Senza costi per la sicurezza i trasportatori rischiano la vita e il posto di lavoro

Il prossimo 5 settembre il Tar del Lazio esaminerà una nuova richiesta di sospensiva dell’entrata in vigore dei costi minimi per la sicurezza nell’autotrasporto, ovvero di quei costi che il Parlamento italiano ha definito indispensabili per non far viaggiare sulle strade mezzi pesanti pericolosi. Ma senza costi della sicurezza i lavoratori rischiano la vita e le imprese il fallimento…. Con queste parole si apre la lettera aperta che il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, ha deciso di indirizzare, pubblicandola sull’edizione di venerdì 31 agosto del quotidiano “Il Giornale”, a tutte imprese committenti dell’autotrasporto. Committenti,  ai quali il presidente di Fai Conftrasporto sottopone diversi spunti di riflessione e sottopone diversi quesiti. Uno fra tutti: la committenza è davvero disposta a sacrificare delle vite umane per qualche euro in più?

14 risposte a “Senza costi per la sicurezza i trasportatori rischiano la vita e il posto di lavoro

  1. Alla Fiera di Milano di due anni fa mi sono permesso di far presente al rappresentante di Confindustria che ero meravigliato dal fatto che i loro associati non capissero come e quanto si possa far male alla collettività con un mezzo di certe dimensioni affidato a persone a volte poco capaci, mal retribuite e a volte obbligate a orari impossibili. La risposta è stata un sorriso e due parole: “”il mercato detta le regole. La mia replica è stata: “mi spiace ma ragionando in questo modo non andremo lontano”.

  2. I costi minimi sono intoccabili in quanto unico timido baluardo per le aziende che operano nella legalità. Sicuramente si possono migliorare (specialmente per quello che riguarda il loro rispetto)ma non si possono in alcun modo eliminare. Se ci saranno tentativi di questo genere i trasportatori (al di là del volere delle associazioni) reagiranno duramente perchè ormai l’alternativa è quella di fermarsi e lasciare l’autotrasporto in mano ai delinquenti (che non sono come qualcuno pensa solo padroncini e piccole aziende ma anche grosse) con buona pace della sicurezza con cui tutti si riempiono la bocca.

  3. I committenti traggono spunti di riflessione unicamente dai loro bilanci e dal mercato. La stessa cosa dovremmo fare noi e se non ne siamo capaci, tanto peggio. Le aziende chiuderanno ed il mercato si adeguerà. Tertium non datur. A meno che, con uno scatto repentino, si riuscisse finalmente a superare il limite dimensionale delle nostre aziende che costituisce il peggior punto debole del settore.

  4. I costi minimi sono indispensabili per il nostgro settore sempre piu appesantito dal caro prezzi che viviamo quotidianamente, per chi cerca di pagare e gestire la proria azienda nella maniera piu’ corretta e legale è quasi impensabile e chi ci prova si trova ogni giorno a doversi scontrare con delle realta le quali inspiegabilmente riescono a far girare i propri mezzi a tariffe ridicole e in piu riescono a guadagnare… Ma signori miei, come si fa a essere piu bravi di noi quando il gasolio sale alle stelle, gli autisti vanno pagati e sono tutti italiani, le ore si fanno (e si sgarra in più di 15 minuti come e’ capitato a noi causa incidente ci siamo beccati il verbale per non avere regolarmente effettuato la sosta) i semirimorchi si fanno revisionare onestamente in Mtc, le tasse si cerca di pagarle (tra accise e sacrifici) per i fornitori si fanno i salti mortali, con le banche non si scherza e non si sgarra, e ogni giorno stiamo rincorrendo l’euro per chiudere i conti cercando di fare il segno più nel bilancio (reale non falso). La mia domanda e’ questa: ma siamo noi scemi che non guadagnamo piu e siamo in strada da 70 anni e non sappiamo fare più il lavoro non facendo km a vuto e guardando il centesimo, o questi signori sono riusciti a trovare una porzione magica che li rende piu bravi e esperti di noi …?

  5. Non si può che essere d’accordo con quanto è stato scritto, soprattutto considerando che, in media, il trasporto (non stoccaggio, movimentazione, fare logistica più o meno intelligente, affitti di magazzini … trasporto) incide per una frazione irrilevante del costo del bene: su 30.000kg per un trasporto di 1.000€ (quindi, secondo i costi minimi, ben più di 500 km) si parla di 0,033€/kg. Applicare il costo minimo, anche se influisse de 20 per cento, vorrebbe dire spendere 0,0066€/kg di merce: mezzo centesimo al chilo. Stiamo parlando di costi marginali per il 90 per cento delle merci trasportate, costi che comporteranno maggiore sicurezza su tutta la filiera del trasporto: l’autista (più riposato, più professionale), il mezzo (correttamente mantenuto), lo stato sociale (oneri correttamente versati) e la merce (correttamente tenuta). Non si stanno chiedendo tariffe da lobby (come le compagnie petrolifere, le autostrade, le assicurazioni) ma di non degradare ulteriormente un sistema in crisi.

  6. I costi minimi sono il “minimo” che ci spetta a cui andrebbe aggiunto l’imprevisto (che sempre incombe nel nostro lavoro) e la voce (indecente solo a pronunciarsi per un trasportatore) guadagno…

  7. I costi minimi di luglio che fine hanno fatto? Ancora in ferie alla Consulta? L’elaborazione è troppo complessa? Attendiamo il TAR al 5/9? Se ne sono dimenticati? Non si pubblicano più perchè la consulta è stata sopressa…?

  8. Navigando in Internet mi è capitato di leggere, prima sul sito di Conftraspporto e poi su Stradafacendo, questa notizia. Purtroppo il 31 agosto non ho avuto modo di leggere Il Giornale. Come posso leggere l’intero testo della lettera? Ps: ma la mia associazione di categoria non potrebbe avvisarci di queste iniziative? Serviamo solo quando dobbiamo pagare la quota associativa?

  9. Sia chiaro amici autotrasportatori che i costi minimi per la sicurezza sono la base su cui cominciare a trattare le tariffe con la committenza e non le tariffe che la committenza dovrà subire e al fine accordare.
    Quindi, per lavorare in sicurezza e per garantire la sicurezza di tutti, io autotrasportatore devo sostenere questi costi, poi qualcosa devo guadagnare, altrimenti lavoro in sicurezza ma gratis, per cui caro committente cominciamo a contrattare.

  10. Parlare di costi minimi di sicurezza, in questo periodo, di questi tempi… e con il costo carburante che, sulla base di quello che pagano i committenti, incide, ora, anche al 37-40 per cento, vuol dire solo fare demagogia. I costi minimi servono per dare la linea base, sotto la quale si lavora in perdita e da fuorilegge! Costi minimi di sopravvivenza in tutti i sensi… Il nolo per servizi trasporti si regola con il costo carburante, autostrade, manutenzione, contributi, assicurazioni (tutte!), dopo di che si aggiunge il giusto guadagno per il mio rischio, impegno sulla strada e non solo… professionalità, servizio reso. Ecco allora la tariffa adatta… perchè se non guadagno, e chiudo in perdita o pareggio, interviene l’Agenzia delle Entrate che, con gli studi di settore, mi fa capire, e obbliga, quasi, a pagare anche se non ho prodotto reddito…

  11. Qualcuno ha notizie fresche su eventuali decisioni prese oggi dal Tar sui costi minimi per la sicurezza in merito al ricordo di Confindustria?

  12. Se non capisco male il 24/8/2012 è stata presentata istanza di rinvio. (ricorso n. 10984/2011).
    ma chi è la società ricorrente ESSO Italiana srl????

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