Napolitrans, ecco l’Italia che sa come ripartire. Da una nuova sede e da una nuova flotta

Non solo una nuova sede ma anche una flotta interamente rinnovata, con l’acquisto di 60 veicoli Scania. E’con queste due grandissime novità che Napolitrans, azienda leader nel settore del trasporto e della logistica a temperatura controllata, ha “sancito l’inizio di una nuova era con partenza da Eboli, città che ospita la nuova sede, e bordo dei nuovi mezzi freschissimi di consegna da parte della concessionaria Diesel Tecnica. Due punti di ripartenza che sottolineano un percorso di crescita inarrestabile dell’azienda campana, che ha ribadito l’importanza di continuare a investire per crescere e rispondere al meglio alle esigenze dei propri clienti. Una realtà imprenditoriale fatta di oltre 500 veicoli capaci di trasportare ogni anno 800mila tonnellate di merci; di cinque piattaforme logistiche che si estendono su una superficie di 80mila metri quadrati e oltre 500 dipendenti . Una realtà che, anche nel pieno dell’emergenza sanitaria, ha continuato a operare a ritmo serrato per garantire l’approvvigionamento quotidiano delle merci, come ha voluto sottolineare Gerardo Napoli, amministratore unico dell’azienda, che ha voluto ringraziare tutti i propri collaboratori per il lavoro svolto nel corso degli anni e in particolar modo negli ultimi, difficilissimi, tre mesi. “Tutti i miei autisti in questo periodo sono stati dei veri e propri eroi, non si sono mai tirati indietro e hanno continuato a lavorare anche nei momenti più complessi”, ha detto Gerardo Napoli .“Ma non solo, vorrei ringraziare tutto il personale che lavora con noi da diversi anni e che ha contribuito alla crescita della nostra azienda, una realtà radicata in Campania ma attiva su tutto il territorio nazionale e internazionale. Anche nel pieno dell’emergenza abbiamo garantito i massimi livelli di puntualità e affidabilità che da sempre ci contraddistinguono. Nonostante le tante difficoltà, abbiamo evaso tutti gli ordini, con grande apprezzamento da parte di tutti i nostri clienti”. “Il segreto di questa realtà è la famiglia Napoli, una famiglia sempre presente e capace di dimostrare come valori quali il sacrificio e il lavoro siano la chiave del successo per una crescita costante”, ha evidenziato Michele Spolzino, titolare della concessionaria Scania, Diesel Tecnica. “Sono orgoglioso di consegnare a quest’azienda 60 nuovi veicoli, con l’augurio di percorrere ancora tanta strada assieme”.  L’inaugurazione della nuova sede di Napolitrans è stata un’occasione importante per ribadire la voglia di ripartire puntando sul trasporto, un settore fatto di tante realtà che, nel pieno dell’emergenza sanitaria, hanno fatto grandi sacrifici per continuare a servire al meglio il nostro Paese. Proprio su questa tema è intervenuto Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania, che ha ribadito la necessità di mettere in atto degli interventi concreti per consentire al settore trasporto di ripartire al meglio e di guadagnare competitività in un contesto europeo sempre maggiormente complesso: “Sono state fatte tante promesse. Ora però è necessario passare dalle parole ai fatti. Il settore dei trasporti non deve essere considerato usa e getta, a emergenza conclusa dobbiamo ricordarci del valore strategico che ha da sempre per il nostro Paese. Facendo il bene dei trasporti si fa il bene di tutta l’Italia. Vorrei fare i miei più sentiti complimenti a Napolitrans per la nuova sede e la nuova flotta di veicoli Scania, con l’augurio di continuare a crescere e raggiungere sempre più prestigiosi traguardi. La giornata di oggi è lo specchio di un settore che ha una gran voglia di ripartire più forte di prima”.

Una risposta a “Napolitrans, ecco l’Italia che sa come ripartire. Da una nuova sede e da una nuova flotta

  1. C’è un’Italia “sana” , quella delle imprese private, che dimostra di saper fare, di saper ripartire sempre e un’altra, quella delle amministrazioni pubbliche, dei politici e dei burocrati, che dimostra di non saper far nulla se non vivere da parassiti mantenuti da chi lavora davvero. Quando ancora dovremo attendere perché la”prima” Italia non scarichi una volta per tutte la seconda?

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