Anno nero per le vendite di auto, il mercato è tornato ai livelli del 1979

Un anno nerissimo, con le lancette che tornano indietro di 33 anni. Il mercato dell’auto chiude il 2012 leccandosi le ferite. Le immatricolazioni sono sprofondate a 1.402.089 unità, con un calo del 19,87 per cento rispetto all’anno precedente. Si  torna ai livelli del 1979, quando furono immatricolate 1.397.039 vetture. Nel solo mese di dicembre il calo delle vendite, il tredicesimo consecutivo a due cifre, è stato del 22,51 per cento a 86.735 unità. Negativo anche il bilancio dell’usato, in diminuzione nel 2012 del 9,75 per cento con 4.125.266 trasferimenti di proprietà. Continua a leggere

Auto, boom di vendite in Brasile: è il miglior risultato dal 1957 a oggi

C’è chi si lecca le ferite e quando fa i conti vede rosso e chi può festeggiare. Se in Italia non si immatricolano più auto (clicca qui), al di là dell’Atlantico c’è un Paese che sta velocemente cambiando il parco circolante: ad agosto, infatti, in Brasile sono state vendute 580.843 auto. In base ai dati diffusi dalla Federazione nazionale di distribuzione di veicoli automotori (Fenabrave), il mese scorso è stato quello che ha segnato il maggior numero di vendite di veicoli dal 1957, con un aumento del 10,18 per cento rispetto ad agosto 2011. Continua a leggere

Mercato dell’auto in crisi, in Italia tengono solo le aziendali e il noleggio

Secondo i dati ufficiali del Ministero dei Trasporti a maggio le auto immatricolate in Italia sono state 147.102, il 14,3 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2011 (171.559 unità). E il totale di questo 2012 fa segnare un -18.9 per cento, paragonandolo ai primi cinque mesi del 2011, quando la crisi era già ben presente nel nostro Paese, con i volumi di immatricolazioni che si attestano a 684.962 unità contro le 844.430 dello stesso periodo 2011.  Continua a leggere

Altra stangata per le auto, contestata la nuova Ipt: “Caleranno le vendite”

È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato dalle associazioni del settore auto. In un comunicato congiunto Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto e Unrae esprimono tutta la loro preoccupazione per l’eliminazione dell’attuale sistema di pagamento dell’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione. Come già anticipato da Stradafacendo (clicca qui per leggere l’articolo) ora infatti si paga un’Ipt fissa, di solito inferiore ai 200 euro, mentre in futuro l’imposta sarà variabile e, sicuramente, più cara. L’eliminazione del contributo fisso, confermata dal decreto legge anti-crisi, per le associazioni del settore auto avrà un “effetto depressivo per tutto il settore automotive, con conseguente perdita di posti di lavoro nell’intera filiera”. Continua a leggere