Il Ticino vuole bloccare i Tir anche
dalle 6.30 alle 9 e dalle 17 alle 20

La Svizzera è la via più breve per il Centro e il Nord Europa, ma con l’autotrasporto continua ad avere un rapporto conflittuale. Se da una parte pare ben contenta di intascare i proventi dell’attività doganale per il passaggio delle merci oltre che alla vignetta annuale che chi percorre l’autostrada deve pagare obbligatoriamente, dall’altra non vuole avere troppi “bisonti della strada” sul proprio territorio perché sono mezzi che inquinano. Ora il Gran Consiglio ticinese ha deciso di introdurre la cosiddetta “fase rossa” sull’autostrada A2. Stop ai mezzi pesanti, che non potrebbero circolare, in direzione nord, dalle 6.30 alle 9 nel tratto dal valico di Brogeda fino a Lugano nord, e in direzione sud, dalle 17 alle 20 da Taverne ai valichi. Oggi in Svizzera vige già il divieto di circolazione per i Tir dalle 22 alle 5. Il nuovo divieto potrebbe incidere notevolmente sul traffico nel Comasco, ma non solo. Continua a leggere

Due cavalli in fuga in autostrada, uno viene investito da un camion

Non si tratta di una “Due Cavalli”, la fortunata vettura della Citroen prodotta tra il 1948 e il 1990 in ben 5 milioni di esemplari, bensì di due cavalli veri e propri, che hanno cercato di percorrere l’altro giorno l’autostrada svizzera A2 nel territorio di Basilea. Per uno dei due purosangue quella è stata anche l’ultima corsa della vita. Il povero animale è infatti morto dopo essere stato investito da un camion e da altri tre veicoli. L’altro cavallo è invece riuscito a fuggire ed è stato in seguito trovato illeso in un bosco vicino a Liestal (Basilea).
Ferito pure uno dei conducenti coinvolti nell’incidente, portato in ospedale per accertamenti. Non è la prima volta che dei cavalli provano a correre sull’autostrada. Ecco, per esempio, un video girato la scorsa estate tratto da youtube. In quel caso la peggio era toccata all’auto.
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L’automobile club tedesco promuove l’Autoparco Brescia Est

“Insufficienti e poco sicure”: è questo il giudizio generale emesso dall’Adac, l’automobile club tedesco, sullo stato delle aree di sosta per veicoli industriali in funzione in ben 11 Paesi europei. La valutazione è stata effettuata su 50 aree attrezzate distribuite nei Paesi del vecchio continente – Germania compresa – nei quali è più frequente il transito dei mezzi pesanti delle imprese tedesche. Niente di nuovo, quindi, se si considera che sicurezza nella circolazione stradale e criminalità sono gravi problemi ampiamente analizzati e per i quali è sempre più necessario trovare ulteriori ed adeguate soluzioni, in tutta Europa. Le eccezioni comunque non mancano. Continua a leggere