La cooperativa di trasporti prigioniera dei Cobas perché “colpevole” di difendere la legalità

La legge non è uguale per tutti. Perché se fosse davvero così i responsabili di un’azienda che chiedono solo di far lavorare i propri dipendenti non si ritroverebbero oggi a raccontare una storia di due mesi e mezzo vissuti letteralmente in stato d’assedio, di autentici soprusi e violenze, mascherati dietro la facciata di manifestazioni a tutela dei diritti. L’azienda è la milanese LGD, subappaltatrice per Brivio & Viganò Logistics della gestione di magazzino nei depositi UNES di Truccazzano e Vimodrone, e la storia è quella iniziata il 19 agosto, quando la società si è trovata ad affrontare una prima serie di blocchi illegittimi da parte di alcuni lavoratori iscritti al sindacato Si Cobas motivati da una serie di richieste d’incrementare il trattamento retributivo garantito dal Contratto collettivo nazionale di lavoro e da successivi accordi di secondo livello. Continua a leggere

Gli assedi e le violenze dei Si Cobas all’azienda di logistica hanno portato a 40 licenziamenti

Due mesi vissuti in stato d’assedio, durante i quali l’azienda ha dovuto subire, nell’arco di sole quattro settimane, addirittura 18 blocchi violenti di merci e persone a opera di un gruppo di lavoratori che denunciavano irregolarità puntualmente risultate infondate alla verifica dei fatti. Una situazione incredibile quella vissuta per tutto questo tempo nelle piattaforme logistiche di Truccazzano, Vimodrone e Pozzuolo Martesana della LGD, Coop milanese leader nella logistica alimentare, dove i “protestanti” non permettendo l’entrata e l’uscita di mezzi, merci e persone hanno di fatto impedito la regolarità delle operazioni commerciali, ponendo la stessa azienda, come si legge in un comunicato, “di fronte al concreto rischio di sopravvivenza economica, considerando che la Cooperativa occupa altri 1.200 lavoratori, tra dipendenti e soci”. Ora la vicenda fa registrare un nuovo “capitolo”: il licenziamento da parte della Coop di 40 lavoratori. Una decisione obbligata che i responsabili della LGD sono stati costretti ad assumere di fronte a “uno stato di agitazione proclamato su basi assolutamente inconsistenti” con “manifestazioni, illecite e spesso violente Continua a leggere