A un camionista che mette in pericolo la vita degli altri va consentito di continuare a guidare?

Quanto può essere alto il rischio che un conducente che guida (per di più un Tir) praticamente un giorno e una notte di fila quasi senza riposarsi possa avere un colpo di sonno e provocare un incidente o, addirittura, una strage? E può bastare una multa di duemila euro con la sospensione della patente per un paio di settimane o per pochi mesi per togliere dalle strade una simile potenziale “bomba a orologeria viaggiante”? E, ancora, quanti camionisti circolano sulle nostre strade senza rispettare le più basilari norme di sicurezza (come riposarsi dopo aver guidato per centinaia di chilometri….). Sono diverse le domande che viene spontaneo porsi leggendo la notizia che ha per protagonista un conducente che avrebbe circolato per quattro giorni senza mai inserire nel cronotachigrafo digitale la personale carta tachigrafica (per non lasciare traccia delle ore di guida e riposo obbligatorio effettuate) rimanendo al volante, in uno di quei quattro giorni, per 21 ore. A smascherare l’autista, destinato a iscrivere il proprio nome in un “libro dei record” di cui non andare certo fieri, ma di cui piuttosto vergognarsi, sono stati gli agenti della Polstrada di Riccione, impegnati in un’operazione di controllo all’uscita del casello autostradale di Rimini nord.  Un controllo che ha permesso di scoprire, grazie ai nuovi dispositivi tecnologici in dotazione alle pattuglie che consentono la lettura dei dati registrati nella memoria di massa, che l’autista non era nuovo a simili “trucchi”, non solo non rispettando le leggi sugli orari di guida e riposo, ma “sorpassando” in più occasioni anche i limiti di velocità imposti ai mezzi pesanti. Al conducente (che evidentemente non soddisfatto delle proprie “imprese” aveva anche falsificato i dati relativi all’impiego dell’additivo “AdBlue”, previsto dalla legge e necessario a limitare l’inquinamento atmosferico provocato dalla combustione dei carburanti) sono state applicate sanzioni per un totale di 2.328 euro, oltre al fermo amministrativo del veicolo, alla sospensione della patente di guida da 15 giorni a tre mesi e alla decurtazione di 34 punti e dalla patente. “Punizioni” che, se paragonate al rischio di uccidere più persone, non appaiono ben poca cosa?

6 risposte a “A un camionista che mette in pericolo la vita degli altri va consentito di continuare a guidare?

  1. Gli agenti hanno fatto il loro lavoro, purtroppo sono troppo pochi in considerazione del numero dei tir in circolazione, per cui non abbiamo conoscenza di quanto sia diffuso il fraudolente utilizzo del cronotachigrafo. Non so se gli agenti utilizzati per le scorte o servizi vari, non possano, in parte, essere destinati a un controllo sistematico dei tir in circolazione, anche solo incrociando dati di ogni azienda e autocarro. Credo il risultato sarebbe a vantaggio delle aziende sane, della comunità sotto forma di sicurezza e anche fiscale,.

  2. Finalmente qualcuno pone la domanda giusta che da tempo qualcuno avrebbe dovuto fare. Per quanto mi riguarda, la risposta è no. A uno come questo andrebbe dato l’ergastolo della patente. Andasse a fare qualsiasi altro lavoro che non comporti pericoli per gli altri….

  3. L’anno scorso, a seguito di un incidente mortale, scattarono indagini serie che portarono all’ennesima indagine e sequestro di un’azienda di trasporti, ora in amministrazione controllata. Ma si sapeva che erano anni che lavorava cosi’. In breve, o si colpiscono le aziende, ma in maniera seria e definitiva, o se si cerca di inseguire ogni singolo autiata diventa dispendioso, inutile e ridicolo. All’estero sono le aziende di trasporti che portano i documenti all’ispettorato del lavoro. Qua no. La realta’ triste e’ che questa situazione fa comodo a troppi e fa comodo a tutti: imprenditori, trasportatori, ecc.ecc. Perche’ questi autisti possoni tornare a lavorare? Perche’ di tante indagini e inchieste e servizi, da Le iene a Striscia, da Pavia a Pozzuolo Martesana , queste aziende non han mai chiuso ma solo pagato multe?

  4. Autista ucraino di azienda italiana…avete vokuto per anni delocalizzare e sfruttare le aziende estere? Avete voluto di conseguenza in nome di un finto risparmio nin firmare nuove leve? Avete voluto il decreto flussi, seimila autisti non formati e non controllabili sulle nostre strade? E questo e’ il risultato di una politica cieca, ignorante e incompetente che nin ha capito il valore del trasporto e che su certe cose nin ri puo’ risparmiare. Avanti cosi, fino ai mezzi fermi.

  5. Autista ucraino di azienda italiana…risultato quindi del recente decreto flussi. Complimenti! L’autotrasporto ha bisogno di nuove leve, formate e motivate. Avete fatto anni, pseudo politici e psuedo dirigenti a risparmiare, delocalizzando e svendendo il settore e ancora non avete capito che il trasporto a risparmio non funziona?

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