I trucchi dei camionisti per sfuggire ai controlli viaggiando per ore a tutta velocità

“Non sono dei maghi, non vestono smoking luccicanti, non sono circondati di vallette da tagliare a metà. Anzi spezzano le loro vite e quelle di tanti innocenti…”. Inizia così l’articolo – inchiesta a firma di Massimiliano Barberis pubblicato sul numero di giugno di Trasporto commerciale. Un articolo che, prendendo spunto da uno studio dell’Asaps, l’associazione sostenitori amici della Polizia stradale, pubblicando storie vere, fa salire sul banco degli imputati “gli autisti degli 800 chilometri in meno di 10 ore, quelli che da Salerno arrivano a Milano  con il carico di frutta o con le bisarche cariche di  auto appena arrivate al porto dalle fabbriche extraeuropee”. Un viaggio dove si incontrano calamite, bulbi contraffatti e doppi strumenti, per falsificare i dati e sfuggire ai controlli. Il risultato? Addio sicurezza e  la vita non conta più nulla. L’importante è stracaricare i tir (come fa Ugo, il camionista che da Battipaglia, 30 chilometri a sud di Salerno, parte per Milano con quasi 70 tonnellate di merci quando potrebbe caricarne solo 44); l’importante è viaggiare tutta la notte, senza mai fermarsi, come fa il camionista fermato da una pattuglia vicino a Trento e che, dopo essersi inventato due o tre versioni diverse  – “sono appena partito da una piazzola di sosta…”  ha confessato: con un caricabatterie veicolare per cellulari, due relais e una scheda madre di un cronotachigrafo azzerava tutti i dati.  E infatti il suo camion risultava aver viaggiato per appena 2 minuti… Storie di ordinaria illegalità al volante che continuano a ripetersi ogni giorno su strade e autostrade. Colpa dei troppi committenti che chiedono solo di pagare il meno possibile (meno anche di quanto stabilito dalla legge sui costi minimi della sicurezza) e di far consegnare la merce il più in fretta possibil (e chissenefrega se l’acceleratore di un bestione viene pigiato a tavoletta);  colpa dei troppi imprenditori di autotrasporto che invece di denunciare la committenza (la legge c’è, va solo applicata)  subiscono il ricatto diventando concorrenti sleali di chi applica le norme; colpa dei controlli assolutamente insufficienti, di pattuglie di Polizia stradale che si contano sulle dita delle mani. Colpa di una cultura della sicurezza stradale che nel nostro Paese viene alimentata solo a chiacchiere, mentre la gente continua a morire.

41 risposte a “I trucchi dei camionisti per sfuggire ai controlli viaggiando per ore a tutta velocità

  1. Molto duro nei termini l’articolo del signor Barberis. Il rischio è trasformare degli sfruttati e delle vittime in assassini. Non credo sia giusto il taglio dell’articolo. La generalizzazione va sempre evitata e in questo caso chi legge è portato a farlo. Quanto descritto purtroppo in molto casi è vero ma le ragioni sono quelle che Barberis mette poco in evidenza, a mio modo di vedere. Mancano i controlli mirati nei confronti di tutti, compresi gli stranieri che invece vengono controllati poco. Questo non lo affermo io; si vada a leggere il giornalista i dati ufficiali e scoprirà che è così. Le battaglie della sicurezza devono vederci tutti impegnati ma i giornalisti devono approfondire e non generalizzare. Così si criminalizzano non i delinquenti, che sarebbe giusto, ma tutta una categoria.

  2. Per 10, 100, camionisti che violano la legge ce ne sono 1000, 10.000, 100.000 che lavorano onestamente, professionalmente, duramente (spesso in cambio di stipendi sempre più fa fame e neppure certi). Non facciamo di tutta un’erba un fascio. Siamo già una categoria poco considerata (nonostante portiamo il cibo, i vestiti, le medicine a tutti), non raccontate troppe str……. Grazie.

  3. Il problema vero di cui la stampa dovrebbe parlare è un altro: l’invasione di camionisti low cost da altri Paesi. Gente che non ha la nostra professionalità, la nostra cura e il nostro rispetto. Ma di questo non ne parla quasi nessuno? Perchè? l’Unione europea ha messo il bavaglio alla stampa italiana?

  4. Chi ha portato l’Italia in Europa non sapeva, non intuiva che prima o poi avremmo fatto i conti con culture, economie diverse: Non immaginava che dsarebbero arrivati i camionisti dell’Est a 500 euro al mese a lasciare disoccupati migliaia di lavoratori italiani, padri di famiglia, giovani già con un futuro che più precario non si può? Usciamo dall’Europa!!!!

  5. Ma dove c…. sono i controlli sulle strade? Con quello che ruba in un anno un solo politico italiano potremmo avere 500 pattuglie di polizia sulle strade… Sapere chi sono i veri delinquenti? Loro, che continuano a tenersi privilegi da Stato Borbonico e alla polizia non danno neanche i soldi per fare il pieno!

    • Sono la madre di una vittima della strada. Un camionista che transitava a 100 invece del limite di 40… Non ce ne sono dei controlli. Li vediamo di continuo sorpassarci sulle autostrade e superstrade a 100 e non sono fermati, Perchè questi treni merce non ce ne sono per evitare tutti questi rischi????

  6. Signor Letta (Enrico) si dia una mossa. Qui stiamo saltando per aria, non abbiamo bisogno di chiacchiere ma di fatti, CONCRETI e IMMEDIATI. Tagli del 50 per cento la spesa pubblica (tanto alla casta resterà ancora una montagna di denaro assolutamente immeritato….)

  7. Faccio l’autista da 20 anni e posso dire che si viaggia il doppio dell’Europa (Austria, Germania, Francia, Olanda, Inghilterra, Belgio,etc.) e si guadagna la metà!! Riguardo le ore di guida in Italia il 90% non le rispettano, anche se quasi tutti dicono di si, il discorso è semplice, bisogna fare come la Svizzera (dove tutto funziona al 100%) che dalle 22 alle 05 c’è il DIVIETO DI TRANSITO per i mezzi pesanti punto e basta…

  8. Quasi 30 anni di chilometri sulle spalle e con qualsiasi tempo, dalle sudate e notti insonni al caldo della cabina, alle sudate per il ghiaccio sulle strade; una volta non si rispettavano le ore di guida e le lascio immaginare le ore passate al volante sacrificando famiglia, interessi amicizie, etc etc. Perché forse lei non lo sa, ma questo lavoro non si fa per soldi ma per passione, per poi cosa; ritrovarmi a quasi 50 anni senza più una speranza di pensione, di lavoro, di una vita dignitosa. Da quando si sono affacciati sul nostro settore autisti dell’est per noi è stata la fine. Mi spiace per lei e la sua incompetenza sull’argomento sig Barberis ma si vada a controllare come lavorano queste persone, certo non si può fare di tutta l’erba un fascio ma se siamo in questa situazione è soltanto colpa dello Stato e dei (negli anni) ministri dei trasporti incompetenti i quali secondo il mio avviso non sarebbero neanche in grado di mettere in moto un camion. Una persona che fa il ministro dei trasporti dovrebbe essere competente di tutte le problematiche non solo quelle burocratiche. Bisogna andare in prima linea per capire e questo è rivolto anche a lei sig Barberis… Si faccia una settimana in giro per l’Italia a bordo di un mezzo pesante, allora sì che a quel punto potrà scrivere un articolo sul FU mondo dell’autotrasporto.

  9. Il solito articolo all’italiana… Vorrei vedere il Sig. Massimiliano Barberis, titolare di una ditta di trasporto, andare a denunciare un committente perché non riconosce tariffe adeguate con il risultato di vedere lo stesso committente trovarsi un altro trasportatore che magari gli pratica una tariffa ancora inferiore… Prendi un padroncino che magari è costretto a guidare tutte quelle ore, cercando un sistema per bypassare la legalità, è vero, ma col solo scopo di portare a fine mese a casa un pezzo di pane, perché non si vorrà mica pensare che questa gente fa tutto questo per arricchirsi!!! Sig. Barberis, vada al distributore, nel caso non lo sapesse, e controlli quanto costa il gasolio, si faccia un giro nelle officine per vedere quanto costano gli interventi di manutenzione… È tutto il sistema che è sbagliato e il camionista è l’ultimo anello della catena, quello debole!

  10. @Aurelia: Peccato che “tagliare la spesa pubblica” come intendiamo Lei ed io non corrisponda al concetto come lo intende la politica italiana. Per loro “tagliare la spesa pubblica” vuol dire togliere fondi ai servizi ai cittadini. I loro stipendi, i loro benefit restano quelli e, anzi, di sotterfugio li auto-aumentano!

  11. Sequestrate per sei mesi la patente all’autista e soprattutto il tir all’impresa di autotrasporto. vedrete che la smetteranno di fare i criminali… Non ci vuole molto, basta un po’ di pugno di ferro 8che con certa gente non è mai troppo).

  12. Siamo alle solite, per colpa di pochi delinquenti migliaia di camionisti onesti vengono “bollati” come se fossero la feccia dell’umanità! Smettiamola. Prendiamo questi signori, impediamogli di lavorare e così si creerà lavoro per la gente perbene. È’ questo che uno Stato vero e non di marionette dovrebbe fare…

  13. Non demonizziamo tutti i camionisti, ma molti li vediamo sulle strade, distratti da tv, cellulari o guidare leggendo il giornale, mezzi stracarichi così in caso di frenata vanno diritti addosso ai malcapitati, guide ininterrotte con colpi di sonno, pasti abbondanti con birra e via così…

  14. Io non farei di tutta un’erba un fascio! La questione è infinitamente più complessa, potrei portare mille esempi. Vorrei parlarne con il Sig. Ugo e gli altri camionisti citati dal Sig. Barberis un giornalista che a mio parere che scrive un articolo senza sapere come è il lavoro. Ovviamente non difendo i trasgressori, Lei fa passare la categoria per criminali incalliti, non si mettono al volante con l’idea di nuocere alla gente, anzi offrono un servizio che se fosse sospeso sareste i primi a lamentarvi!!! Trasportiamo di tutto per tutti. Va bene denunciare il crimine e il criminale ma non trovo professIonale incriminare la categoria.

  15. Purtroppo la situazione è quella descritta e i trasportatori/autisti che infrangono o costringono a infrangere la legge sono purtroppo moltissimi. Non serve a niente dire che si fa per necessità perchè se tutti lavorassero nel rispetto delle regole ci sarebbe lavoro per tutti e i clienti se ne farebbero una ragione. I trasportatori penalizzati sono quelli che cercano di rispettare il più possibile le regole e che per infrazioni minime vengono sanzionati e non riescono a coprire i costi pechè non vogliono diventare delinquenti. Non c’è soluzione, ci vogliono più controlli combinati con un sistema sanzionatorio intelligente perchè non è possibile che se faccio cinque riposi di 10.59 ore cad. alla settimana (riposando quasi sei ore in piu del minimo richiesto) sono sanzionato e quelli che non si fermano mai continuano imperterriti.

  16. Scusate, che fine hanno fatto i centri di controllo mobile per i mezzi pesanti? Qualcuno li ha mai visti in giro? Qualcuno è mai stato fermato è controllato? È la solita bufala italiana?

  17. Forse la fonte del signor Barberis è in cerca di visibilità. L’associazione amici della polizia stradale non è la prima volta che entra a piedi uniti sul nostro settore. Certo è che il giornalista ci ha messo del suo. Complimenti! Io ero presente alla festa della Fai a Montecatini terme e il presidente nel suo intervento ha detto che negli ultimi tempi e grazie al lavoro di comunicazione che la Fai cerca di portare avanti dicendo le verità ma senza colpevolizzare in modo generico, sugli organi di stampa si fa meno ricorso a definizione come killer della strada o tirroristi. Questo risponde a verità. Peccato che una rivista nuova abbia pensato subito, sentendo l’associazione amici della Ps, a dipingerci bene ed a spingerci nuovamente verso giudizi generalizzanti e colpevolizzanti. Ma questo giornalista perchè non ha sentito la Fai che certamente tra le federazioni è quella che più di altre si batte per migliorare le condizioni di sicurezza della strada? Avete mai sentito l’Asaps difendere i costi incomprimibili della sicurezza, per esempio? Chissà come mai…

  18. Vedo che l’articolo del signor Barberis ha suscitato diverse reazioni. Intervengo sulla domanda posta da Massimo sui centri di revisione mobili. Il processo che era stato messo in moto nel 2004 sta di fatto rallentando. Eppure l’obiettivo era dotare ogni ufficio provinciale della Motorizzazione di Cmr, centri mobili di revisione, per realizzare quell’impegno a dar vita a delle pattuglie dedicate ai controlli dei mezzi pesanti con la presenza di funzionari del Dipartimento trasporti. Spiace dirlo ma è la volontà politica che è venuta meno e che invece proprio in previsione dell’avvio del cabotaggio libero dovrebbe essere ripresa. La fortuna e l’impegno di qualche federazione del settore sono riusciti a ottenere un rinvio per l’attuazione delle attività libere di cabotaggio. Si tratta solo di uno spostamento nel tempo e proprio per questo dovrebbe essere sfruttato per mettere in atto quello che era un impegno di costituire controlli mirati per garantire il rispetto delle regole.
    Ma siamo sicuri che questo Governo voglia comprendere e soprattutto fare? Personalmente ho qualche dubbio, anche se, per quanto riguarda l’impegno della federazione che presiedo, posso con assoluta certezza assicurare che sarà intensificato. La strada del rispetto delle regole attraverso una politica dei controlli è l’unica vera strada che elimina le distorsioni della concorrenza e può mettere sullo stesso piano operatori italiani e quelli esteri.

  19. Secondo me più si parla di scandali come quello dei camionisti che taroccano il contachilometri, che guidano per 16 ore di fila, meglio è (anche se in questo Paese la fiducia che ppossa avvenire qualcosa è sotto i tacchi). Non sono d’accordo sulla forma dell’inchiesta: prendere un po’ di dati dall’Asaps (scusate perchè dagli amici dellla polizia che suona anche un po’ ridicolo e non dalla polizia direttamente?) e dedicarsi all’esercizio di bella scrittura senza approfondire, senza andare a vedere cosa è stato fatto (il bollino di qualità professionale di camion e camionisti non è per caso dellla stessa Fai Service che compare col suom pupazzo su tutto il giornale?) e soprattutto cosa può essere fatto. Un giornale deve essere anche propositivo. Comunque l’importante è parne (meglio se in maniera più intelligente…)

  20. Il giornalista dice: la legge c’è e va solo applicata. Quale legge intende? Una sola, il Codice della strada o tutte? Dallo studio dell’Asaps risulta qualcosa in merito all’applicazione della” legge” nei confronti dei committenti”? O quando parliamo di denunciare i committenti i giornalisti preferiscono tacere? Quanto ai controlli, su strada e non, è evidente che la questione si sposta sul piano politico. Non si vogliono fare perché il risultato sarebbe deleterio, in primis per i committenti che vedrebbero lievitare i costi del trasporto. I trasportatori hanno pochi santi in Paradiso, anzi in Parlamento.

  21. Piantiamola col dipingere i camionisti come fossero tutti criminali e piuttosto facciamo proposte serie, concrete per spazzar via dalla cabina di guida chi fa concorrenza sleale.

  22. Signori giornalisti, perché non fate qualche bella inchiesta anche sulla grande committenza, quella legata a Confindustria, per scoprire quanto paga i trasporti, se rispetta i costi minimi per la sicurezza, se fa rispettare gli orari di guida? Siete gente onesta e coraggiosa che fa questo genere di inchieste o siete solo dei poveri servi del padrone (e quindi, in qualche caso anche di Confindustria?)

  23. E’ anche vero che esiste un interesse di Confindustria a risparmiare sul costo del trasporto, ma la vera piaga e’ l’intermediazione. Questi prendono a qualsiasi prezzo e poi fanno fare ai trasportatori i viaggi. Così per non lavorare in perdita diversi tra di noi si autosfruttano e non rispettano le regole. Se lo Stato facesse il suo dovere e facesse i controlli tanti comportamenti cambierebbero. Sbaglio o esiste il principio della responsabilità condivisa e il diritto di rivalsa? Come mai in Germania le violazioni alle norme non avvengono? Forse perché li si fanno più di un milione di controlli? E il nuovo ministro quando smetterà di occuparsi di politica e incomincerà a interessarsi del nostro settore? Per farlo muovere perchè non gli proclamiamo un bel fermo?

  24. Segnalo al giornalista ma anche all’Asaps e all’universo mondo, di prendere visione della circolare del ministero dell’Interno n. 300/ A/9707/11/108/13/8 del 13/12/2011. Ci piacerebbe leggere qualche “articolo” al riguardo (con comodo).

  25. Ciao, in diversi avete giustamente espresso la vostra opinione…non le condivido tutte appieno nel senso che alcune di queste suonano di propaganda, come troppo spesso è stato fatto nel settore ed anche le nostre associazioni di categoria non hanno mancato bene spesso di rendersi inadeguati alle circostanze. Purtroppo per arrivare ai problemi del nostro settore – occorre rifarsi ai problemi dell’Europa – ad un allargamento repentino (occorrevano almeno 20/30anni invece x un’armonizzazione, considerando tutte le differenze socio-economiche) – poi una politica economica monetaria (Euro), voluta in fretta e furia a discapito dei vecchi Paesi come l’Italia che avevano un tessuto imprenditoriale peculiare, spazzato via dalle regole della Lobby dei potenti delle multinazionali e delle Banche…Il nostro settore, anello importante – fondamentale e di congiunzione tra la produzione ed il consumatore ne ha fatto le spese più di tanti altri,…le regole giuste, ma sempre + intransigenti hanno fatto sì che alle già variegate difficoltà se ne aggiungessero altre. Alla crisi delle aziende italiane che ancora producono qualcosa nel nostro Paese…come si poteva pensare che tutto ciò non avesse un risvolto negativo sul trasporto ?!?! Solo un miope non poteva vederle e prevederle ! Da che mondo e mondo il trasporto in Italia era da mio nonno in avanti, quindi mi riferisco al dopo-Guerra…”un mestiere”, l’artigiano che con passione fa e crea…e fare il “camionista” era questo ! Oggi ci sono tanti autisti che lo fanno per necessità e soprattuto mi rivolgo ad autisti dell’Est-Europa ma non solo, ovvero la professionalità si è persa…lo noto ogni giorno, quindi subiamo poi le critiche di un giornalista che “indottrinato” vuole dire la sua senza sapere che un camion non porta 70tonn di merce, caso mai se in sovraccarico invece di essere a 44tonn in portata (compresa tara del camion) sarà a 60tonn (pericoloso chiaro), ma il punto è che come in questo caso si parla del trasporto, delle spedizioni, di autisti di regole senza essere professionali nemmeno nel riportare le cose più semplici…e mentre si chiacchiera – siamo sempre più aziende sull’orlo del precipizio, ormai alla chiusura ! Il mondo è cambiato, sicuro in “peggio” e l’Italia è rimasta indietro di 20anni, strozzata dai suoi burocrati, da un costo del lavoro insostenibile, da un Paese che non ha dato alle proprie aziende la possibilità di innovarsi, svilupparsi – soprattutto nel trasporto. Eh sì certo, faceva comodo all’industria spavalda avere sempre, come spesso ho sentito dire “un c..z..o di trasportatore che tanto sto viaggio lo fa”..e poi avrei un libro da scrivere in merito …
    Purtroppo c’è molta mediocrità in generale, tutti ci dobbiamo interrogare e criticare…perchè siamo purtroppo un branco di pecore nelle mani di chi !?? Il giornalista può stare tranquillo, fra poco non daremo + fastidio a nessuno, già ora se notate le autostrade sono deserte..mai visti così pochi camion, pertanto la solita demagogia rindondante ricadrà, spero finalmente su altri…ed anche il giornalista come tanti…forse dovrà imparare il rumeno o qualche altra lingua dell’Est ed andare a pubblicare sti articoli di bassa caratura in altri Paesi …se mai gli sarà consentito parlare a “caso” ! Scusate se vi ho tediato

  26. Si dettano le modalita di comunicazione e analisi dei dati sulla corresponsabilità alla gdf. Puoi fare un copia incolla e leggera direttamente.

  27. La scoperta dell’acqua calda!! Come se noi “cittadini” andassimo a dire o proclamassimo: ” i politici sono corrotti, rubano, fanno i loro interessi e sprecano denaro pubblico.” Poi, tutta la politica si inalbera a smentire e bla, bla, bla. Oramai da anni si sono dati una etica morale. Peccato che poi andiamo a leggere, oggi al 2013, di sperperi, pranzi, spese proprie e altre amenità del genere. Quindi, questo signor giornalista cosa mi-ci ha detto? Che ci sono ed esistono i tarrocchi, falsi, deprecabili autotrasportatori. Come i politici, giornalisti, assessori, amministratori. E quindi? Quello che ha scritto (non credo sia tutta farina del suo sacco è, comunque la conseguenza,l’effetto, non la causa del malvivere e della illegalità di guida. E’ come vessare qualcuno perché ha la dissenteria, ma non si va a vedere che beve acqua putrida o mangia cibo avariato…. La soluzione sta nel cambiare acqua e cibo e non nel cercare qualcun altro al posto del sofferente , perché , tanto, poi anche il sostituito che andrà a bere e mangiare acqua e cibo avariato gli verrà la dissenteria. Detto questo, poi, per me vale il detto che “quello che per il perdente è una scusa, per il vincente è una motivazione “. Non abbiamo ancoea toccato il fondo. Meditate gente meditate. Se per un viaggio di 50 quintali offrono 200,00 euro su una distanza di 400 km, questa la dice lunga… e c’è chi li prende e li esegue.

  28. Che cosa dire di piu? Forse ci sarebbe da fare un “mea culpa ” sulla nuova Europa (quella a 27 Stati ): 10 stati nuovi entrati nel 2004, per noi vecchi Europei è stato un grosso colpo.
    Cabotaggi o no, hanno un costo annuo del dipendente troppo basso rispetto a noi, o se vogliamo siamo noi che abbiamo un costo troppo elevato. Waberes, Donivo ecc, caricano in ogni Stato per ogni destinazione… Come facciamo a competere con una differenza di costo solo del dipendente di 2.000 euro mensili ? Ci sarebbe da aggiungere senz’altro il cambio completamente sbagliato dal signor Prodi (con il senno delpoi).

  29. Sto cercando di rispondere a tutti, dato che del “signor Barberis”, sono il direttore. E mi chiamo Carlo Otto Brambilla, per prassi non rispondo agli anonimi, ma questa volta, con una eccezione lo faccio. Dimenticavo chi vuole può anche scrivermi o telefonarmi i miei recapiti sono tutti pubblici. Ma iniziamo brevemente con il fatto che se invece di commentare un estratto di un articolo lo si fosse letto tutto e, soprattutto, si fosse letto anche l’editoriale che lo accompagnava probabilmente i commenti sarebbero stati diversi. Il fatto è che da una “bella” sintesi di alcune righe si giudica una inchiesta di 8 pagine preceduta da un editoriale che spiega come le ore di guida siano un concetto superato, da gestire diversamente. Ora che si siano evidenziati solo alcuni aspetti dell’articolo e non altri, e nemmeno menzionato l’editoriale mi fa pensar male e… a pensar male ci si azzecca molto spesso. Nell’inchiesta si spiega anche come autisti e aziende seppur colpevoli siano, di fatto, i vasi di coccio nel sistema della committenza, ma dubito che qualcuno dei commentatori qui, tranne Paolo Uggè, che il giornale lo riceve, abbia letto la cosa (e infatti commenta diversamente). Ma vi aiuto, sia l’articolo, sia l’editoriale sono disponibili gratis come App per iPad, iPhone, e anche per Android, se non bastasse è leggibile, gratuitamente (sempre l’articolo intero) in pdf da qualunque computer. Mi stupisco altresì come l’inchiesta sui nostri poveri mrfò. Che fa parte dello stesso filone sicurezza, sia passata quasi invisibile… eppure i container che arrivano con quelle navi li portano i camionisti non certo i treni! Rispondo volentieri a ognuno, se qualcuno vorrà controbattere vi prego fatolo sulle nostre pagine o per mail direttamente posta@trasportcocommerciale.it o meglio sulle nostre pagine dove si può scrivere… come Trasporto Commerciale su facebook.
    Pieropensiero
    Si è molto duro: è giusto che sia così si viola la legge. Noi volevamo fare un caso della concorrenza sleale e fare degli esempi su come si fanno le violazioni, lo sappiamo che i controlli sono 1/10 di quelli fatti in Germania. Domandona perché non ti firmi con nome e cognome?
    Gianfederico
    Circa il 10 per cento dei camionisti viola la legge, a volte con violazioni banali (sono la maggioranza di 10 o 15 minuti). Ahimè non raccontiamo stronzate. Se sei tra quelli onesti perché non ci metti la faccia?
    Marcello
    Finalmente una risposta con un aspetto tecnico e non un insulto. Andate a chiedere a quelle aziende che affittano le cabine o che fanno anche di peggio facendo nero con la parte dello stipendio non corrisposta. Vale sempre lo stesso discorso perché non ti firmi?
    Carlo
    Certo che lo si sapeva, dell’Europa, apposta sono nati i regimi transitori per i cabotaggi, ma nessuno (tranne Francia e Finlandia) li han controllati rigidamente. Vuoi uscire dall’Europa? Per fare cosa lo stato guida, con tutto il rispetto, del Nord Africa? Di questi populismi da quattro soldi son veramente stufo.
    Andrea
    In parte quello che dici è vero, più controlli così questo 10% di non in regola scenderebbe a un fisiologico 0,1% basterebbe avere la certezza di essere fermati almeno ogni 10.000/20.000 km (come in Germania) e avere applicate, con buon senso, le norme che ci sono.
    Aurelia
    Il taglio della spesa pubblica del 50% non sarebbe auspicabile, non sono i privilegi dei politici la spesa pubblica (che io taglierei del 60 o del 70%) ma pensioni, ospedali, scuole… vuole vedere l’Italia in salsa egiziana? Tagli la spesa pubblica del 50% e vedrà, porti la minima da 495,43 a 250 euro… faccia pagare le scuole e gli ospedali al 50% poi vede che succede… altra frase di populismo da quattro soldi ecco perché non si firma.
    Roberto I
    Forse esageri con il 90%, anzi sicuramente lo fai, conosco molte aziende che rispettano le ore, certo è che se in Svizzera non lo fai ti martellano. Ma anche in Francia, Spagna e Germania e così, per non dire di Svezia, Danimarca e Finlandia… Il divieto notturno, francamente non serve a nulla, come molti nostri divieti domenicali dove vedi autostrade deserte. I problemi sono altrove, comunque far rispettare la legge, per poi cambiarla… è oggettivamente la cosa giusta da fare.
    Christian
    Grazie, lo so che è tutto vero…
    Roberto II
    Direi che la visione è un po’ pessimistica. A parte che come dice il sig Barberis e il sottoscritto, come tutti sanno, si sono fatti ben più di una settimana o di un mese in giro per l’Europa sui piazzali assolati… Dimenticavo… la competenza dei ministri… francamente non saprei non li ho conosciuti personalmente tutti bene, certo è che la responsabilità (essendo i capi) è per forza di cose loro. Comunque la informo che nelle centinaia di messaggi che arrivano a Isoradio e delle attenzioni di cui vengo fatto oggetto ancora ieri l’altro in navigazione sulla Grimaldi Barcelona con 150 camionisti, una buona parte riguarda il fatto che mi dovrei mettere in politica e fare il ministro dei trasporti… veda lei (e chi lo dice son tutti camionisti).
    Simone
    Non è l’articolo all’italiana, lo è la risposta. Massimiliano Barberis ha portato a termine un incarico che io (Carlo Otto Brambilla) gli ho affidato scegliendo i casi più eclatanti tra circa ottanta portati alla mia attenzione, se uno leggesse con dovuta attenzione scoprirebbe che parliamo anche di tutte le altre cose e che addirittura abbiamo fatto un annuario su come si consuma meno e ne stiamo facendo uno per abbattere gli altri costi, ma evidentemente non interessano… che la polemichina sia un poco strumentale?
    Damiano
    Credo di aver già risposto
    Gioacchino
    Guarda che già lo fanno, dopo un certo numero di verbali gravi arriva l’ispettorato del lavoro a spulciare tutto, compresi gli ultimi due anni di guida (quelli tenuti obbligatoriamente) conosco imprese fallite perché, come dire, erano sempre a manetta.
    Daniela
    Grazie per il commento, finalmente una persona, e non a caso è una donna, lontana dal qualunquismo e dal populismo a basso costo…
    Gerry
    Deduco che tu non frequenti ne le trattorie per camionisti ne molto la strada… camionisti che, guidando, guardano la TV o leggono il giornale non ne ho visti, esistono sicuramente, se vai in una trattoria di camionisti in un pasto “pausa” della guida vedrai che sul tavolo ci sono solo bottiglie di acqua dato che per i guidatori professionali l’alcolemia è 0. Perdi la patente la CQC e il lavoro…
    Lorena…
    È detto in apertura, ma evidentemente hai letto solo la sintesi, che solo il 10% dei fermati è irregolare, e molti lo sono ber banalità che spesso non vengono sanzionate.
    Roberto
    Grazie, probabilmente di tutti i nostri accusatori sei probabilmente l’unico che fa il camionista gli altri che non lo fanno, ma accusano, che abbiano un tornaconto? Mah non saprei, ma penso di sì. Peraltro hai perfettamente ragione… occorre, come ho più volte detto, una nuova norma. Questa nasce per veicoli di 30 anni fa e una Europa di 30 anni fa, con frontiere e dogane. Conosco camionisti che rispettano le regole e fermano il camion magari a 10/20 km da casa e si fanno venire a prendere, altri addirittura hanno una rampetta con scooter! Il problema è l’assurda rigidità della norma… al politico che ha pensato che 45 ore di sosta obbligatoria in una piazzola a Valencia o a Trapani a giugno o luglio siano una pausa riposante, la proporrei come pausa domenicale dell’attività parlamentare, per quattro settimane… Del resto per i bus la deroga l’han fatta per i camion no? Come mai? Forse che la lobby del turismo è più potente?
    Luciano
    Se eri alla festa di Montecatini c’ero pure io… guarda che la FAI condanna queste pratiche ne più ne meno di quanto facciamo noi, è sempre il giudicare il tutto da un estrapolazione come quelli che dicono che il film è sconcio senza averlo visto… peraltro c’era anche Massimiliano Barberis alla festa della FAI… dimenticavo i dati ufficiali dei fermati/sanzionati li posso avere solo dalle autorità competenti, non da una associazione che, di fatto, è privata, sarebbe un giornalismo assai scorretto. Dimenticavo evidentemente non leggi quello che l’asaps scrive, nei dovuti limiti, ad esempio quando il TAR del Lazio ha rinviato la questione costi minimi alla corte europea e dove sottolineava che i costi venivano da operazione di manutenzione eccetera… evidentemente leggere sintesi costa meno fatica che leggere tutto… W il Reader’s Digest!
    Paolo Uggé…
    Faccio notare che l’amico Paolo è uno dei due che si firma con nome e cognome… e che non commento nemmeno, basta riportare una sua frase: “La strada del rispetto delle regole attraverso una politica dei controlli è l’unica vera strada che elimina le distorsioni della concorrenza e può mettere sullo stesso piano operatori italiani e quelli esteri.” Mi pare ovvio no?
    Mario
    Buone domande ecco le risposte…
    A) li prendiamo dall’Asaps perché è lei che ha i dati, e soprattutto gli articoli scritti completi redatti dagli operatori nel loro tempo libero e non solo i verbali generici o numeri poco illustrativi. Non a caso è l’asaps che produce il manuale su come si compilano le contravvenzioni…
    B) Se leggessi l’editoriale dello stesso numero sapresti che siamo anche propositivi e poi lo è pure la Fai Service con la Professionalità Garantita.
    C) Sull’intelligenza non mi esprimo, ma perché non lo mandi tu un articolo?
    Alessandra
    Anzitutto non mi risulta che l’autotrasporto abbia pochi santi in paradiso, semmai i committenti ne han di più. Noi abbiamo parlato della Polizia Stradale, non è suo compito sanzionare i committenti semmai lo è della Guardia di Finanza o degli organi competnti sul lavoro… buona idea (veramente l’avevamo già) per una inchiesta… esistono noti personaggi che difendono l’industria e pagano 95 cent al km. Se qualcuno mi manda le fatture io le pubblico.
    A Laura, Luca e Antonio credo di aver già risposto nelle risposte destinate ad altri…
    Alessandra
    Carissima la circolare è stata pubblicata in forma integrale il 13 dicembre 2011, lo stesso giorno, sia da faiservice sia dall’asaps… sei stata poco attenta… La circolare non dice nulla di sconvolgente, raccomanda, come prescrive la legge di controllare tutta la filiera (attraverso i codici fiscali)… in pratica punendo chi costringe il camionista a violare la legge…
    http://www.asaps.it/nuovo/downloads/files/2011-SERV_POLST_%28n_09707_13_12_2012-Analisi_rischio_controlli_fioliera_T_M__verif_svolta_da_GdF%29.pdf
    Marcus
    Non ci hai tediato affatto, ma non ti chiedi come mai questo accade solo in Italia? E poi esiste una regola fondamentale. Ogni paese ha il governo che si merita che è espressione del suo popolo (quelli che non votano sono doppiamente colpevoli).
    Chiediti invece come mai le biblioteche sono desolatamente vuote e del tutto gratuite mentre si fa la fila per spendere 50 euro allo stadio o al concerto… se il paese è così è perché ci faceva comodo fosse così… credevamo di essere furbi. Il paragone con la storia delle quote latte (dove si evadeva il fisco alla grande) mi viene spontanea… e ce la trasciniamo dietro ancora…
    Giorgio M.
    Beh un po’ di verità in quel che dici c’è… però ci sono le borse carichi che una esigua percentuale dei camionisti usa… con quelle 50 quintali a 200 euro per 400 km diventano un buon affare, perché sulla stessa rotta carichi e scarichi molto altro… pensa che ormai un vuoto per pieno Amsterdam-Milano (quindi un ritorno) sta sotto i 1000 euro…
    Federico Piana
    Anzitutto la mia stima incondizionata perché si è firmato con nome e cognome. Grazie, probabilmente insieme a Paolo Uggé l’unica persona che si firma. Grazie, mi scriva quando vuole a posta@trasportocommerciale.it o alla mia mail privata c.o.brambilla@libero.it
    Vorrei dirle però che il cabotaggio (quello illegale) è assai più grave di come pensa… certo che ci sono grandi aziende che caricano per ovunque, le abbiamo pure noi (le spiegazioni del Ministero dei Trasporti francese sul cabotaggio in Francia sono redatte in italiano, pensi un po’)… ma sono troppo poche perché ognuno vuole continuare nel suo piccolo orticello, sbagliando, un tempo, soprattutto nel Veneto, si esaltava l’azienda di famiglia: piccolo è bello. Dove a 16 anni lavoravi e a 18 ti compravi la Golf GTI e facevi un figurone con le ragazze in discoteca… e lo studio? E la ricerca?… Credo siamo l’unico paese che taglia su questo… semplicemente perché siamo fatti così. Avete visto il caos nel taglio delle sovvenzioni all’ippica… per quelle alla ricerca nessuno, se non qualche sparuto professore protesta. E allora con tutto il rispetto diamoci all’ippica. Per quello che riguarda il tasso di cambio vorrei sottolineare un paio di cose… la prima è che poco prima della fissazione nel 1992 noi uscimmo dall’allora SME per svalutare, dopo ci furono diversi scivoloni di alcune monete che pur non facendo parte del sistema euro ne condizionarono la formazione (Sterlina e Dollaro), peraltro la parità fu legalmente fissata il 31 dicembre 1998. Italia e Belgio non rispettavano uno dei parametri fondamentali ovvero rapporto debito/PIL inferiore al 60% ma gli fu consentito di aderire lo stesso. Quando si aderì a Maastricht, con tutto quel che implicava non solo valutariamente, il 7 febbraio 1992 il presidente del Consiglio dei ministri era Giulio Andreotti (Prodi stava arrivando all’IRI). La negoziazione partì il 9 dicembre 1991 (governo Andreotti), prendendo le basi dalla conferenza di Stoccarda del giugno 1983 (governo Fanfani). La norma entrò effettivamente in vigore (Maastricht) il 1 novembre 1993 al governo stava Carlo Azeglio Ciampi. Quando l’Euro entrò in vigore in forma informatica il 1 gennaio 1999 al governo c’era Massimo d’Alema e quando l’euro entrò come moneta fisica il 1 gennaio 2002 il presidente del consiglio era Silvio Berlusconi. Non è che difendo Prodi è che non mi piace il falso storico.

  30. Vorrei replicare su questo articolo. Io sono un camionista e da 40 anni esercito la professione, gradirei che non fosse limitata la responsabilità solo ai padroncini o ai soli trasportatori, quando esistono gli organi di legge (Albo dei trasporti che in primis non controlla). Noi se vogliamo lavorare siamo costretti ad accettare i ricatti delle committenze, io potrei denunciare aziende di trasporto fittizie, dipendenti che lavorano 48 ore e assicurati a 4 e le committenze le accettano, i padroncini che a loro volta assumono altri padroncini i quali non hanno i requisiti, i camion che hanno revisioni falsificate, consorzi falsi, cooperative false… Basta pagare il meno possibile. Se la cosa potesse servire io denuncerei, ma la sola cosa che verrà fuori di positivo dalla mia denuncia è la mia perdita di lavoro, nessuno difenderà mai la mia persona e quelle di altri denuncianti. Poi se parli di prezzi di sicurezza è facile non rispettarli, se non fai quello che dicono le committenze vedi trasportatori provenienti dall’est che fanno cabotaggio selvaggio e che non rispettano le leggi italiane e tu perdi anche quei pochi soldi che ti servono per mangiare e basta, perché con i prezzi da fame non puoi nemmeno sostenere altro. Poi lo Stato non ti aiuta, quando c’è da aumentare qualcosa vengono a intingere nelle nostre misere tasche aiutati dalla polizia di stato che non avverte di controllare la committenza se ha pagato un compenso giusto. Per noi esistono maggiorazioni per autostrade, aumenti di gasolio, tasse di possesso sull’unico strumento di lavoro (il camion) ecc.ecc… Ma signori miei per le committenze non esiste la tassa di possesso sui loro strumenti di lavoro, i macchinari, ci sono agevolazioni economiche di cui noi non possiamo usufruire perché i camion non sono considerati strumenti di lavoro, e poi venite a dire che noi siamo i responsabili di tutte queste illegalità, noi siamo solo le vittime ma questo non fa notizia.

  31. Io sono d’accordo sul fatto che ci deve essere un limite a tutto e che quindi ci siano delle regole, ma devono essere giuste. Ci sono camionisti che rispettano gli orari di guida e le pause trovando però persone che in macchina guidando per ore magari dopo una giornata di lavoro e hanno colpi di sonno e vanno a finire sotto ai camion. Allora dato che ci preoccupiamo che i camionisti non siano un pericolo per gli altri andiamo anche a preoccuparci che gli altri non siano un pericolo per chi lavora e non scrivo tanto per ma per esperienza conoscendo diverse persone che portano il camion e ascoltando ciò che vedono.

  32. Se si costruissero camion che non vanno oltre una certa velocità, come anche per le auto, questo problema non esisterebbe, saremmo tutti più tranquilli e sicuri, ci sarebbe un risparmio enorme per non parlare di vite umane, danni e …

  33. Sono autista di Tir di circa 30 anni e ne ho macinato di strada sia in Italia che all’estero cioè Europa est ed ovest, in questi anni di incidenti ne ho visti di tutte le maniere e ho stimato che la maggior parte è dovuta alla negligenza di noi automobilisti “sì mi ci metto anche io nel mucchio”, la velocità consentita in autostrada è di 150 km orari, avete mai visto un’auto che transita a 150 km orari? no! minimo 180/200, viene ignorata anche la segnaletica di rallentamento in prossimità dei normali lavoro in corso. Questo discorso vale sia per i camionisti che per i conducenti di auto e furgoni, in Italia non c’è proprio la cultura del rispetto altrui. “Basta che sto bene io che me ne frega degli altri”. Poi per quanto riguarda le tabelle a forcella dei prezzi non è mai esistita perché ha fatto sempre il gioco dei grandi trasportatori legati alla politica e alla banche.
    Per cui il piccolo trasportatore o deve morire o fa il loro gioco, cioè lo schiavo! azzannandosi fra di loro piccoli. Imparate dal gioco dei tre carte: il trucco c’è, è non si vede! Voglio aggiungere un’altra cosa, da premettere che io sono Italianissimo, ma non prendetela con gli stranieri quelli sono poca cosa, ma dei nostri politici lobbysti che hanno siglato in segreto accordi con gli Stati Uniti avendo paura dei cinesi hanno mandato in prima linea a noi italiani è di conseguente l’europa. “in pratica scanniamoci noi europa che io America ne godo” Ciao a tutti illusi.

  34. Salve a tutti. Sono un autista “legalmente ricattato” e costretto a commettere tutti i possibili illeciti del Codice della strada con la paura costante di essere fermato (a volte prego di essere fermato ma di pattuglie neanche l’ombra!!!!) e di dover pagare di persona i ricatti legali autorizzati in sordina dallo Stato italiano! Sono giunto alla conclusione che l’unica cosa che mi rimane da fare è subire in silenzio sperando che qualcosa cambi (ma credo proprio che non cambierà nulla). Sono disoccupato da 36 mesi (la causa principale del mio licenziamento e essermi ribellato al datore di lavoro per tempi e orari di guida e impegno giornaliero ), sono stato licenziato in barba a tutti i diritti dell’articolo 18 con il benestare della Cisl (sindacato dei padroni), il mio terrore ora è: se toccano l’articolo 18 immaginate i ricattati del volante che fine fanno?Domani vado dal commercialista del mio nuovo datore di lavoro a svolgere attività di autista con licenza di uccidersi e di uccidere. Sono costretto a farlo perché ho il mutuo da pagare e non so come fare altrimenti. Ho fatto qualche viaggio insieme a uno degli autisti che già lavorano presso questa ditta (non posso fare nomi altrimenti non lavoro, normale routine in Italia). Il viaggio effettuato consiste: partenza regione Marche ore 22,00 del 14/09/14 per regione Lombardia (provincia di Brescia) arrivo area servizio la Pioppa A 14 ore 0,30 del 15/09/14 e ripartenza ore 05,30 e arrivo zona scarico ore 08,00 ripartenza zona Brescia e ricarico zona Verona ore 12,30 per destinazione Roma Fiumicino, partenza zona Verona e arrivo a Settebagni ore 22,00 del 15/09/14, partenza area Settebagni ore 05,55 del 16/09/14 e arrivo Fiumicino ore 07,00 fine scarico e ripartenza ore 08,45 per destinazione ditta propria e arrivo ore 14,30. La sera del 16/09/14 si riparte nuovamente per destinazione Bolzano. Stesso giro con arrivo previsto il 18/09/14 e ripartenza nuovamente la sera. Questa è la mansione svolta normalmente e richiesta dal datore di lavoro, che il giorno in cui sono andato a fare il colloquio di lavoro, la prima cosa che mi ha detto è stata: “non crearmi problemi con le ore di guida e impegno giornaliero altrimenti ritorna da dove sei venuto, prendere o lasciare!
    Se provi a ribellarti non lavori piu’! Aiuto! Fate qualcosa non si può andare avanti così, aiuto! Sapete l’autista con cui sono salito insieme quanti chilometri e ore di guida e impegno ha fatto nell’arco delle 24 ore? Risposta: 15 ore di guida, 4 di impegno e solo 5 ore di riposo e un totale di 1.350 km percorsi in 24 ore! Purtroppo io devo piegarmi a questa regola legalmente imposta con il benestare dello Stato volontariamente assente per ragioni economiche e politiche. Ebbene si sono uno schiavo moderno con licenza di uccidersi e uccidere. L’unica cosa che mi rimane è pregare nostro signore che mi aiuti e che mi sostenga fino a quando andro’ in pensione e appendero’ la maledetta patente al muro. Un saluto a tutti i colleghi del volante e che il dio c’e la mandi buona!

  35. Messaggio per le associazioni: leggete cosa ha scritto lo “schiavo moderno” (o, se preferite, il camionista “legalmente ricattato”) e fatene un manifesto pubblico da far pubblicare da quotidiani come il Corriere della Sera o Repubblica, insomma quelli più letti e che hanno ancora un peso, che possono fare pressione sui politici. Sbattete in faccia a gente come Lupi, che di trasporti ne sa quanto io ne so di astrofisica, o Renzi (idem come sopra) come stanno le cose: camionisti trattati come schiavi, trasformati in potenziali omicidi – suicidi e questo con la complicità dello Stato che invece di pagare qualche migliaio di poliziotti (preparati professionalmente) per fare i controlli sulle strade fa pagliacciate come la mancia da 80 euro….

  36. Autotrasporto: Corte Ue boccia l’Italia sulla tariffa minima
    Corte di Giustizia UE , sez. V, sentenza 04.09.2014 n° C-184/13
    (ASCA) – Roma, 4 set 2014 – La tariffa minima applicata in Italia per il trasporto merci su strada viola le norme europee. E’ quanto ha stabilito la Corte di giustizia europea bocciando cosi’ le norme italiane che prevedono la tariffa minima determinata da accordi tra le associazioni dei Tir e quelle dei committenti. L’Osservatorio sulle attivita’ di autotrasporto (organo composto da rappresentanti dello Stato, di associazioni di vettori e di associazioni di committenti) e’ incaricato di fissare i costi minimi qualora non fosse stato stipulato nessun accordo.

    Nel 2011 l’Osservatorio ha adottato tutta una serie di tabelle al fine di fissare i costi minimi. L’Anonima Petroli Italiana, societa’ petrolifera italiana, ha chiesto al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio l’annullamento degli atti dell’Osservatorio concernenti i costi minimi. Il tribunale amministrativo ha chiesto alla Corte di giustizia se la normativa italiana sia compatibile con i principi di libera concorrenza, di libera circolazione delle imprese, di liberta’ di stabilimento e di libera prestazione dei servizi.

    Con la sentenza odierna – si legge in un comunicato – la Corte ha constatato che l’Osservatorio, composto maggioritariamente da rappresentanti di associazioni di categoria e abilitato ad agire nell’interesse esclusivo della categoria, dev’essere considerato un’associazione d’imprese direttamente soggetta alle regole di concorrenza. Di conseguenza, la fissazione dei costi minimi d’esercizio impedisce alle imprese di fissare tariffe inferiori a tali costi. Pertanto, limitando la liberta’ degli attori del mercato di determinare il prezzo dei servizi di trasporto di merci su strada, la normativa italiana e’ idonea a restringere il gioco della concorrenza nel mercato interno.

    Inoltre, la Corte rileva che la determinazione dei costi minimi non e’ idonea, ne’ direttamente ne’ indirettamente, a garantire il conseguimento dell’obiettivo legittimo fatto valere dall’Italia per giustificare la restrizione della concorrenza (vale a dire la tutela della sicurezza stradale). Infatti, la normativa nazionale si limita a prendere in considerazione la sicurezza stradale in maniera generica, senza stabilire alcun nesso tra essa e i costi minimi. Inoltre, il provvedimento contestato va oltre quanto necessario per il rafforzamento della sicurezza stradale.

    Tipologia di veicolo/Km effettuati Da 101 a
    150 km Da 151 a
    250 km Da 251 a
    350 km Da 351 a
    500 km Oltre 501
    km
    Superiori a 26 t
    1 ,722 1 ,604 1 ,454 1 ,182 1 ,103
    Oltre 11,5 e fino a 26 t
    1,423 1,180 1,082 0,949 0,881
    Oltre 7,5 e fino a 11,5 t
    1,224 1,018 0,922 0,801 0,750
    Oltre 3,5 e fino a 7,5 t
    1,103 0,923 0,854 0,734 0,668
    Fino a 3,5 t
    0,925 0,745 0,666 0,594 0,555

    queste sono le tabelle disattese dalla committenza ma ammesso che vengono riconosciute
    bravo chi ci campa

  37. Sono titolare diazienda di trasporti internazionali e anche personalmente guido i nostri autocarri … È sufficiente montare un cronotachigrafo intelligente, collegato con un centro nazionale della polizia dove in automatico controlli autista che inserisce la tessera se dipendente, quante e quali ore guida, dove guida, eccesso velocità e tutto il resto. Poi dai un po’ di tolleranza per fare riposare tutti gli autisti il più possibile la notte: il sistema avrebbe un costo praticamente nullo rispetto alle sanzioni, danni da incidenti, revisioni e assicurazioni valide. Se nel sistema un autocarro non procede in regola non deve un agente corrergli dietro, ma lo aspettano a casa con la certezza di prenderlo. Gli altri autisti possono invece circolare tranquilli magari a 85 km orari risparmiando carburante mezzo e ambiente, certi che se mancano 10 minuti di guida possono andare a casa dalla famiglia oppure fare uno scarico che poi gli permette di continuare il suo lavoro con tranquillità. E alla fine essere più produttivo senza fare nessuno sforzo e uccidendo l’illegalita senza accusare committenti, autisti polizia e giornalisti in buona fede. Buon viaggio a tutti

  38. Come al solito ce sempre qualche cazzaro che deve sparare a zero e non sa neanche andare sui pattini a rotelle…perché non mettono il tachigrafo sulle macchine così vediamo quanti automobilisti bastardi ci sono in giro….cosi il nostro giornalista cazzaro avrebbe un articolo in più da scrivere…ma tanto i giornalisti sempre cazzate scrivono…

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