Il Sistri non verrà cancellato. Con il nuovo bando cambierà solo il concessionario?

C’è e ci sarà ancora il Sistri nel futuro delle imprese italiane che producono, trattano o trasportano rifiuti (clicca qui per vedere il servizio sul tema realizzato da Ricicla.tv). La procedura di affidamento del bando prevista per giugno non contempla un nuovo progetto: servirà soltanto a definire il nuovo concessionario. La doccia gelata arriva dal tavolo di consultazione tenutosi mercoledì pomeriggio a Roma, nella sala Auditorium del Ministero dell’Ambiente, alla presenza dell’ad di Consip Domenico Casalino, e di Giuseppe Leotta, delegato Sistri della segreteria tecnica del dicastero, che hanno incontrato le sigle di enti e associazioni soggette all’obbligo di tracciabilità dei rifiuti. Continua a leggere

Sistri, scattano le sanzioni: chi non è in regola rischia una multa fino a 93mila euro

Un minimo di 2mila600euro che può arrivare anche a 93mila euro. Sono queste le proporzioni delle sanzioni amministrative in cui a partire dal primo aprile incorre chi non ha ottemperato i propri obblighi di iscrizione al Sistri (Clicca qui per vedere il servizio sul tema realizzato da Ricicla.tv). La pasticciata vicenda del sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti ha visto negli anni scorsi più di un colpo di scena. Lo stesso contributo annuale di iscrizione nel 2012 era stato differito al 30 novembre prima di essere sospeso, e addirittura per il 2013 non era stato previsto il versamento di alcuna quota. Continua a leggere

Abroghiamo il Sistri: la raccolta di firme con la petizione di Cna è online

www.abroghiamoilsistri.it. È questo il sito sui cui potrà cliccare chi vorrà firmare la petizione on line per cancellare il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti da quattro anni al centro di polemiche (ma anche di inchieste giudiziarie) per il suo mancato funzionamento che non ha però impedito al Governo di renderlo obbligatorio, costringendo migliaia di imprese a subire oltre al danno (economico, quantificabile in decine di milioni di euro per le sole imprese di autotrasporto) la beffa (dovendo pagare per un servizio che si sa già in partenza che non funzionerà). Continua a leggere