I voti dei concessionari: Bmw non si tradisce, Land Rover è il sogno, ma alla fine vince Porsche

I concessionari votano ancora Porsche: è lei la casa più apprezzata dai venditori in termini di valutazione complessiva. Lo rileva l’edizione 2018 di DealerStat, l’indagine annuale di Quintegia sul grado di soddisfazione dei concessionari nel rapporto con le case automobilistiche (32 marchi in totale), presentata a Veronafiere nel corso dell’Automotive Dealer Day. Il podio è completato da Bmw e Ford. Dall’indagine emerge anche che il marchio più desiderato dai concessionari, quello con cui tradirebbero la “propria” casa, è Land Rover, mentre il matrimonio è felice con Bmw.

Nella rilevazione, svolta sul 55 per cento dei concessionari italiani, Porsche riscuote per il secondo anno consecutivo il punteggio maggiore (in una scala di gradimento che va da 1 a 5, dove 3 rappresenta la sufficienza) con 3,91, grazie anche alle super-performance nella redditività e nel management post-vendita. Vicinissima a Porsche c’è Bmw, sempre sul podio negli ultimi 5 anni, con 3,84. Al terzo posto Ford (3,79) che scala 2 posizioni rispetto allo scorso anno. Bene anche Suzuki, al quarto posto con sei posizioni guadagnate, mentre si conferma l’alto gradimento per Land Rover, Mini, Audi e Volvo. Jaguar e Mercedes, che perde 8 posizioni, completano la top 10, mentre la prima italiana, Jeep, è solo al 19° posto. DealerStat ha puntato l’attenzione anche sui marchi più desiderati e i più insostituibili dai propri dealer. Nel primo caso, i concessionari sarebbero disposti a ‘tradire’ il proprio brand in primis con Land Rover, seguita da Kia, Suzuki, Volkswagen e Ford. Matrimonio stabile e felice, invece, per Bmw, Mini, Porsche, Ford e Mercedes. Nel dettaglio, la valutazione migliore della filiera è legata al prodotto (3,55), con buone performance relative alla formazione, ai servizi finanziari e ai ricambi. E se la redditività risulta appena sufficiente (3,11), sono le vendite business (2,72) il vero tallone d’Achille nel rapporto con le Case, seguite dal business dell’usato e dal supporto web. “Anche quest’anno la soddisfazione delle reti, pur in leggero calo rispetto al 2017, si mantiene su standard più che sufficienti, con un punteggio medio di 3,23”, commenta il general manager di Quintegia, Gabriele Maramieri. “Ma l’indicatore di una rinnovata fiducia nel settore è dato ancor più da quanti desiderano uscire dal business: quest’anno sono l’8 per cento mentre in piena crisi (2012) il dato arrivava al 25 per cento. Un altro segnale di fiducia si evince infine dalla fedeltà al marchio, con una percentuale che dal 19 per cento di 6 anni fa è salita fino al 52 per cento”.

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