Uggè: è il Governo che deve farsi un esame di maturità (e di serietà)

“L’autotrasporto è sempre stato maturo, soprattutto nei confronti dei Governi che hanno mantenuto gli impegni e che hanno tenuto aperto il confronto serio con la categoria”. Questa la risposta di Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, alle dichiarazione del ministro Matteoli in merito al rischio che la categoria faccia scattare, dal 9 al 14 dicembre prossimo, un blocco dei trasporti simile a quello che il 13 dicembre 2007 aveva letteralmente messo in ginocchio il Paese. Continua a leggere

Uggè: senza tracciabilità non può
esserci sicurezza per strada

«La nuova scheda di trasporto deve assicurare l’assoluta tracciabilità nelle operazioni di trasporto,  consentendo di poter ricostruire qualsiasi operazione e di poter individuare le singole responsabilità di tutti coloro che sono protagonisti della spedizione e della consegna di una merce, dal produttore al destinatario finale». Con queste parole Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, ha commentato le dichiarazioni del sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, intervenuto sul “caso scheda di trasporto” per rassicurare sulla volontà del Governo di garantire la sicurezza sulle strade, garanzia che passa proprio attraverso l’istituzione della nuova scheda.   Continua a leggere

Code al Passante di Mestre:
solo superficialità o lucro?

Da mesi sosteniamo che le questioni del traffico necessitano di un coordinamento dedicato, da istituirsi presso la Presidenza del Consiglio. Temi come la mobilità, la sicurezza, il trasporto e la logistica non possono essere lasciati senza un coordinamento.
A dimostrare quanto una forma di coordinamento sia una vera esigenza non è stato, per fortuna, un incidente drammatico, bensì la lunga coda sul passante di Mestre, con oltre 70mila veicoli incolonnati sotto il sole. Continua a leggere

Così la logistica può guarire
i conti in rosso della sanità

Uno degli scopi del Patto della logistica, voluto dal precedente Governo Berlusconi era quello di integrare i servizi, di razionalizzare i costi e di generare maggior sicurezza. Per questa ragione erano stati avviati i progetti nelle cinque filiere fondamentali: farmaco-ospedaliera, rifiuti industriali, agroalimentare, merci pericolose, distribuzione urbana delle merci. Progetti  che tornano di strettissima attualità in questi giorni in cui i media presentano i conti in rosso della sanità. E la logistica potrebbe rappresentare una cura efficace, un ottimo antidoto contro i deficit regionali e contro la crescita della spesa pubblica che è  fortemente spinta dalla spesa sanitaria ed è in gran parte è legata ai prodotti farmaceutici e alle apparecchiature ospedaliere (il mercato italiano di beni e servizi ospedalieri  “vale” qualcosa come 12 miliardi di euro). Un radicale cambiamento, che associ la sanità alla logistica, sarebbe quantomai opportuno. Continua a leggere

L’autista di Tir o pullman si droga?
L’azienda deve poterlo licenziare

Il pericolo corre sulle strade. E corre a tutta velocità, soprattutto quando al volante c’è una persona la cui capacità di guida, i cui tempi di reazione in frenata o in sterzata, sono stati irrimediabilmente compromessi dall’uso di alcol o di droga. Un pericolo da arginare con nuove e più severe misure, soprattutto se chi ha fatto uso di alcol o droga è un autista al volante di un mezzo pesante, di un Tir carico di merci, oppure di un pullman magari carico di bambini che genitori ignari del pericolo hanno affidato al conducente. Ne è assolutamente convinto Paolo Ugge, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e già sottosegretario ai Trasporti, secondo il quale è auspicabile che il Governo, dopo il “giro di vite” recentemente dato per fronteggiare una situazione allarmante, “voglia proseguire su questa strada, tutelando sempre più il diritto alla sicurezza di chi, sulle strade, ci va completamente capace di intendere e volere, non annebbiato da alcolici e superalcolici, da uno spinello o da un tiro di cocaina”. Un Governo che  per tutelare la sicurezza  “consenta ai titolari di imprese di autotrasporto di licenziare autisti sorpresi al volante ubriachi o drogati. Continua a leggere

Autotrasporti, aziende in fuga
migliaia di posti a rischio

Le più importanti  imprese di autotrasporto italiane costrette a fuggire all’estero, migliaia di dipendenti rimasti in Italia senza più un lavoro e destinati ad andare ad allungare la già chilometrica lista di cassintegrati, migliaia di piccole imprese rappresentanti l’indotto (basti pensare a officine meccaniche carrozzerie, gommisti….) rimaste senza commesse e costrette a loro volta a chiudere. E’ uno scenario da incubo quello che si prospetta nel mondo dell’autotrasporto italiano se il Governo non dovesse intervenire, in tempi rapidissimi, con  una  manovra mirata per aiutare un settore ormai sull’orlo del collasso. Dopo l’allarme lanciato ieri da Eleuterio Arcese, imprenditore a capo dell’omonimo gruppo  che vanta una flotta di oltre  mille mezzi pesanti e altrettanti dipendenti nel nostro Paese, pronto ad abbandonare l’Italia (“dove non esistono più le condizioni per poter lavorare senza essere sopraffatti dalla concorrenza straniera e da quella fuorilegge”, ha dichiarato senza mezzi termini) per trasferire ogni attività oltre confine, oggi Luciano Bergadano, a nome del gruppo Gavio, un altro colosso dell’autotrasporto italiano  (oltre 1500 mezzi pesanti e più di 3000 dipendenti) ha confermato la possibilità che anche il suo gruppo si possa trovare costretto a valutare l’ipotesi di  trasferire l’attività all’estero. Continua a leggere

Contro la crisi concediamo alle
imprese di non versare i contributi

“Per aiutare le imprese dell’autotrasporto (ma non solo) a superare l’onda lunga della crisi e scongiurare il pericolo, serissimo, che entro breve  decine e decine di attività siano costrette a chiudere,  creando centinaia, migliaia di nuovi disoccupati, è necessario ridurre immediatamente il costo del lavoro per le imprese, mettendo da subito in tasca più soldi ai lavoratori e assicurando contestualmente un onere sostenibile, oltre che recuperabile, per lo Stato. E questo è possibile attraverso una moratoria contributiva di sei mesi nei quali le imprese non verserebbero i contributi agli enti previdenziali e altrettanto accadrebbe per i lavoratori. Praticamente occorre congelare i versamenti dei contributi fino a che il peggio non sarà passato, augurandoci che questo avvenga davvero entro la primavera”. È questa la clamorosa proposta presentata oggi pomeriggio al ministero dei Trasporti da Paolo Uggè, presidente della Fai, la federazione autotrasportatori italiani, che nel corso dell’incontro convocato dal ministro Altero Matteoli per discutere di quella che ormai si può definire l’emergenza autotrasporto, ha messo sul tavolo la proposta, elaborata nelle settimane scorse da un gruppo di esperti. Continua a leggere

La Fai gestirà l’innovativa
area di sosta Autoparco Brescia Est

La Fai Conftrasporto ha completato la scorsa settimana le procedure per la gestione dell’area di servizio per i mezzi pesanti di Brescia Est. Si tratta di un ambizioso progetto denominato Autoparco Brescia Est, realizzato in sinergia con la società Autostrada Brescia-Padova, e nato dal desiderio della F.A.I., Federazione Autotrasportatori Italiani, di vedere realizzate aree di sosta sul territorio nazionale attrezzate a misura di autista e in grado di fornire tutti i servizi per l’uomo e per i mezzi. Continua a leggere

Dopo tre anni di stop approvato
il regolamento della Consulta

Sono buone le prime notizie sul fronte dell’autotrasporto giunte dal Consiglio dei Ministri riunito oggi per discutere il decreto legislativo anticrisi. Su proposta del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, è stato approvato un regolamento che riorganizza il funzionamento della Consulta generale per l’autotrasporto e per la logistica, nonché del Comitato centrale per l’albo nazionale degli autotrasportatori, sul quale è stato acquisito il parere del Consiglio di Stato. I risultati erano stati anticipati dal sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, al presidente della Fai Conftrasporto, Paolo Uggè.
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