Camionista straniero? Dammi la busta paga. Così il porto di Livorno ferma la concorrenza sleale

“Sono Angelo, sono autista da quasi 30 anni. Ho notato che al porto di Livorno per l’accesso ai varchi agli autisti stranieri viene chiesta, oltre ai vari documenti, anche la busta paga. Questo mi sembra un ottimo sistema per combattere la concorrenza sleale e il dumping sociale”. Ha preso il via da questa domanda, rivolta alla redazione di “Sulla Strada”, la trasmissione di Rai Isoradio condotta da Paolo Barilari e dedicata ai camionisti e al mondo dell’autotrasporto, l’intervista con Stefano Corsini presidente dell’Autorità del sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale per saperne di più sull’iniziativa attuata nello scaloToscano. Un’iniziativa che d i cui fa parte il porto di Livorno “teatro”dell’iniziativa che Stefano Corsini ha definito un preziosissimo “filtro contro la concorrenza sleale dei trasportatori stranieri sottopagati. questo riesce a essere un filtro. “L’autista straniero Deve presentare l’ultima busta paga che ha ricevuto e tutti i dati registrati sono messi a disposizione dell’Ispettorato del lavoro, dell’Inps e dell’Inail”, ha confermato Stefano Corsini nell’intervista (cliccate qui per ascoltarla), sottolineando anche come questo filtro abbia “consentito di eliminare lavoro nero e furti dei semirimorchi all’interno delle aree portuali che è un po’ una piaga di tutti i porti”.

Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine per stradafacendo.tgcom24.it

5 risposte a “Camionista straniero? Dammi la busta paga. Così il porto di Livorno ferma la concorrenza sleale

  1. Così si fa. Si prendono le buste paga che non rispettano i contratti nazionali e si segnalano le imprese di autotrasporto così che partano le denunce. Solo così, facendo controlli e facendo rispettare le regole, si rimettono le cose a posto.

  2. I controlli devono partire sull’azienda di trasporto, hai la regolarità d’impresa entri in porti e industrie e carichi, non l’hai stai fuori e se per caso ti fanno entrare le sanzioni vanno a chi ti ha mandato a caricare (impossibilità di detrarre il costo del trasporto e iva). Poi ben vengano anche i controlli sugli autisti ma per quelli basterebbero controlli serrati su strada e una volta riscontrata una irregolarità controllo a tappeto su tutti i mezzi/dipendenti della azienda.

  3. Finalmente un’iniziativa concreta per la sicurezza dei trasporti, speriamo che venga adottata anche dalle altre autorità portuali e dagli interporti, e si passi dalle chiacchiere ai fatti, per il bene di tutte le aziende sane.

  4. Guardate che la busta paga serve solo a i fini assicurativi, data di assunzione codice I.N.A.IL Cod I.N.P.S Nome della ditta. Ai fini di voci in busta paga, ore di straordinari,trasferte, ecc,ecc non interessa a nessuno.

  5. Per controllare se l’azienda paga regolarmente quello che spetta all’autista in base alle sue mansioni, dovrebbero controllare quante ore di lavoro fanno e che tipo di mansione esercitano e se viene loro retribuito il vitto perché non è possibile che un autista guidi per 9/10 ore e lavori 13/15 ore senza mangiare perché non gli viene retribuito. Quindi ci vogliamo controlli veri e non solo a parole.

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