Alis, imprese in prima fila per difendere l’ambiente. In tre anni investiti cinque miliardi

Oltre 5 miliardi di euro: a tanto ammonta il bilancio degli investimenti fatti negli ultimi tre anni dalle imprese associate ad Alis, associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, per l’acquisto di nuove navi, nuovi camion, nuovi treni, magazzini di ultima generazione e infrastrutture più moderne, “per allinearsi rapidamente ai target imposti dalle normative europee”, come ha affermato il presidente Guido Grimaldi aprendo a Roma l’assemblea annuale. “Imprese che hanno investito nella sostenibilità con fondi propri e che hanno consentito di creare occupazione per oltre 10 mila persone”, ha sottolineato il presidente di Alis evidenziando anche come “nell’ultimo anno, grazie ai nostri associati, sia stato possibile produrre un risparmio complessivo per le imprese italiane o straniere che trasportano in tutta Italia e verso l’estero del valore di circa un miliardo di euro, spostando 40 milioni di tonnellate di mezzi pesanti dalla strada al mare e 30 milioni di tonnellate di mezzi pesanti dalla strada al ferro, con una riduzione dei costi complessivi per l’ambiente di circa 1,7 milioni di euro al chilometro”. Un passo importante ma con altri traguardi da raggiungere: “A breve dovremo gestire il grande impatto della direttiva Ue 0,5% di zolfo, ma il nostro obiettivo riguarda anche le emissioni di Co2, stiamo lavorando a depuratori e batterie al litio per abbattere le emissioni dei porti, anche attraverso l’elettrificazione delle operazioni” ha aggiunto sempre Guido Grimaldi che ha indicato nella lotta alla malaburocrazia e nella digitalizzazione le strade da percorrere per il rilancio del settore.” Parole ascoltate con attenzione dall’ospite più attesa, Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che nel suo intervento non ha nascosto le criticità “generate dalla discontinuità dei provvedimenti del Governo che genera ritardi fatali sulla crescita. Servono scelte di politica economica più coraggiose e determinanti,”, ha detto Paola De Micheli, “con la questione del mare che deve tornare centrale in questo Paese. Non parlarne mai determina l’assenza di una spinta pubblica all’investimento: abbiamo i più importanti porti del Mediterraneo eppure la competitività rispetto ad altre realtà europee spesso non è alla pari. La condizione europea non è favorevole: dobbiamo purtroppo immaginare che il protezionismo sarà una condizione generalizzata per qualche anno, limitando economie come la nostra. Dobbiamo armarci per attuare contromisure concrete”.

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