Ti-Bre fermata dalla Regione Emilia Romagna, il ritardo infrastrutturale cresce

LEONARDO LANZINelle settimane scorse è scoppiata una discussione accesa provocata dalle dichiarazioni dell’assessore ai Trasporti, Infrastrutture e Pianificazione Territoriale della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini. Il motivo è il nuovo piano regionale delle infrastrutture che non prevede più la realizzazione della Ti-Bre (Tirreno – Brennero), opera ritenuta strategica da tutti i precedenti Governi (di centro-sinistra, di centro-destra e ‘tecnici’) per il collegamento tra l’Alto Tirreno e il Brennero attraverso l’Emilia, la Lombardia e il Veneto. L’opera autostradale prevede il proseguimento dell’attuale tracciato dell’autostrada A15 La Spezia-Parma fino a Nogarole Rocca con un percorso di circa 85 chilometri, in gran parte in Lombardia. Continua a leggere

Automobilisti per forza: l’assenza dei mezzi pubblici ci costa come tre Imu l’anno

Il ritardo nelle infrastrutture e negli investimenti del trasporto locale in Italia rispetto al resto d’Europa costa alle famiglie 1500 euro l’anno. Lo rileva lo studio dell’Aci e della Fondazione Caracciolo “Il trasporto pubblico locale in Italia”, che osserva come questo divario, già ribattezzato lo spread della mobilità, vale quasi tre Imu (l’imposta media è di 590 euro). Tutto nasce dal costo degli “automobilisti per forza”, vale a dire i chilometri che si è costretti a percorrere in auto per mancanza di mezzi pubblici efficienti.  Continua a leggere

Carenze infrastrutturali, botta e risposta tra Draghi e Matteoli

“L’analisi di Draghi, in parte condivisibile, non tiene nel dovuto conto del ventennale immobilismo politico e amministrativo che ha caratterizzato il settore delle infrastrutture almeno fino al 2001”. Con queste parole il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha risposto alle affermazioni del governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che aveva puntato il dito contro le carenze infrastrutturali nel nostro Paese. “In più occasioni”, ha aggiunto Matteoli, “ho avuto modo di ribadire un dato mai smentito: dal 1985 al 2000 le risorse destinate per le grandi opere sono state pari a sette miliardi di euro. Dal 2001 a oggi, siamo riusciti ad aprire cantieri per 63 miliardi di euro”. Continua a leggere