La Statale 340 è davvero la regina. Ma solo degli incidenti stradali

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L’hanno ribattezzata la “regina”, ma la strada statale 340, che costeggia il lago di Como, è regina solo degli incidenti. Al punto da conquistare il primato di strada più pericolosa della provincia di Como. Un percorso che, per mietere meno vittime, avrebbe bisogno di importanti interventi, varianti e gallerie, più volte promessi ma mai arrivati. Nonostante sia intervenuto perfino il Gabibbo di “Striscia la notizia”, come racconta Max commentando il filmato che ha realizzato e inviato in redazione all’indirizzo e mail: sullacattivastrada@gmail.com

Una risposta a “La Statale 340 è davvero la regina. Ma solo degli incidenti stradali

  1. Abito a Como città e frequento il Lago in bicicletta e con la bici la percezione e la prospettiva della strada e del traffico cambiano notevolmente. Un paese, un comune, un consorzio del Lario che funzionano, dovrebbero tenerne conto e cercare di realizzare condizioni di sicurezza stradale a partire dai più deboli: pedoni e ciclisti. Se una domenica di bel tempo vi venisse in mente di fare una passeggiata a piedi o in bici percorrendo la 340 del Lago di Como, vi sentireste costantemente minacciati non solo dal volume del traffico ma anche dalle moto stradali che gareggiano a chi consuma più gomma: c’è veramente da avere paura. Quindi io non vado più la domenica o nei festivi sul lago, oltre per non creare fastidi agli automobilisti che lo invadono e per non rischiare di essere falciato o diventare il bersaglio di qualche guidatore infastidito dalle biciclette in doppia fila e tentato appunto dall’irresistibile voglia di punirlo passandogli magari a 2 cm per spaventarlo.
    Non servono varianti per la sicurezza, trafori, passanti etc.. O meglio, questi lavori servono se si vuole per ragioni economiche, aumentare il traffico commerciale sul lago, ma per ottenere la sicurezza serve a mio avviso che il codice della strada, comunicato attraverso i cartelli, venga di fatto e dico di fatto rispettato osservato. Vi basta una mezza giornata sulla strada del lago per capire che ormai i cartelli e le regole sono di fatto ignorati e che l’unico limite alla velocità delle auto è rappresentato dal tipo di strada fatta di curve cieche, strettoie e traffico appunto. Poi ti accorgi che chi deve controllare, prevenire, curare la sicurezza stradale, ovvero la polizia municipale consorzio del Lario, non lo fa, non è presente fisicamente. Non credo sia per insufficienza di soldi dei comuni, credo sia per incapacità nel gestire le risorse umane a disposizione degli stessi, alla mancanza di vero senso di rispetto per il proprio territorio, con tante belle ville e VIP da pubblicizzare, ma preda di un traffico che è pura violenza del territorio.

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