Uggè: “Gli scali marittimi sono le porte dell’Italia sul mondo, ma nessuno le apre”

“Mi rivolgo al mondo politico per chiedere perché un Paese che vive di turismo, vero e proprio “petrolio dell’Italia”, abbia impiegato 20 anni per fare una legge accettabile in materia di porti, perché i nostri scali sono costretti a operare in un limbo di isolamento logistico, bloccati nello sviluppo. E questo nonostante un consenso generale all’interno delle commissioni parlamentari”. A porre la domanda è stato Paolo Uggè, vicepresidente nazionale di Confcommercio, aprendo a Roma il convegno “Infrastrutture, trasporti, logistica e mobilità, sciogliere i nodi per competere” al quale è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti  Corrado Passera.   Continua a leggere