Autotrasporto e Governo, la corda a forza di tirarla si è rotta. Sarà paralisi dei Tir?

A forza di tirarla, la corda può rompersi. Moltissimi autotrasportatori lo andavano ripetendo da settimane, denunciando le promesse fatte e non mantenute dal Governo alla categoria, con tanto di firma di un protocollo d’intesa siglato al ministero dei trasporti. Promesse relative alle risorse stanziate a favore del settore, agli incentivi per favorire l’utilizzo delle Autostrade del mare e del trasporto combinato su rotaia… Ora la corda della trattativa fra trasportatori e Governo si è rotta. Il Comitato esecutivo di Unatras, riunitosi a Roma, ha infatti deciso lo stato di agitazione dell’autotrasporto e ha deciso di riconvocare una riunione il prossimo 16 maggio per valutare tutte le iniziative utili a tutela della categoria, non escludendo il passo più grave, la proclamazione del fermo dei servizi di autotrasporto.”Unatras, l’Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci, denuncia il mancato rispetto degli impegni sottoscritti dai rappresentanti del Governo con le Associazioni dell’autotrasporto”, si legge in un comunicato diffuso al termine dell’incontro. “Secondo Unatras, infatti, non sono state rese ancora spendibili le risorse stanziate a favore del settore, a fronte dei sacrifici sopportati dall’autotrasporto costretto a rinunciare a una buona parte del recupero delle accise. Nel frattempo la concorrenza delle aziende internazionali e i problemi strutturali del settore costringono migliaia di imprese alla chiusura”.

5 risposte a “Autotrasporto e Governo, la corda a forza di tirarla si è rotta. Sarà paralisi dei Tir?

  1. Ripropongo lo stesso commento che ho inserito in un’altra notizia di oggi sul blog , mi sembra alquanto pertinente “Fintanto che ci presenteremo sempre divisi non saremo credibili. Quanti anni sono che l’autotrasporto si deve difendere dalle beghe interne delle associazioni che ci rappresentano? Ne abbiamo fin sopra i capelli, di corse in avanti dei soliti noti o note “per par condicio” e poi dover rincorrere i vari sottosegretari o ministri per riparare i danni fatti. Detto ciò chiedo da trasportatore ad Unatras (in cui mi riconosco) di chiamare a rapporto i vertici e una volta per tutte uscire compatti nelle decisioni. Si proclama lo stato di agitazione del settore e si chiamano i trasportatori ad una assemblea pubblica generale in cui si ascoltano i territori e se serve si fanno andare a casa quelli che non ne vogliono sapere di difendere sindacalmente questo settore . La compattezza deve diventare l’unico obiettivo da perseguire. Non esistono piccole aziende o grosse aziende, esistono i trasportatori italiani. Chi all’interno delle associazioni fa il doppio gioco per conflitto di interesse, con una mano promette e con l’altra toglie perchè si è trasferito armi e bagagli in zone dell’unione con un’imposizione fiscale minore e un costo del lavoro più conveniente deve avere il coraggio di abbandonare l’attività sindacale. E’ inutile che pensiamo di risolvere il problema italiano se siamo proprio noi che ci facciamo del male da soli , uscendo dai confini e rientrando a prezzi più bassi facendoci concorrenza da soli. Qualcuno qualche giorno fa ha detto che i politici rubano come una volta ma adesso non hanno più vergogna di farlo (non tutti ovviamente), non facciamo anche noi la stessa cosa, vogliamo che le nostre associazioni difendano i nostri diritti e poi siamo i primi che aggiriamo l’ostacolo trasferendoci altrove. Viva Unatras!!!!”S pero che questa volta si presenti unita magari anche assieme all’Anita…..

  2. “Spe ultima dea” dicevano gli antichi romani. Speriamo che sia davvero così e che il solito “furbo” che pensa solo ai suoi interessi non trovi delle scuse. Abbiamo l’occasione del Brennero. Andiamo noi a bloccare quelli che vengono in Italia dall’Austria. Lo abbiamo fatto nel 1990 ripetiamolo oggi e diamo una scossa a questi politici/politicanti europei e italiani.

  3. Fintanto che ci presenteremo sempre divisi non saremo credibili????? Fintanto che non dimostreremo ai politicanti di m….. che “valiamo centinaia di migliaia di voti alle elezioni non saremo credibili. Ogni imprenditore dell’autotrasporto dica ai propri dipendenti, collaboratori, familiari, amici, conoscenti che dobbiamo mandare a casa tutti coloro che, da incapaci o da imbecilli non importa, non mantengono le promesse….. Scateniamo un tam tam fragorosissimo e non spegniamolo finché non ci avranno dato tuyto quanto promesso…..

  4. Se non ho capito male e spero di aver capito male, gli austriaci vorrebbero controllare fino a 35 chilometri in territorio italiano. Ma l’impero austroungarico non è finito nel 18?

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