Trasporti e logistica trainano l’economia, ma con strade migliori potrebbero fare ancora di più

Bergamo è la seconda provincia sella Lombardia per fatturato e numero delle imprese di autotrasporto e logistica, preceduta solo da Milano e davanti a Brescia, con un fatturato che dal 2015 al 2018 è cresciuto del 30 per cento, raggiungendo quota un miliardo e mezzo di euro, e con la logistica che ha fatto un impressionante balzo in avanti del 70 per cento, passando da 99 a 172 milioni di euro. Una faccia della medaglia che i numeri (grazie anche alla realizzazione della BreBeMi e all’apertura lungo il suo tracciato di importanti centri logistici nazionali e internazionali) fanno brillare ma che ha anche un rovescio decisamente più opaco:una viabilità che presenta ancora molti problemi, numerosi dei quali ornai datatissimi, senza i quali l’economia del territorio avrebbe potuto viaggiare a velocità ben maggiore trainata da autotrasporto e logistica.Un rovescio della medaglia messo sotto la lente d’ingrandimento da Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai, la federazione autotrasportatori italiani, di Bergamo che in un’intervista al quotidiano L’Eco di Bergamo ha sottolineato come il settore “sia cresciuto e continui a crescere”, ma senza dimenticare come “molte zone della provincia abbiano gravi problemi di mobilità, nelle valli in particolare ma anche nei centri urbani”, con “infrastrutture inadeguate a reggere il forte sviluppo del settore in tutta la provincia. BreBeMi e Teem hanno dato un forte impulso alla logistica e ai trasporti sull’asse Brescia Milano ma è necessario adeguare l’intera rete stradale provinciale altrimenti saranno sempre più penalizzati i molti produttori che sono lontani da questi percorsi”, ha concluso il presidente di Fai Bergamo.

Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine per stradafacendo.tgcom24.it

4 risposte a “Trasporti e logistica trainano l’economia, ma con strade migliori potrebbero fare ancora di più

  1. Il privato fa la sua parte ( e spesso moltissimo di più), il pubblico (appare evidente anche al più imbecille) non fa neppure il minimo indispensabile:quando è bravo sbaglia,quando è cattivo ruba. Allora perché pagare le tasse? “Rifiutarsi di pagare le tasse è uno dei metodi più rapidi per sconfiggere un governo”. Se Wikipedia non ha messo on line una bufala l’avrebbe detto il Mahatma Gandhi, rispetto al quale i nostri politici attuali appaiono come un pezzo di sterco potrebbe apparire accanto a un diamante….

  2. Lo sciopero fiscale è un gesto di ribellione per opporsi a uno “Stato vampiro” capace solo di succhiare sangue ai cittadini per autoalimentarsi e nutrire una macchina burocratica che ha “costruito” sulle spalle di chi lavora davvero. È una protesta pacifica., sostenuta,non per niente, da molti pacifisti in passato. Liberi pensatori come noi dovremmo essere (e soprattutto agire…).

  3. Ma anni fa un movimento che avrebbe dovuto spazzar via i “furti di Stato” di Roma Ladrona, non aveva incitato alla resistenza fiscale??? Mi sembra di ricordare vagamente un senatore in canottiera … fondatore di un movimento che poco tempo fa ha chiesto e ottenuto di restituire quanto ha preso (forse indebitamente ?) a rate in 80 anni…. Ditemi se sbaglio…

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