Ci sono camion verdi e altri che contribuiscono invece a colorare sempre più di verde la natura

Ci sono case costruttrici di camion che colorano di verde i propri mezzi e altre, invece, che con i propri mezzi contribuiscono a mantenere brillante, pulito, il verde degli ambienti che attraversano, riducendo le emissioni inquinanti sia con la propria attività produttiva, costruendo i camion, sia facendoli viaggiare. Una categoria di case costruttrici attentissime alla sostenibilità ambientale “guidata” da Scania il cui impegno per far viaggiare il pianeta in un futuro meno inquinato è “certificato” dai numeri. Primi fra tutti quelli diffusi per la prima volta da quando la casa costruttrice ha definito i suoi “Science Based Targets” (gli obiettivi di decarbonizzazione, con la riduzione delle emissioni di CO2 e dei gas a effetto serra, in linea con gli obiettivi di contenimento della temperatura media globale entro +1,5 gradi , entro il 2050 fissati dall’accordo sul clima sottoscritto a Parigi nel 2015) e che indicano straordinari progressi fatti sul fronte della riduzione delle emissioni, sia derivanti dalle proprie operazioni sia generate dall’utilizzo dei propri veicoli. Numeri che vedono le emissioni di carbonio nelle attività ridotte del 43 per cento rispetto ai livelli del 2015, grazie a una maggiore efficienza energetica, alla riduzione degli sprechi energetici e al passaggio a energie rinnovabili, con Scania che è così “sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di una riduzione del 50 per cento entro il 2025”, come ha sottolineato Henrik Henriksson, presidente e Ceo di Scania, casa costruttrice capace di viaggiare addirittura “ in anticipo rispetto al piano di riduzione delle emissioni di carbonio nelle nostre operazioni a livello globale, grazie soprattutto al passaggio, avvenuto nel corso del 2020, a energia elettrica prodotta senza combustibili fossili in tutti i nostri siti di produzione”. Ma entro il 2025 Scania conta di mantenere anche l’impegno a ridurre del 20 per cento le emissioni generate dai propri prodotti, traguardo che si sta avvicinando sempre più grazie anche a “una presenza costante di Scania al fianco dei propri clienti, con un focus importante sul massimizzare l’efficienza energetica delle catene cinematiche tradizionali, aumentando al tempo stesso la quota di veicoli a biocarburanti, con un effetto sia immediato sia retroattivo sul parco veicoli circolante” oltre che a un “aumento progressivo dei volumi di veicoli elettrici proponendo almeno una nuova applicazione all’anno nell’ambito del settore autobus o veicoli industriali”. “Abbiamo fatto progressi anche nella riduzione delle emissioni, derivanti dai nostri veicoli in uso, che costituiscono oltre il 90 per cento delle emissioni totali di Scania”, ha affermato sempre Henriksson. “Attualmente abbiamo raggiunto il 95,8 per cento, con una riduzione di poco superiore al 4 per cento. Partendo da un livello del 100 per cento nel 2015, Scania ha l’obiettivo di arrivare all’80 per cento al più tardi entro il 2025. I nostri obiettivi per il clima sono profondamente radicati nelle decisioni quotidiane che vengono prese in tutta la nostra azienda. Questi sono fondamentali per la nostra strategia e fanno parte dei nostri obiettivi aziendali. Sono la nostra stella polare, una guida che ci mostra sempre la direzione da seguire. Siamo costantemente impegnati nel migliorare le prestazioni ambientali dei nostri Le emissioni di carbonio generate dai prodotti Scania in uso vengono misurate “well-to-wheel”, ovvero prendendo in considerazione anche le emissioni generate dalla produzione di carburante e elettricità. Per ulteriori informazioni è possibile consultare “Scania’s Annual and Sustainability Report 2020”, disponibile qui.

Una risposta a “Ci sono camion verdi e altri che contribuiscono invece a colorare sempre più di verde la natura

  1. Una volta ho sentito dire al dottor Fenoglio, ad di Italscania ( il miglior manager del settore che abbia mai avuto il piacere di ascoltare) che le case costruttrici di camion sono “molto più avanti” nella ricerca e nella produzione di mezzi meno inquinanti rispetto alle case automobilistiche. L’ha detto in modo talmente convincente che gli ho immediatamente creduto. Ora un “tecnico” di una concessionaria automobilistica (di un marchio fra i più conosciuti al mondo…) mi diche che non è vero. Chi ha ragione?

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