L’allarme neve? È una bufala. Ma la macchina burocratica chiude lo stesso l’autostrada

Gli allarmi meteo vengono lanciati per prevenire davvero possibili pericoli per la popolazione o, troppo spesso, vengono diramati da qualche “burocrate” semplicemente per  mettere le mani avanti, per mettersi al riparo dal rischio di restare coinvolto in una possibile inchiesta? E vivere  nell’epoca degli allarmi facili (quanto inutili) quanto costa in termini di danni economici? E, ancora, chi  lancia allarmi quando il rischio è ai minimi termini al punto da non costituire affatto una minaccia non dovrebbe assumersene la responsabilità e pagarne le conseguenze? Impossibile non porsi queste domande leggendo la denuncia che un autotrasportatore ha inviato a Doriano Bendotti, delegato alla comunicazione di Fai Conftrasporto, e che “inchioda” la burocrazia alle proprie responsabilità, con tanto di prove fotografiche.  Ecco il testo della denuncia. “Egregio signor Bendotti, mi rivolgo a lei per segnalarle una situazione che ha dell’incredibile. Ieri sera (16 gennaio 2017, ndr) abbiamo subito l’ennesimo disservizio relativo alla viabilità sul tratto autostradale Ancona/Bari. A causa (sembra, perché le informazioni sono poche, frammentarie e confuse) dell’allerta meteo, il tratto autostradale sopracitato è stato chiuso al traffico pesante (solo mezzi superiori alle 7,5 tonnellate) e in direzione Bari è stata istituita un’uscita obbligatoria a Val Vibrata. Ora non è possibile che ogni volta che c’è un’allerta meteo non si pensi a come gestirla in modo efficiente e sicuro, ma si pensi solo al metodo più semplice, ovvero “chiudiamo tutto e così non ci saranno responsabilità di cui farsi carico”. Ma le chiedo: è davvero la soluzione giusta? Dirottando il traffico sulle arterie di viabilità ordinaria la sicurezza viene davvero garantita? Oppure è vero il contrario? Le segnalo solo che ieri sera la statale è stata chiusa perché è bastato che un bilico scivolasse con le ruote del rimorchio in un piccolo avvallamento per bloccare tutto il traffico. Quindi, autostrada chiusa, statale chiusa. Non era forse meglio lasciare la viabilità sul tratto autostradale e istituire dei punti di controllo dove verificare se i mezzi hanno le dotazioni necessarie (pneumatici da neve e/o catene da neve) procedendo, se necessario, con sanzioni e fermo del mezzo per chi ne fosse sprovvisto? Se uno non ha le dotazioni necessarie sia che viaggi in autostrada sia che viaggi in statale il pericolo non viene meno, anzi…. Ma com’è possibile che non riusciamo a garantire un minimo di percorribilità anche in presenza d situazioni, per noi anomale, ma che nel resto d’Europa sono la normalità? Non credo che in Germania chiudano le autostrade perché prevedono, e sottolineo prevedono, qualche centimetro di neve: forse da loro esistono i mezzi spargisale e spalaneve e da noi no? La società autostrade cosa fa per garantire la sicurezza del proprio tratto di competenza, che ricordo, è soggetto a pedaggio? Per informazione aggiungo che la neve praticamente non si è vista ma in compenso i disservizi sono stati numerosi. Come al solito chi paga sia in termini economici sia di disagio subito dalle persone che operano sui mezzi siamo sempre e solo noi autotrasportatori. Mi auguro che la nostra associazione si faccia carico di sollecitare le autorità competenti al fine di evitare il ripetersi di queste situazioni che francamente non appartengono a un Paese civile”. Segue la firma. E un’immagine, scattata col telefonino dal secondo autista seduto al fianco del conducente, proprio all’altezza del casello d’uscita per Montenero di Bisaccia, il paese dell’ex pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro. Un’immagine che dimostra meglio di mille parole quanto la burocrazia sia un vero e proprio cancro che divora l’Italia. Neanche un piccolissimo fiocco di neve, solo qualche nuvola all’orizzonte. L’unica vera bufera è quella che milioni di lavoratori italiani sognano possa finalmente scatenarsi contro questa macchina burocratica che paralizza il Paese…

5 risposte a “L’allarme neve? È una bufala. Ma la macchina burocratica chiude lo stesso l’autostrada

  1. Non sarà certo questo il caso, perlamordiddio, ma sarebbe bello vedere quanti burocrati mettono uno scarabocchio sull’allarme meteo, senza magari aver neanche guardato di cosa si tratta, per poi magari precipitarsi a bersi il cappuccino, a fare la spesa alla moglie, a passeggiare guardando un po’ di vetrine…,. perché è questo che fanno un sacco di dipendenti degli uffici pubblici. Ma prima o poi i privati che tirano la cinghia si stancheranno d’essere cornuti e mazziati…

  2. Le foto di Ficarra e Picone che presentano il loto nuovo film l’ora legale accanto al titolo sulla bufala della neve sono il miglior corredo possibile… è l’ora perchè diventi legale cacciare a casa questi burocrati di m…..

  3. M’immagino come possa funzionare (in generale, non nel caso specifico, s’intende…): il funzionario che avrebbe fatto incazzare Totò (… e io pago……) riceve un fax o una e mail che lo avvisa dell’allerta maltempo. Senza perdere un solo istante (deve correre al bar, i colleghi l’aspettano per l’aperitivo da mo….. non ha ancora neppure sfogliato la gazzetta dello Sport… ) appone la propria firma e rende effettivo il provvedimento, mentre una sensazione di orgoglio lo assale per aver fatto anche questa volta il proprio dovere…. Fuori il sole splende? I colleghi che abitano dove, secondo l’allarme, dovrebbe imperversare una bufera di neve da circolo polare artico e che, appena sentiti (telefonando dall’ufficio, s’intende, il proprio cellulare costa…..) gli hanno spiegato d’essere in giardino in maglioncino a potare la siepe? E che c’entrerà mai???? Sul fax o nella e mail così c’era scritto!!! E chi è il funzionario? Il più cretino di tutti che non si para il fondoschiena allertando mezzo mondo? Col rischio di finire magari un giorno in tribunale? Meglio provvedere, solleciti e obbedienti. La procedura è come la corazzata Potemkin di Fantozzi? Una colossale cagata? Non è un problema del funzionario. Lui una carta riceve e una carta inoltra,…. S’è mai visto che magari a dire che è tutto sbagliato fa la fine del ragioniere della tv?????

  4. Problema analogo sulla sa-rc indescrivibile quello che e’ successo tra Buonabitacolo e Lagonegro centinaia di camion fermi per quattro fiocchi di neve, anni a dietro abbiamo avuto situazioni peggiori ma l’autostrada non si chiudeva……gia’ prima cerano gli uomini

  5. Purtroppo queste solo le conseguenze del fatto che molti operatori del trasporto anziché cercare di darsi una unica rappresentanza che avesse la forza di controbattere queste fesserie, ha preferito perdersi in polemiche, anziché fare l’unica scelta possibile: partecipare e scegliere, seguire il personale tornaconto. Così il settore che, ricordate bene, qualcuno riuscì a portare a trattare a Palazzo Chigi con il Governo (ma allora erano i tempi nei quali l’Unatras contava poi ci pensarono i partiti e le confederazioni a loro legate a depotenziarla) ora conta poco meno che zero. Scusate lo sfogo ma ogni tanto bisogna anche fare un po’ di autocritica.

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