Trasportatori a Fiuggi per scoprire quale strada seguire per superare la crisi

Parte da Fiuggi la nuova “via comune” che il mondo dell’autotrasporto italiano ha deciso di provare a tracciare per  affrontare uniti, senza inutili quanto pericolose contrapposizioni fra associazioni alla ricerca di visibilità più che di possibili soluzioni per i gravissimi problemi del settore,  le grandi sfide che attendono il mercato del trasporto su strada e della logistica. Fiuggi ospita infatti, il 17 e il 18 ottobre,  la prima edizione degli Stati generali delle associazioni dell’autotrasporto presenti all’interno del Comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori, tornato operativo dopo mesi di inattività. Un evento, organizzato dalla rivista Tir,  che ha come primo importantissimo traguardo  la stesura di un documento di proposta da condividere con le forze politiche e governative. Continua a leggere

Può il Governo chiedere ai trasportatori di perdere 2000 euro per ogni automezzo?

Può, in un momento di crisi economica pesantissima, il Governo italiano chiedere a un’impresa di autotrasporto di perdere duemila euro l’anno per ogni suo mezzo? La risposta evidentemente è no, perché questo, nella situazione in cui si trovano praticamente tutte le imprese italiane, significherebbe per molte di loro la chiusura dell’attività. Eppure perdere duemila euro per ogni mezzo è quello che il Governo ha proposto di fare, con un disegno di legge sulla stabilità in cui si prevede di  ridurre il recupero  dell’accisa sul gasolio. Una manovra folle, di fronte alla quale Conftrasporto, in linea con le decisioni assunte da tutte le federazioni responsabili del settore, non ha potuto che ribadire il fermo nazionale dell’autotrasporto come scelta inevitabile qualora il Governo non facesse dietrofront, evitando così un danno non  solo per l’autotrasporto ma per i sistemi produttivi e i cittadini. Continua a leggere

Finanziamenti all’autotrasporto bloccati? Può succedere “grazie” a un costruttore…

La mancata definizione della sospensione dell’Imu per i capannoni adibiti a operazioni di logistica non è  una notizia confortante. In attesa di sapere come andrà a finire bisogna constatare come la (non) decisione non rientri certo in una logica che dovrebbe privilegiare iniziative che rimettano in moto l’economia, oltre a ridurre il peso fiscale sulla prima casa. Per il mondo del trasporto e della logistica non sembra tuttavia essere l’unica notizia negativa: un’inaspettata tegola starebbe infatti per cadere sulle imprese e non a causa di mancanza di risorse ma, cosa ben più grave, per favorire un’impresa a dispetto di altre. Di cosa si tratta? Continua a leggere