Nel Paese delle rotatorie inutili manca quella che servirebbe

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L’Italia, si sa, è il Paese delle rotatorie, spesso inutili, spuntate anche dove proprio non se ne sentiva il bisogno. Al fenomeno della “rotatoria selvaggia” non fa difetto la città di Como, dove però l’amministrazione comunale, curiosamente, non si è premurata di istituirne una dove in realtà ve ne era bisogno. Si tratta dell’incrocio tra ben otto strade e dalla difficile interpretazione sul fronte delle precedenze (andrebbe usato come quiz per l’esame della patente)  realizzato nella zona di Villa Olmo. Il nodo viabilistico riceve tutto il traffico diretto verso la sponda occidentale del Lago di Como e in arrivo dalla stessa sponda (entrambi con doppia corsia per senso di marcia), quello in ingresso a Como dalla Svizzera e in uscita da Como verso il confine. Sullo snodo insistono poi l’ingresso-uscita di un ampio parcheggio a raso, una strada secondaria, oltre all’ingresso di un villa. Un vero caos viabilistico insomma, con conseguenti quotidiani incidenti e tamponamenti.

Solo 2 camionisti su 10 sono
in grado di trasportare merci?

E’ un quadro decisamente allarmante per la categoria degli autotrasportatori italiani quello tracciato dal Giornale diretto da Vittorio Feltri nell’edizione di martedì 5 gennaio. Nell’articolo, di cui riportiamo ampi stralci, si parla infatti dell’esame di ammissione all’Albo degli autotrasportatori (condizione sine qua non un camionista non può effettuare un trasporto di merci) e si afferma che  solamente 2 camionisti su 10 riescono a passare lo scoglio dell’esame. Continua a leggere