Sistri: “Risarciamo le imprese per i danni del vecchio e controlliamo tir stranieri col nuovo”

Il Governo deve risarcire le imprese di autotrasporto danneggiate dal Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti pericolosi nato nel 2010 e mai entrato in funzione (ma fatto pagare lo stesso alle aziende,) istituendo un fondo da 20 milioni di euro. A ribadire la richiesta, presentata recentemente al Transpotec di Verona, è stato il presidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggé che ai microfoni di Radio 24, intervistato da Massimo de Donato, (cliccate qui per ascoltare l’intera intervista)  ha risollecitato il Governo a creare un meccanismo per risarcire in parte le imprese per i costi sostenuti per adeguarsi al sistema rivelatosi un colossale fallimento, annunciando anche una possibile class action. Parlando della proposta di legge predisposta e del nuovo progetto Sistri destinato a sostituire il precedente, progettato sotto la direzione del ministero per le Infrastrutture e i trasporti di Stefania Prestigiacomo, il vicepresidente di Confcommercio-Conftrasporto ha anche ricordato come il vecchio sistema non prevedesse l’obbligo di installazione delle scatole nere sui camion esteri che dunque avrebbero potuto venire in Italia scaricando qualsiasi cosa. Tema ancora attualissimo: “Siamo in attesa di scoprire come il nuovo Sistri verrà fatto rispettare anche ai vettori esteri”, ha concluso Paolo Uggè.

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