Il virus ora accelera anche tra i trasportatori. “E nessuno capisce che vaccinarli è una priorità?”

Ogni minuto che passa può essere decisivo nella battaglia, combattuta a colpi di vaccini, contro il pericolo d’essere contagiati dal virus Covid-19 e dalle sue ormai numerose varianti, ma c’è chi, pur “rischiando” più di altri il contagio, sta vedendo passare i giorni, le settimane, senza che nessuno dia risposte alle richieste di poter essere finalmente vaccinati come “categoria a rischio”: sono le decine di migliaia di autotrasportatori italiani che ogni giorno sono “costretti”, proprio per il lavoro che svolgono, a entrare in contatto con moltissime persone, a spostarsi attraverso l’Italia anche per centinaia di chilometri, e che nonostante abbiano ricevuto da oltre 40 giorni, dalla direzione dell’Istituto superiore della sanità, la conferma della necessità di agire in tempi rapidi, non hanno più visto seguire, alle parole, alcun fatto concreto. L’ennesima conferma che c’è “qualcosa che non va” nella gestione dell’emergenza Coronavirus denunciata da Claudio Fraconti, responsabile dell’Osservatorio territoriale del trasporto e della logistica di Milano, Monza e Brianza, Lodi, che a fine gennaio si era visto recapitare una “risposta”, alla domanda di far partire finalmente le vaccinazioni per camionisti e addetti ai magazzini, che sembrava lasciar intravedere una svolta decisiva. Invece nulla. Già, perché alle parole contenute in quella risposta, in cui si affermava che il “caso” era sul tavolo nientemeno che del ministro Roberto Speranza,con l’impegno a “rappresentare, anche attraverso esperti, l’istanza avanzata dalla categoria nelle sedi opportune e nei tavoli di lavoro…”, non c’è stato più alcun seguito. “Sono passati oltre 40 giorni dalla risposta ufficiale della direzione dell’Istituto superiore della sanità, che concordava con noi circa l’esigenza di procedere in tempi stretti alla vaccinazione degli operatori della logistica, visto il ruolo strategico del nostro comparto, ma nonostante anche altre voci si siano finalmente unite alla nostra sollecitazione,nulla sembra muoversi a livello Governativo”, denuncia oggi Claudio Fraconti. Con un’”aggiunta” che non può non far suonare un nuovo campanello d’allarme e, soprattutto, non può più lasciare spazio a tentennamenti, rinvii, se non addirittura indifferenza: “ Intanto il virus sta attaccando anche la categoria degli autisti, fino a ora rimasta marginalmente interessata dai contagi, con la percentuale di questi lavoratori che sono colpiti da Covid si sta pericolosamente alzando. Il motivo”, conclude Claudio Fraconti, “è semplice: il contatto con i familiari a seguito della riapertura delle scuole e di certe attività sociali ha permesso, con l’aggravante delle varianti, di aggredire queste risorse che hanno consentito fino a ora a tutta l’economia di non fermarsi”. Il nuovo appello alle Istituzioni è quello a “non indugiare oltre nell’adottare un provvedimento urgente per difendere questa categoria, che si traduce automaticamente in una difesa di tutta la macchina economica, sanitaria e sociale del Paese. Con ormai ancora poco tempo per intervenire”.

9 risposte a “Il virus ora accelera anche tra i trasportatori. “E nessuno capisce che vaccinarli è una priorità?”

  1. La triste verità, mi sembra di capire, è che dopo un mese e mezzo tutto quello che è stato ottenuto è sapere che la “pratica” è sul tavolo di un ministro… Che ha nel cognome l’unica cosa a cui ci si può aggrappare….

  2. Visto che hanno abolito il ministero dei Trasporti, sostituendolo con quello della “Mobilità sostenibile”, non dovrebbe essere così difficile capire che la “sostenibilità” deve riguardare anche – o meglio, innanzitutto – la salute e la sicurezza di chi fa questo mestiere e di tutti coloro che vengono in contatto con chi lo fa… O no?

  3. Certamente stabilire queste priorità è argomento complesso, ma parerebbe logico dare un posto prioritario a chi deve garantire la corretta circolazione di tutte le merci, comprese quelle necessarie alla salute di tutti.

  4. Assolutamente opportuno. Pensiamo ad esempio agli autisti che fanno le consegne per l’ e commerce, o anche quelli che fanno trasporti internazionali. Due categorie molto diverse , ma entrambe estremamente meritevoli di priorità vaccinale.

  5. La vice presidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha giustamente individuato tra le categorie da vaccinare in via prioritaria i tassisti e gli operatori del trasporto pubblico locale. Ci permettiamo di suggerire alla dottoressa Moratti che anche gli addetti al trasporto merci svolgono una funzione essenziale e vengono a contatto con la collettività.

  6. Difficile non essere d’accordo con Marco sul ruolo importante della categoria dei camionisti, ma credo che anche lui non possa avere dubbi sul fatto che “prima”, nella corsa ai vaccini, ci siano le categorie individuate dalla signora  Letizia Moratti, i tassisti e gli operatori del trasporto pubblico locale. Un camionista durante una giornata lavorativa suppongo possa avere a che fare al massimo con poche persone, forse qualche decina di persone: il conducente di un pullman di Milano sul suo mezzo ne vede salire a centinaia ogni ora… La precedenza tocca dunque di sicuro a loro, poi spero possano essere adeguatamente tutelati anche i camionisti ai quali mi sento di esprimere comunque la mia riconoscenza per quanto hanno saputo fare in quest’annus horribilis…..

  7. Nel frattempo al camionista che deve andare in Austria per lavoro gli viene chiesto il tampone (a pagamento ), come pure per ingresso in Sardegna.

  8. La triste verità, mi sembra di capire, è che dopo un mese e mezzo tutto quello che è stato ottenuto è sapere che la “pratica” è sul tavolo di un ministro… Che ha nel cognome l’unica cosa a cui milioni di poveri diavoli in attesa di essere vaccinato si possono aggrappare….

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