Una montagna di scartoffie per poter fare un trasporto. Così la burocrazia uccide chi lavora

I Tir una volta servivano per trasportare le merci. Avanti di questo passo il rischio è che almeno una parte del rimorchio debba essere destinata a trasportare le scartoffie che una burocrazia sempre più becera e insopportabile impone come “sovraccarico” di lavoro a chi si occupa di trasporti. Guardare, per credere, l’impressionante pila di documenti che il titolare di un’impresa si è visto costretto a predisporre (e conservare per esibire in caso di controlli) per effettuare una serie di trasporti. O meglio, di trasporti eccezionali, attività già complessa di per sé, ma che dopo il crollo del cavalcavia di Annone Brianza, in provincia di Lecco (dove a fine ottobre scorso la struttura ha ceduto di colpo mentre transitava un Tir carico di bobine uccidendo una persona e ferendone sei) è diventato quasi impossibile. Non certo per colpa degli operatori del settore ma della macchina burocratica che, non contenta di rappresentare un cancro per l’economia e lo sviluppo del Paese, ha deciso di fermarsi. Provocando un’autentica metastasi.  Continua a leggere