Brennero, la “chiusura boomerang” che non tutela l’ambiente ma lo inquina ancora di più

Ridurre le “finestre” durante le quali i tir possono attraversare il Brennero offre davvero vantaggi in termini ambientali? Fa davvero “bene alla natura” provocare code lunghe 70 chilometri (come accaduto recentemente) con mezzi che, vista la stagione invernale, sono costretti a tenere i motori accesi? Così la chiusura al transito decisa dal governo austriaco non diventa, per l’ambiente (oltre che per l’economia, considerato il disastroso consumo di tempo, che per le imprese equivale a bruciare denaro) un assurdo boomerang? Sono in molti a porsi simili domande e fra loro, probabilmente, anche alcuni firmatari della lettera inviata alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per esprimere nuovamente preoccupazione rispetto alle difficoltà riscontrate dall’autotrasporto merci attraverso il Tirolo. Una lettera firmata dai responsabili dell’Iru-International Road Transport Union, insieme a quelli di altre 12 associazioni di trasporto e logistica europee, in cui si chiede un intervento immediato , da parte della Commissione europea “nel suo ruolo di custode dei trattati dell’Unione europea” sui divieti applicati dal governo austriaco. Un appello che fa seguito alla richiesta la procedura di infrazione nei confronti dell’Austria già precedentemente presentata ma senza esito.

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