Benzina ancora alle stelle in concomitanza con le partenze per le vacanze. E proprio in alcuni distributori del sud, meta di migliaia di vacanzieri, il costo della “verde” è volato addirittura sopra 1,64 euro. Una vera e propria beffa (aggiunta al danno) per le famiglie italiane in partenza, costrette a fare i conti con il costo di un pieno di carburante che, per un’automobile di media cilindrata, supera gli 80 euro, contro i circa 70 di un anno fa. Un po’ d’ossigeno per gli automobilisti arriva solo nei distributori no-logo, dove, nonostante gli aumenti, si paga una media di 1,5 euro al litro. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, ha spiegato che “é tempo di sacrifici, che li devono fare tutti e che lo Stato cerca di trovare risorse anche in questo modo”. “Effetti positivi, anche se a lungo termine”, ha concluso Saglia, ” arriveranno dalla riforma della rete prevista dalla manovra, con l’estensione massiccia dei self service e la possibilità per i distributori di vendere anche prodotti no-oil (cibo, bevande, quotidiani). Novità che, sulla carta, dovrebbero portare a una maggiore concorrenza, con la speranza di una discesa dei prezzi.
Che coincidenza: gli aumenti sembrano coincidere con i giorni ‘rossi’ che la Società Autostrade indica come spostamenti di massa”…
Ma cribbio, come direbbe il Cavaliere…. Quanto ci impiegherete a capire che le compagnie petrolifere vanno combattute con le stesse armi? Loro ci chiedono sempre più soldi? Noi diamogliene sempre meno.Proviamo davvero a prendere i mezzi pubblici per spostarci e lasciamo l’auto a casa. Tagliamo i pieni di carburante. È l’unica legge che possono capire questi signori (signori è in eufemismo….)