Ponte sullo Stretto di Messina,
i dubbi della Corte dei Conti

Monitoraggio costante dei costi e della fattibilità. Ma anche un’attenta analisi sulle reali stime di traffico. È quanto chiede la Corte dei Conti per il Ponte sullo Stretto di Messina. Una decisione che viene letta in modo diametralmente opposto da Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, e Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente. “Abbiamo preso atto con soddisfazione della conclusione dell’indagine avviata dalla Corte dei Conti concernente gli ‘Esiti dei finanziamenti per il ponte  sullo Stretto di Messina’”, ha affermato Ciucci. “Inoltre desidero confermare alla Corte, così  come risulta dall’ulteriore documentazione trasmessa, il pieno impegno a effettuare una costante valutazione di tutti i principali aspetti  tecnico-operativi del progetto del ponte, con particolare riferimento alla  fattibilità tecnica, compatibilità ambientale nonché all’aggiornamento delle  stime di traffico”. Legambiente chiede invece che il progetto e i lavori vengano immediatamente fermati. Continua a leggere

Inquinamento, Lombardia
ed Emilia le regioni con più smog

Quali sono le città maggiormente inquinate sul fronte delle Pm10, le famose polveri sottili? Napoli, Torino e Ancona, rispettivamente con 156, 151 e 129 giorni oltre i limiti. Situazione grave anche a Milano (108), Roma (67) e Venezia (60). Sono Lombardia ed Emilia Romagna le regioni in cui si registrano valori critici per tutte le città monitorate, seguite da Piemonte (sette su otto) e Veneto (sei su sette). “Nulla di buono nemmeno sul fronte ozono”, si legge sul portale ecodallecitta.it, “che nei mesi estivi ha fatto registrare livelli record. Dal 1° gennaio 2010 è entrato in vigore il limite per la protezione della salute umana di 120 microgrammi/metro cubo da non superare per più di 25 giorni in un anno, ma oltre la metà delle città monitorate nel 2009 non rispettavano questo limite (32 su 50)”. Continua a leggere

Treni: aumentano i pendolari,
ma gli investimenti restano pochi

Sono due milioni e 630mila i cittadini che ogni giorno usano il treno per spostarsi da casa al lavoro o nel luogo dove studiano. Un lungo convoglio di pendolari che, anno dopo anno, sta aggiungendo sempre più vagoni. Rispetto al 2007, infatti, c’è stata una crescita dell’8,2 per cento, che significa duecentomila viaggiatori in più sulle linee regionali. I dati in questione sono stati diffusi da Legambiente che ha realizzato il rapporto Pendolaria, giunto alla quarta edizione. Quella dei treni è la principale voce della domanda di trasporto ferroviario in Italia, in un rapporto di 9 a 1 rispetto ai passeggeri trasportati ogni giorno sulle linee a lunga percorrenza (300 mila passeggeri circa). Continua a leggere