Il giusto compenso è un diritto non solo di potenti professionisti ma anche di deboli trasportatori

“Perché un avvocato o un commercialista hanno diritto a un equo compenso e altri lavoratori, come per esempio gli autotrasportatori, invece no? Perché professionisti che notoriamente possiedono  una capacità d’interloquire con il cliente che consente loro già di ottenere una parcella più adeguata, si vedono riconoscere da una norma  un compenso “giusto”, in grado di  coprire i costi, mentre si è fatto di tutto per togliere l’equo compenso per gli imprenditori dell’autotrasporto che non hanno affatto lo stesso “potere” di vedersi riconoscere quanto loro spetterebbe? I costi minimi della sicurezza per le prestazioni di autotrasporto, indicati da un’autorità pubblica, il ministero dei Trasporti, e in linea con sentenze della corte di Giustizia della Comunità  europea che assegna la supremazia della sicurezza dei cittadini rispetto ai risultati economici, non hanno forse il “diritto” di essere riconosciuti a loro volta come un equo compenso? Siamo in un Paese dove la legge è davvero uguale per tutti?” Sono bastate solo poche ore perché le domande che il presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè ha rivolto al Paese e al Governo attraverso un comunicato  stampa si trasformassero in un emendamento alla Legge di Stabilità. Merito del deputato di Forza Italia Luca Squeri, che ha fatto proprie le considerazioni di Paolo Uggè (e dell’intera categoria)  sui “due pesi e due misure” nel valutare i diritti a essere adeguatamente ricompensati  e che, ritenendo evidentemente ingiusto e inammissibile che un equo compenso possa valere solo per alcune categorie più potenti di altre, ha predisposto un emendamento chiedendo che la norma venga estesa anche all’autotrasporto. Pochissime righe di testo (Al comma 2, aggiungere in fine le seguenti parole: “ nonché alle imprese di autotrasporto iscritte nell’albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi di cui alla legge 298/1974, all’atto della stipulazione di un contratto di trasporto di merci su strada ai sensi del D. Lgs 21 novembre 2005 n.286 e successive modificazioni,  al fine di tutelare la sicurezza sociale e della circolazione), ma determinanti per stabilire che, come  sottolineato  sia sul sito di Conftrasporto sia su quello di Confcommercio,  “non cambia la sostanza cambiando il nome”. I costi per la sicurezza dell’autotrasporto merci sono un “equo compenso”.  Che spetta ai lavoratori. Perchè è un loro diritto che lo Stato ha il dovere di riconoscere. Come del resto ha il dovere di difendere la vita della gente sulle strade diventate più pericolose (con un aumento degli incidenti mortali che vedono coinvolti i mezzi pesanti) guarda caso proprio da quando le norme per garantire più sicurezza, proprio attraverso i costi minimi (o è meglio chiamarli equi?) sono state di fatto annullate.

2 risposte a “Il giusto compenso è un diritto non solo di potenti professionisti ma anche di deboli trasportatori

  1. Qui si vedrà come il Governo ed i partiti che lo sorreggono si pongono di fronte all’esigenza di garantire la sicurezza agli utenti della strada. Prevarrà ancora una volta la forza di chi utilizza e talvolta sfrutta l’autotrasporto? avrà il coraggio il Governo di mettere al primo posto la sicurezza rispetto agli interessi economici? non voglio passare per un fans di qualcuno ma occorre dire che l’articolo del presidente Uggè ha sollevato una tematica che molti altri hanno solo sostenuto a parole. Dove sono i rappresentanti dell’artigianato? anche qui non possono prendere posizione perché i superiori interessi della Confederazione che associa tanti committenti artigiani dell’autotrasporto lo impediscono? possibile che non si siano accorti della legge sull’equo compenso per i professionisti dovrebbe applicarsi anche e soprattutto all’attività del trasporto stradale?

  2. Grazie e complimenti per la sensibilità mostrata dal deputato di Forza italia Luca Squeri, al quale si è aggiunto l’on, Sergio Pizzolante di AP presentando un emendamento che prevede l’estensione anche ai costi della sicurezza per l’autotrasporto i principi contenuti nell’equo compenso per i professionisti. vorrei poter scommettere, sicure di vincere. Il Governo di sinistra dirà di no! possibile che ancora non ci si renda conto che questi sono i primi difensori delle grandi imprese? lo hanno compreso tutti, tranne i servi.

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