La scuola è la strada per entrare nel mondo del lavoro? Si, ma solo se è “guidata” così…

La scuola oggi è talmente distaccata dalle vere esigenze del mondo del lavoro da essere diventata, in larga misura, una fabbrica di disoccupati con la laurea, come ha affermato Piero Angela? Il rischio che spesso accada è alto, soprattutto laddove la scuola rappresenta una strada per entrare nel mondo del lavoro senza che agli allievi venga fornita alcuna reale indicazione che aiuti ad avvicinarsi al loro futuro. Un pericolo che può essere neutralizzato, o almeno ridotto, in modo molto semplice: facendo “salire il mondo del lavoro” a bordo del viaggio scolastico, facendo viaggiare scuola e lavoro insieme, percorrendo fianco a fianco alcuni tratti del percorso di formazione dei futuri lavoratori. Continua a leggere

Le strade che portano ai finanziamenti europei? Ecco quelle che possono prendere i trasportatori

Trovare nuove strade per accedere a un finanziamento può rappresentare un’importante svolta per un’impresa di autotrasporto, in particolar modo in periodi in cui, nonostante qualche segnale di ripresa anche in questo settore, alcune banche ancora “latitano”. Strade che per esempio portano in Europa, con “destinazione” bandi per accedere a finanziamenti che spesso restano inutilizzati perché non si è a conoscenza di queste opportunità, perché non si sa se la propria attività rientra fra quelle ammesse ad accedere ai finanziamenti, perché non si ha la più pallida idea di come presentare la richiesta…. Strade che, in altre parole, non vengono percorse.  Continua a leggere

I container sovraccarichi per tagliare i costi possono far affondare le navi?

Cargo affondatoVedere una nave cargo che rischia di rovesciarsi nel mare in burrasca, con le riprese della cabina di comando (cliccate qui per vedere il video pubblicato da Corriere.it) che danno la sensazione di essere sulle montagne russe, fa impressione. Ma soprattutto dovrebbe far riflettere sul perché una moderna nave potrebbe rovesciarsi e affondare. Forse perché quei container potrebbero essere stati sovraccaricati per risparmiare sui costi di trasporto, stivando più merce possibile nel minor numero di container proprio per tagliare i costi, operazione che in tempi di crisi sembra diventata la più importante in assoluto alla faccia della sicurezza? Forse perché, come ben sanno gli operatori marittimi, avere dei pesi non adeguatamente distribuiti e bilanciati nelle stive può diventare pericolosissimo? Già: ma come verificare se quei container che arrivano in porto trasportati da migliaia di Tir pesano davvero quanto dichiarato? Continua a leggere

Pranzo e bevande gratis per i camionisti fermati dal blocco della circolazione

Camionisti fermi per strada a causa del blocco della circolazione nel fine settimana in attesa di poter ripartire? C’è chi pensa anche a loro. È  Palletways, network costituito da aziende di trasporto che si occupano del ritiro e della distribuzione dei pallet che, dovendo garantire il servizio e le consegne in particolare di prodotti destinati al consumo, ha deciso di organizzare, per gli autisti costretti a operare da venerdì sera con sosta tutto il sabato all’Hub di Calderara di Reno (Bologna) un servizio decisamente apprezzato.  Continua a leggere

Difendiamo i trasportatori in difficoltà. Sarà il miglior modo per ricordare Massimo

“La prematura e inaspettata morte dell’amico e collega Massimo Dolciami, presidente dell’Unitai trovato carbonizzato vicino alla sua auto, ci obbliga a molte riflessioni. E, soprattutto, obbliga a riflettere  chi ha accettato la responsabilità e l’impegno di migliorare le condizioni della categoria,  a qualsiasi associazione si appartenga”. Ad affermarlo, in una lettera aperta inviata a Stradafacendo, è Claudio Fraconti, vicepresidente della Fai, la federazione autotrasportatori italiani, che sottolinea anche la  prima riflessione che occorre fare: “L’emozione per la scomparsa di Massimo Dolciami e il ricordo delle tante battaglie di cui è stato protagonista devono essere di stimolo per un rinnovato impegno per mutare le condizioni a volte diventate proibitive di fare impresa in Italia.

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Sistri, il sistema per togliere lavoro agli italiani e darlo agli stranieri

Fra pochi giorni, con l’entrata in vigore del Sistri, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti destinato a entrare di diritto nella lista dei progetti peggio riusciti dell’intera storia del nostro Paese, ci sarà il vero “click day” e le segnalazioni che giungono dai nostri associati sono sempre quelle: impossibile concludere un’operazione per la parte trasporto (la più rilevante) anche perché spesso è impossibile accedere al sistema. Continua a leggere

I nuovi tempi di carico e scarico, un’opportunità per l’autotrasporto

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Le novità normative limitano a due ore le soste dei veicoli nelle piattaforme di carico e scarico delle aziende committenti. Claudio Fraconti, vicepresidente nazionale della Fai, sottolinea come questa legge possa essere sfruttata in modo positivo dal settore di chi movimenta le merci. Per esempio con la creazione degli slot, che sono già una realtà in altri Paesi.

Autotrasporto: smaltimento
dei pallet, ecco cosa è cambiato

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Con le nuove norme, in vigore dallo scorso agosto, il vettore non ha più alcun obbligo di gestire gli imballaggi (pallet e bancali) nelle attività di trasporto. In particolare, la normativa prevede che al termine del viaggio, il vettore che ha trasportato merce imballata o stivata su apposite unità di movimentazione non ha alcun obbligo relativo alla gestione e alla restituzione di tali unità. Claudio Fraconti, vicepresidente nazionale della Fai, spiega meglio questa innovazione non da poco per il settore dell’autotrasporto.

La richiesta di Fraconti: “Sistri anche per le aziende straniere”

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Il Sistri, il sistema per la tracciabilità dei rifiuti, è nato anche, anzi soprattutto, per impedire possibili traffici illeciti, per evitare che la criminalità si appropri di un nuovo “affare sporco”. In realtà alla criminalità basta rivolgersi a imprese di autotrasporto straniere per aggirare l’ostacolo, come conferma Claudio Fraconti, vicepresidente dell’Asstri (l’associazione imprese smaltimento stoccaggio trasporto rifiuti).

Caso Sistri, oltre al danno
adesso arriva anche la beffa

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=5F2kSqODJWA[/youtube] Sistri, black box, sistema di tracciabilità dei rifiuti. Da mesi ormai sono i protagonisti della storia di un disastro annunciato, come conferma Claudio Fraconti, vicepresidente dell’Asstri, l’Associazione imprese smaltimento stoccaggio trasporto rifiuti.

Af Logistics, l’autotrasporto che viaggia in difesa dell’ambiente

Anche nel mondo dell’autotrasporto c’è un “made in Italy”  di cui andar fieri e da mostrare con orgoglio a visitatori stranieri. Un esempio arriva da Massalengo, in provincia di Lodi, dove ha sede una fra le maggiori aziende di trasporto e logistica italiane, la AF Logistics, leader  nel settore dei prodotti alimentari freschi e surgelati. Continua a leggere

“Merci sui treni, preoccupa
il silenzio delle Ferrovie”

“Il ministro Matteoli vara un decreto significativo per il rilancio del sistema portuale italiano, che va nella direzione di favorire anche altri settori della logistica, ma dalle Ferrovie italiane il silenzio è assoluto”. Questa la dichiarazione critica contro le Ferrovie italiane di Claudio Fraconti, vicepresidente nazionale Fai, rilasciata dopo l’emanazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del decreto del 3 dicembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 febbraio, con il quale ha deciso, per il 2010, una diminuzione del 3,40 per cento della misura unitaria dei canoni demaniali annui dovuti per le concessioni demaniali marittime.
Un provvedimento adottato in applicazione di una norma del 1993 con la quale era stata prevista la possibilità di adeguamento canoni sulla base degli indici Istat, che permette di affrontare proprio i momenti congiunturali negativi con una certa elasticità. Continua a leggere

Il progetto Sistri? Una buona idea, ma la gestione è tutta da rivedere

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Il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti è sicuramente una buona idea, ma non è certo stato strutturato nel migliore dei modi. Ad affermarlo è il vicepresidente dell’Asstri (l’Associazione imprese smaltimento stoccaggio trasporto rifiuti) Claudio Fraconti, che sottolinea anche come la categoria degli autotrasportatori non sia stata coinvolta nello studio del sistema, ribattezzato Sistri. Sotto accusa, in particolare, sono finiti i maggiori costi per chi muove i rifiuti, l’esclusione dei vettori stranieri, quelli tedeschi per esempio, proprio mentre la maggior parte dei rifiuti viene oggi smaltita in Germania. “I controlli poi”, afferma sempre il vicepresidente dell’Asstri, “sono affidati soltanto a un sistema satellitare del Noe, il nucleo operativo ecologico dei carabinieri, che materialmente non potranno mai essere in grado, per carenza di uomini, di verificare i 20mila camion che ogni giorno trasportano rifiuti in Italia”. Secondo Claudio Fraconti in questo modo non si fa altro che favorire l’abusivismo e il sistema va rivisto subito con la collaborazione di tutti.

Il Sistri slitta di trenta giorni, cambiano anche alcune regole

Slitta di 30 giorni il termine di iscrizione al Sistri. Le imprese che producono rifiuti pericolosi, le imprese con più di 10 dipendenti che producono rifiuti anche non pericolosi, le imprese che trasportano rifiuti e i depositi possono infatti iscriversi entro il 30 marzo. Viene estesa però la videosorveglianza agli impianti di incenerimento rifiuti oltre che alle discariche (come già previsto), l’iscrizione al registro anche attraverso la posta elettronica con creazione di uno specifico account e la modifica dei termini per la comunicazione dei dati di movimentazione dei rifiuti stessi. La proroga di 30 giorni è giunta in extremis, visto che la scadenza precedente era il 28 febbraio. È stato lo stesso ministero dell’Ambiente a varare un nuovo decreto. Continua a leggere

Riduzione dell’inquinamento o ripianamento del bilancio?

Da una verifica effettuata con alcuni trasportatori di Milano che utilizzano regolarmente il pagamento telematico dell’Ecopass, abbiamo scoperto con enorme sorpresa, che per l’ingresso nella Ztl di Milano un autocarro immatricolato nel 2004 con motorizzazione Euro 3, paga esattamente come un autocarro Euro 5 immatricolato nel 2010.
Ma allora viene da chiedersi perché mai un’azienda dovrebbe investire centinaia di migliaia di euro per aggiornare il proprio parco veicoli, quando un suo concorrente addirittura con un Euro 0, trasformato con il Fap può lavorare regolarmente nel centro di Milano senza costi aggiuntivi? Continua a leggere