Ponte sullo Stretto di Messina, i contributi europei fanno riemergere il progetto

Con l’arrivo delle risorse del Recovery Fund, la super iniezione da 750 miliardi di euro da raccogliere attraverso una emissione comune di bond e da distribuire ai Paesi membri  dell’Unione europea, per superare la crisi economica globale causata dalla pandemia, potrà essere riesaminata anche la possibilità di realizzare il nuovo ponte sullo Stretto di Messina? Un’ipotesi tutt’altro che da escludere, come ha confermato anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ai microfoni di Radio Anch’io su Radio1 Rai spiegando che “prima ci dovrà essere una discussione all’interno della maggioranza e nei territori sull’ impatto dell’opera” ma non escludendo affatto che proprio a fronte dei contributi e dei prestiti in arrivo “ si possa immaginare di passare a una fase di studio del progetto”.

Una risposta a “Ponte sullo Stretto di Messina, i contributi europei fanno riemergere il progetto

  1. Craxi 1987, in campagna elettorale promette il ponte sullo Stretto. Secondo governo Berlusconi, spesi 400.000.000 di euro solo di studi e progettazione del ponte. Date direttamente i soldi a mafia, camorra e ndrangheta invece di iniziare l’ennesima opera inutile in una zona sismica. Con dalla parte calabra la ferrovia a monobinario e l’autostrada non ancora ultimata e dalla parte sicula meta’ autostrade incomplete e l’altra meta’ crollata. Qua crolla un ponte al mese, morti e disagi, e loro straparlano. E’ come se vivessi in una tenda ma comincia a pagare un architetto per una villa con piscina.

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