Mercato dell’auto in crescita in Europa. L’Italia? “È l’ultima ruota del carro”

“Siamo diventati l’ultima ruota del carro”. L’ha detto Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia, commentando i dati del mercato europeo dell’auto. Numeri che hanno certificato una crescita (anche se inferiore rispetto al passato) in tutto il Vecchio continente, tranne che in Italia, l’unico Paese che ha registrato immatricolazioni in calo. Secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori, a maggio nell’Europa dei 28 più i tre Paesi dell’Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera), le immatricolazioni sono state 1.134.000 (+4,3 per cento rispetto allo scorso anno). È il nono mese consecutivo in crescita. Continua a leggere

Auto, il mercato cresce in Europa ma non in Italia. In calo il Gruppo Fiat

Semaforo verde per il mercato dell’auto. A ottobre, infatti, in Europa (27 Paesi Ue più Efta) sono state immatricolate 1.044.921 auto, il 4,6 per cento in più rispetto a ottobre 2012. A settembre le vendite avevano fatto registrare un aumento del 5,5 per cento. “È la prima volta dal settembre 2011 che la domanda cresce per due mesi consecutivi”, sottolinea l’Acea. Ma non tutti possono sorridere. A partire dall’Italia, l’unico tra i cinque principali mercati europei a registrare un calo. Continua a leggere

Auto, il mercato europeo tira un sospiro di sollievo: +5,3 per cento a settembre

Il Vecchio continente riscopre l’auto. A settembre in Europa Occidentale il mercato delle quattro ruote è cresciuto del 5,3 per cento a 1.132.591 unità.  È il miglior risultato dall’inizio dell’anno. Lo hanno reso noto gli analisti della LMC Automotive. Nel dettaglio, tra i cinque principali mercati risultano in flessione, rispetto a settembre 2012, solo Germania (-1,2 per cento a 247.199 unità) e Italia (-2,9 per cento a 106.393 unità), mentre le vendite di auto crescono in Francia (+3,4 per cento a 142.211 unità), Spagna (+28,5 per cento a 45.175 unità) e Gran Bretagna (+12,1 per cento a 403.136 unità).  Continua a leggere