Trasporto marittimo, nelle flotte di traghetti “puliti” ci saranno anche quelli a idrogeno?

Il riconoscimento del trasporto marittimo come infrastruttura strategica del Paese e, soprattutto, la volontà di investire forti stanziamenti nel settore rappresentano un capitolo importante del programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi economica seguita alla Pandemia da Coronavirus. A darne la conferma è stato il presidente di Assarmatori Stefano Messina, nel suo intervento al meeting annuale dell’associazione, durante il quale, citando “le bozze fin qui circolate del Pnrr (ovvero il Piano nazionale di ripresa e resilienza), ha affermato che “non solo c’è il riconoscimento del trasporto marittimo come infrastruttura strategica del Paese al pari della rete ferroviaria e stradale, ma sono previste cifre considerevoli: due miliardi per rinnovare le flotte dei traghetti del corto e lungo
raggio per una navigazione più “green”, oltre un miliardo per l’elettrificazione delle banchine nei porti e 3 miliardi per lo
 sviluppo della mobilità ad idrogeno. Cifre che, grazie alla leva finanziaria e agli investimenti degli armatori, possono 
moltiplicarsi. Da armatori noi faremo la nostra parte, per la diminuzione delle emissioni”, ha aggiunto il presidente di Assarmatori, applaudendo la scelta di “puntare” buona parte dei 209 miliardi del Recovery Fund sugli obbiettivi più importanti, il digitale, la sostenibilità e la transizione energetica, offrendo così al settore marittimo una grande occasione.

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