013, e vi sono ancora delle ditte dove, dopo una notte (poche ore ) passate in cabina, messi tutti in fila, aspettando il turno e una volta saputo il numero di porta per effettuare lo scarico, ti viene detto dal magazziniere (che ti fornisce il transpallet elettrico)
    che lo devi scaricare da solo, e inoltre ti dice anche come metterle all’interno del deposito perche’ poi le deve controllare. Se tutto va bene riesci a uscire verso l’una (se riesci a prendere anche la pallett) altrimenti vai via verso le 15. Tutto questo, senza l’ausilio di un qualcosa di ristoro, il buco dove vi sono ubicate i distributori automatici sono distanti circa 4 o 500 metri, e se piove poi… Spero che al piu’ presto tutti noi e le istituzioni possano fare qualcosa di concreto. Saluti a tutti e attendiamo tempi migliori.

  35. Gentilissimo signor Orefice, quanto dice è la dimostrazione della debolezza del settore e l’incapacità di stipulare contratti di trasporto corretti. Ho notizia di conducenti stranieri che al momento dell’arrivo al punto di carico o scarico inviano un fax o una mail al datore di lavoro affinché possa correttamente addebitare al committente il tempo di attesa, che peraltro anche in Italia è regolamentato. Per quanto riguarda le attività accessorie che cita, l’utilizzo del transpallet sarebbe consentito previo corso per la sicurezza e redazione del Duvri in quanto l’attività è effettuata presso terzi. Tuttavia i Ccnl dispongono che “l’autista non deve essere comandato né destinato ad effettuare operazioni di facchinaggio….”. E’ evidente quale rischio corre il datore di lavoro in tema di vertenze sindacali e di responsabilità nella tutela della sicurezza del lavoratore. Dunque, al di là delle singole situazioni di ogni trasportatore, il problema da superare è la debolezza del settore che è ed è stata affrontata con provvedimenti tampone che ogni volta vengono disattesi, da noi stessi in primis e poi dai committenti, agevolati dalla difformità di comportamento dei trasportatori. Le leggi, i decreti e quant’altro non ci potranno centro aiutare se noi stessi non li applichiamo e non riusciremo a fare lobby fintanto che la frammentazione del nostro settore sarà così elevata. Per quanto riguarda il costo del gasolio, ma anche degli altri costi, a rigor di logica e di mercato un loro aumento comporta un aumento del prezzo del trasporto, senza se e senza ma. Non è scritto da nessuna parte che il trasportatore si debba accollare tutti gli aumenti dei costi. Le compagnie petrolifere, le autostrade, le officine meccaniche lo fanno? E’ estremamente urgente che le nostre rappresentanze trovino una SINTESI e la portino avanti con determinazione invece di scontrarsi continuamente per affermare ciascuna la propria importanza. Qualcuno dovrà fare un passo indietro, qualcun altro un passo avanti. Larghe intese anche nel trasporto merci.

  36. Di costi minimi non se ne parla neanche. Di buffonate tipo 35 ore 35 di corso per il rinnovo del cqc, perfettamente inutile e stragonfiato solo per giustificare l’ennesimo furto legalizzato ai danni di una categoria martoriata (corso che si traduce alla fine in una farsa con tempo buttato via gratuitamente al bar), o tipo l’estorsione annuale per la capacità finanziaria che si traduce in una volgarissima polizza assicurativa la cui sola utilità e’ quella di estirpare ancora una volta una quota ingiustificata dalle solite tasche a beneficio di quelle degli amici degli amici, non se ne fa’ accenno. La categoria piu’ importante e cruciale nel settore economico a livello non solo nazionale e’ in preda a venditori di fumo e cialtroni disfattisti che vedono solo l’interesse delle proprie tasche a scapito della sopravvivenza di tanta gente che si spacca la schiena, e qualcos’altro, per troppe ore ogni giorno. Vergogna!

  37. Buondì a tutti, dopo aver riletto tutta la posta posso dire che siamo uniti solo per la situazione nella quale viviamo, per il resto dal lato della coesione d’intenti siamo sparpagliati come diceva il buon Eduardo De Filippo. Veramente ci vorrebbe un uomo / Autotrasportatore con la A maiuscola e con tutte le conoscenze del settore a capo di un’unica Associazione che ci rappresenti come si deve, e cioè senza chiedere elemosine a destra e a manca, noi il nostro lavoro lo facciamo e lo vogliamo fare nel modo migliore ma per far questo dobbiamo anche rientrare dalla settimana / mese / anno di lavoro con il giusto guadagno! Non si può andar avanti facendo a malapena pari col nostro lavoro o addirittura il più delle volte rimettendoci! Una volta si poteva lavorare pure qualche ora in più, ora non si può più fare?! Giusto, ok, ma i costi sono aumentati e quel che ci bastava prima ora non ci basta più!!! Gasolio, tempi di attese infinite (a 0 euro logicamente!), autostrade, assicurazione e stipendio dipendenti non son più quegli di 10/15 anni fa e perciò i costi son molto ma molto aumentati, bene, qualcuno (forse i nostri committenti?) devono pagare!!! Altrimenti lo sciopero o la chiusura è SACROSANTA. Auguroni e tanta salute a tutti.

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