L’ambiente non si difende
togliendo le merci dalle rotaie

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Meno Tir sulle strade e più merci su rotaia, oppure via mare, via cielo… Insomma largo ai trasporti combinati, alla possibilità di far interagire il trasporto su gomma con quello in treno, in nave (lungo le ormai famose “autostrade del mare”) ma anche via aereo. Da tempo tutti questi messaggi vengono continuamente ripetuti (da politici a caccia di consensi e da manager statali), sostenendo l’importanza di trovare strade alternative al trasporto merci su gomma per proteggere l’ambiente, per diminuire l’impatto ambientale. Peccato che dal dire al fare ci sia di mezzo il mare, come commenta amaramente Maurizio Codognotto, titolare di una delle più note imprese di autotrasporto italiane. Un’amarezza dettata da un’esperienza (negativissima) vissuta personalmente. La società di Treviso infatti aveva avviato un’importante sinergia gomma-rotaia per il trasporto delle merci da Padova alla Sicilia, ma le ferrovie dello stato hanno interrotto tutto, cancellando, inspiegabilmente, questa opportunità. Così il trasporto combinato, la tanto sbandierata tutela ambientale, sono miseramente finiti nel cestino.

Per l’abusivismo nell’autotrasporto
esiste un solo rimedio: più controlli

È stato l’abusivismo nell’autotrasporto il tema (sempre più scottante) al centro delle due sessioni di conferenza permanente presiedute nei giorni scorsi dal prefetto di Treviso, Vittorio Capocelli. Un problema che attanaglia le aziende che gestiscono i mezzi pesanti nella provincia del Nord Est e per il quale esiste un solo rimedio: maggiori controlli, particolarmente nei confronti di vettori stranieri, cabotaggio e trasporto in conto proprio), previsti del resto dal protocollo d’Intesa siglato il 14 luglio scorso tra ministero dell’Interno e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in materia di trasporto stradale di merci. Continua a leggere