Impediamo a chi beve e si droga di guidare. Solo così salveremo delle vite

Eccesso di velocità, guida in condizioni alterate, distrazione. Tutti  fattori comportamentali che, tutti gli anni, puntualmente fanno registrare incidenti le cui cause sono sempre legate al “fattore umano”. Per mettere un freno a tutto questo il Parlamento sembra deciso a istituire il nuovo reato di omicidio stradale, notizia che farà stappare fiumi di champagne negli studi legali che potranno così contare su nuove cause lunghissime. Così come lungo  e irto si ostacoli si preannuncia il percorso del nuovo provvedimento, considerato che non sarà semplice attribuire tale fattispecie. Il reato di omicidio stradale, sarà previsto solo per chi dovesse risultare “gravemente alterato” da droga o alcol? Oppure l’accusa scatterà anche nel caso in cui l’auto che dovesse investire e uccidere una persona dovesse risultare avere le gomme lisce, oppure non avesse fatto la revisione? O se il conducente stava parlando al telefonino? O  se aveva superato i limiti di velocità o sorpassato la linea continua? Continua a leggere

Ergastolo patente a chi fa stragi guidando drogato o ubriaco

“Togliamo a vita la patente a chi provoca stragi sulle strade perché guida sotto l’effetto di droga o alcol”.  Questa proposta Paolo Uggè, l’aveva avanzata nel lontano 1994, quando lui era  parlamentare e al governo sedevano Silvio Berlusconi con Roberto Maroni ministro dell’Interno, Alfredo Biondi alla guida del ministero di Grazia e Giustizia, Publio Fiori a quello dei Trasporti e della navigazione. Oggi Paolo Uggè, divenuto presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio, torna a riproporla, all’indomani della strage avvenuta nel mantovano dove un camionista, risultato positivo al test antidroga, a investito e ucciso madre e figlia, di 45 e nove anni.

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