Una guida con le migliori “soluzioni” aiuterà a risolvere i problemi degli autotrasportatori?

Una sorta di manuale che contenga le migliori “esperienze associative” vissute, spesso durante trattative lunghe e difficoltose, dai rappresentanti delle varie sedi regionali e provinciali d’Italia della Fai, la Federazione autotrasportatori italiani, e da utilizzare come strumento di formazione professionale, oltre che di stimolo, per far crescere tutte le realtà associative. A lanciare la nuova proposta, all’assemblea generale dell’autotrasporto che si è svolta domenica 22 ottobre nella sala conferenze UBI Banca “Corrado Faissola” di Brescia, in piazza monsignor Almici 1, è stato il presidente di Fai Service Scarl, Fabrizio Palenzona, proponendo una “sorta di disciplinare delle esperienze migliori. Come quelle che hanno saputo realizzare proprio coloro che ogni giorno lavorano in Fai Brescia al servizio delle oltre 2300 imprese di autotrasporto associate”, ha sottolineato Fabrizio Palenzona, trasformando subito dopo il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dalla squadra Fai guidata dal presidente Sergio Piardi e dal segretario generale Giuseppina Mussetola in un “esempio” da far viaggiare in tutta Italia. Raccogliendo i migliori “risultati” conseguiti in vari ambiti e trattative in ogni area geografica perché tutte le sedi territoriali Fai possano trarne spunto per affrontare e risolvere problemi analoghi anche sul proprio territorio. Una guida, in altre parole, per imparare a risolvere un problema analogo ad altri già vissuti in altre zone d’Italie e che altri “colleghi” hanno già affrontato nel migliore dei modi. Cosa che ha saputo fare spesso benissimo proprio la Fai di Brescia, come ha ribadito con orgoglio anche il “papà” della federazione, Antonio Petrogalli, che ha voluto ringraziare personalmente tutti quei collaboratori (a cominciare da Antonella Boni festeggiatissima alla vigilia della sua “uscita” dalla federazione dopo essere stata per decenni uno dei principali punti di riferimento) che hanno portato l’associazione a raggiungere traguardi impensabili per altre realtà. Obiettivi che però potrebbero essere raggiunti, come ha spiegato lo stesso Fabrizio Palenzona, “facendo diventare il “caso Brescia”, così come altri in Italia, il primo capitolo di “uno schema da portare anche laddove non ci sono invece delle Fai che hanno ancora la stessa spinta, e metterle così in condizioni di fare il massimo”. Uno stimolo a crescere in un momento in cui cresce il bisogno di una rappresentanza forte, preparata e unita, come riconosciuto anche dai numerosi rappresentanti del mondo politico che sono intervenuti all’assemblea generale dell’autotrasporto di Brescia “per parlare di fatti concreti” e che  hanno riconosciuto “il ruolo di quelle associazioni che rappresentando il settore fanno il proprio lavoro di “assistenza” mantenendo l’autonomia che consente loro di essere libere di parlare”.

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