Il Ponte di Genova? Dovrà viaggiare nel futuro ma anche nel passato, per non dimenticare

Il nuovo ponte di Genova, destinato a sostituire il cavalcavia Morandi crollato uccidendo 43 innocenti, dovrà consentire a persone e merci di viaggiare nel migliore dei modi ma dovrà anche rappresentare un costante viaggio nella memoria, per chi ci salirà in futuro, per non dimenticare l’immane tragedia. Lo ha ripetuto  a decine di genovesi incrociati per strada, l’ingegner Giorgio de Cani, lecchese, mentre con l’aiuto di un carrellino  trasportava il plastico del suo progetto, uno dei 40 presentati alla commissione che dovrà decidere quale nuova infrastruttura realizzare. Un progetto, chiamato il Ponte del cuore, raccontato, insieme ad altri progetti protagonisti della “gara” (che dovrebbe vedere un responso entro il 10 dicembre) nell’edizione del  Tgr Liguria delle 14 (cliccate qui per vedere il video) Continua a leggere

Genova, il nuovo ponte sarà a due piani e così potrà separare le auto dai camion?

Un ponte a due piani, per separare il traffico pesante dei tir e delle merci da quello delle auto e dei passeggeri; ma anche un nuovo ponte che, con l’integrazione di opportuni ingressi alle estremità, consentirebbe di evitare da subito la realizzazione della Gronda. Sono queste le due principali caratteristiche che stanno permettendo al “Ponte del Cuore” progettato dall’ingegnere lecchese Giorgio De Cani di farsi sempre più strada nel panorama delle possibili soluzioni per restituire una viabilità adeguata a Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. Continua a leggere