Trasporto merci paralizzato con l’Inghilterra: “Un disastro oggi ma anche in prospettiva”

“Quanto è preoccupante il blocco del trasporto merci fra le due sponde della Manica? Moltissimo, sia nell’immediato, perché la situazione è drammatica e coinvolge migliaia di persone lasciate all’addiaccio senza alcuna assistenza concreta, sia  in prospettiva  perché il rischio è che si fermi l’autotrasporto e con esso  l’economia nazionale ed europea”. A spiegare quanto sia difficile la situazione dopo la decisione di chiuderei collegamenti con il Paese di sua maestà la regina Elisabetta dopo la scoperta di un virus modificato, è il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè che in diretta su Rai News 24 ha invitato tutti  ad agire sulla base dell’esperienza vissuta in primavera, durante il primo lockdown, quando, ha affermato Paolo Uggé, “Il Governo italiano decise di consentire al settore dell’autotrasporto di operare. È interesse di tutti trovare una soluzione perché le merci possano viaggiare, e questa soluzione va trovata a livello comunitario garantendo l’interscambio fra i Paesi. È una situazione che richiede grande autorevolezza e capacità di saper far tesoro di quanto accaduto in passato”.

Una risposta a “Trasporto merci paralizzato con l’Inghilterra: “Un disastro oggi ma anche in prospettiva”

  1. Il principio della comunita’ europea era l’interazione tra Paesi, la libera circolazione di merci e persone e la condivisione dei problemi e la loro risoluzione. Abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione dell’inutilita’ di persone, enti e governi di fronte alla prima vera emergenza dimostrata dal fatto che ognuno fa quello che vuole, ognuno scarica i propri problemi sugli altri ma alla fine chi ci rimette e che deve subire questa inefficienza, mancanza di comunicazione e di risoluzione dei problemi. L’Italia fondatrice della co unita’ europea deve avere la capacita’ di imporsi e cambiare le regole, o valutare la propria uscita. Perche’ questa non e’ Europa unita, questa e’ una presa in giro. Per assurdo con le dogane, ci sarebbero stati mezzi fermi in zone protette, con servizi ma soprattutto monitorabili tramite documenti doganali. Cosi sai che mezzo passa, ma non con che merce e che autista, grazie al mercato libero. Assurdo.

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