Uggé: “La sentenza contro Uber è anche una condanna per l’incapacità della politica italiana”

“Da sempre affermiamo che il corrispettivo per la prestazione di un servizio di trasporto resa da un taxista o da un noleggiatore debba essere riconosciuto all’esecutore del trasporto stesso. Il servizio di intermediazione che società come Uber effettuano non può, e la sentenza della Corte lo dice, essere considerato un’attività di servizio ma è invece un’operazione di trasporto e come tale va regolamentata”. Lo dichiara il presidente di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio Paolo Uggè a proposito della sentenza con la quale la Corte di giustizia dell’Unione europea ha deciso che quello di Uber è un servizio di trasporto e come tale va regolamentato.  Continua a leggere

Passeggere violentate dai conducenti: neppure questo basta a regolamentare il servizio?

Sono anni che Conftrasporto chiede ai rappresentanti dei vari Governi di affrontare la riforma del trasporto pubblico offerto da taxi e da noleggiatori con conducente. Ma nulla si è mosso lasciando spazio a ogni possibile conseguenza. Comprese le comiche finali alle quali siamo giunti oggi, visto che il tribunale di Roma, dopo aver stabilito il blocco totale dei servizi resi dalla piattaforma Uber (società pronta a “vendere” servizi di trasporto persone con una semplice App), con una nuova sentenza ha autorizzato invece la piattaforma a operare. Una situazione che pone diversi interrogativi, alcuni dei quali allarmanti. Sull’attività di Uber si sono dette molte cose e non solo in Italia.  Continua a leggere

Uber potrà circolare, almeno per ora. Il Tribunale ha accolto la richiesta di sospensiva

“Non è ancora finita”. Inizia così il post su Facebook con il quale Uber annuncia la decisione del Tribunale di Roma di accogliere la richiesta di sospensiva dell’ordinanza che chiedeva l’interruzione dei servizi Uber a partire dal 17 aprile. “Siamo molto felici di potervi comunicare che sarà possibile continuare regolarmente ad utilizzare la nostra applicazione fino alla pronuncia del Tribunale sul nostro reclamo”, spiega il post.  Continua a leggere