Il denaro chiesto all’autotrasporto? Usiamolo per avere bravi camionisti, non inutili burocrati

I soldi versati allo Stato dalle imprese di autotrasporto potranno essere utilizzati molto male, per esempio per pagare gli stipendi di nuovi burocrati di cui il Paese reale, quello che lavora, non sentiva certo l’esigenza, oppure molto bene, per aiutare i lavoratori di domani a crescere professionalmente, a diventare ottimi conducenti di Tir o esperti nella logistica e nel trasporto merci. È probabilmente una proposta “provocatoria”, come del resto l’ha definita lo stesso presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè lanciandola dal palco del Palaexpo della Fiera di Verona che fino al 25 febbraio ospiterà il Transpotec, vetrina internazionale del trasporto, ma di certo è anche una proposta realizzabile e, soprattutto una proposta che ha colpito nel segno.  Continua a leggere