Ponte Morandi, la corrosione del metalli dirà che per anni ha rappresentato una trappola mortale?

Il Ponte Morandi crollato nell’agosto 2018  uccidendo 43 persone doveva essere chiuso anni  prima? Il sospetto è fortissimo e la conferma potrebbe emergere proprio dalle carte processuali. Ne è convinta Egle Possetti, portavoce Comitato parenti vittime Ponte Morandi, che  ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, ha anche affermato che il comitato farà tutto perché non si ripeta quanto avvenuto per la strage ferroviaria di Viareggio,  perché, ha detto, “sappiamo bene che a volte in Italia non paga chi ha sbagliato, lo abbiamo visto anche con Viareggio, però noi faremo di tutto perché non avvenga”. Sulla necessità che  il cavalcavia andasse chiuso prima Egle Possetti ha invece detto che c’è,  forte, “l’impressione che dal procedimento emergerà che quel ponte andava chiuso 10 anni fa. Le parti metalliche, la corrosione che aveva, fanno pensare che il problema non fosse degli ultimi tempi. Le  famiglie delle vittime hanno assunto un perito perché per noi è determinante che possa darci delle indicazioni puntuali che vanno a incrementare quelle previste dai periti della procura e da quelli nominati dal giudice”. Se questo dovesse essere verificato significherebbe che per anni  quel cavalcavia ha rappresentato una micidiale trappola mortale per milioni di persone. 

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